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25 Settembre 2024   •   Snap Italy

L’importanza del nome nel successo dei brand

La scelta del nome di un brand è un passo cruciale, che non deve essere sottovalutato. Un nome ben scelto, infatti, è come un’impronta digitale, unica e inconfondibile, che rimane impressa nella mente dei consumatori.

Cos’è il brand naming e perché è importante

Il brand naming è il processo di scelta e creazione del nome di un marchio. Può sembrare un dettaglio banale, ma in realtà è un elemento strategico che incide profondamente sulla percezione del brand da parte del pubblico.

In particolare, un nome ben scelto ha numerose potenzialità:

  • creare un’identità unica: un nome originale aiuta a differenziare un brand dalla concorrenza, rendendolo più riconoscibile;
  • evocare emozioni: i nomi possono suscitare sensazioni positive o negative, influenzando l’atteggiamento dei consumatori nei confronti del prodotto o del servizio;
  • comunicare i valori: il nome di un brand può trasmettere i valori e la mission di un’azienda, creando un legame emotivo con il pubblico;
  • facilitare il ricordo: i nomi brevi e facili da pronunciare sono anche più facili da ricordare e diffondere.

Di conseguenza, per essere efficace, un nome deve essere innanzitutto memorabile, cioè facile da ricordare e da pronunciare per il target di riferimento. Inoltre, deve anche essere distintivo, diverso da qualsiasi altro brand competitor. Un’altra caratteristica importante è poi la pertinenza: ciò vuol dire che il nome deve rispecchiare i valori e i prodotti del brand. Infine, deve essere evocativo, ossia capace di suscitare emozioni e associazioni positive.

I nomi più efficaci dei brand famosi

Molti brand di successo hanno costruito la loro fortuna su un nome ben studiato. Basti pensare a brand come Apple o Nike per comprenderne l’importanza. Questi colossi dell’industria hanno saputo creare dei veri e propri miti intorno ai loro marchi, grazie anche a nomi che evocano immagini positive e dinamiche.

Da un lato, infatti, c’è Apple, un nome semplice, facile da ricordare e che si distacca da qualsiasi altro nome legato al settore della tecnologia e dei dispositivi elettronici. Con un riferimento così semplice, come la famosa mela, Apple suggerisce un approccio più user-friendly alla tecnologia, conquistando l’interesse di tutti i consumatori, anche i meno esperti.

Dall’altro lato, invece, c’è Nike: per chi non lo sapesse, il nome del famoso marchio sportivo si ispira alla dea greca della vittoria, trasmettendo in questo modo un senso di potenza, successo e ambizione. Anche in questo caso, si tratta di un nome breve, facile sia da ricordare sia da pronunciare e ha un forte richiamo emotivo. Inoltre, il nome Nike supporta l’immagine del noto brand come simbolo di innovazione e performance.

Allo stesso tempo, però, il brand naming può anche non andare a buon fine, provocando critiche e insuccesso. Si pensi per esempio a Qwickster: per chi lo ricorda, è il nome che Netflix ha deciso di dare alla sua piattaforma di DVD e noleggio, dopo averla separata dal servizio di streaming principale. Proprio per la sua complessità e freddezza, il nome è stato fin da subito bocciato dal pubblico.

Anche nel settore farmaceutico, il naming svolge un ruolo fondamentale. Sebbene il processo di brand naming sia più lungo, a causa degli iter di approvazione complessi, vale lo stesso principio di unicità e memorabilità degli altri settori. Un esempio a tal proposito è Fexallegra, noto brand di Opella (ex Sanofi) che offre soluzioni per combattere le allergie stagionali, e il cui nome combina il principio attivo del farmaco con un concetto positivo e leggero, come l’allegria. Grazie alle sue sonorità, il brand trasmette benessere e sollievo nei consumatori.

Il nome di un brand è quindi molto più di una semplice etichetta, ma si tratta di uno strumento di comunicazione potente che può fare la differenza per il successo di un’azienda. Non è certo un caso se scegliere il nome giusto richiede un’attenta analisi del target di riferimento, dei valori del brand e delle tendenze di mercato.