maker faire 2019
23 Ottobre 2019   •   Carolina Attanasio

Maker Faire 2019, a scuola di innovazione

«Al Maker Faire 2019 c’è di tutto, ma la parola d’ordine è ecosostenibilità. L’innovazione, tuttavia, passa dalle scuole,  protagoniste di idee e soluzioni semplici ma efficaci, per migliorare la vita di tutti»

Al Maker Faire 2019 succedono tante cose belle, quelle che speri di vedere ogni giorno nella tua città, nel tuo paese, nei posti che ti piace frequentare. Il fermento, tanto per cominciare. La gioventù, per proseguire. Le due cose non possono che andare di pari passo, poiché è dalle menti fresche che vengono fuori le idee più originali. Maker Faire 2019 è questo, giovinezza al servizio dell’innovazione. Puoi vederlo aggirandoti tra i padiglioni, che brulicano di traffico under 25 come neanche a un rave di primavera. La differenza è che qui la musica è ben diversa.

L’attenzione maggiore è quella che gravita intorno alle politiche green, l’ecosostenibilità si respira a stand alternati. La maggior parte dei progetti, prototipi, idee strizza l’occhio all’ambiente, lo rispetta, lo tutela, si spreme le meningi per occupare il minor spazio possibile e permettere al verde di proliferare e aiutarci a vivere meglio. Il resto è conseguenza, dall’artigianato che, per sopravvivere, si affida alla tecnologia, ai droni usati a fin di bene, alla stampa 3D a servizio della moda e dell’ambiente. L’Italia che innova è tutta qui, a un passo dalla Capitale, e le idee hanno un comune denominatore, le scuole. Istituti di ogni grado e genere la fanno da padrone in più di un padiglione, ricordandoci una lezione semplice semplice: avere un’idea non costa nulla, condividerla con gli altri può arricchire in modi che vanno oltre il fare business.

maker faire 2019

L’innovazione passa dalle scuole al MF 2019

Cosa succede quando metti dei bambini di fronte a dei problemi da grandi? Li risolvono, rendendoli semplici, così come abbiamo visto negli anni passati. Fanno anche di più, li nutrono con l’entusiasmo che demolisce qualunque perplessità e non si aggrappano a un’idea pensando sia l’unica possibile, sono aperti alla sperimentazione. Così al Maker Faire 2019 ti ritrovi davanti dei piccoli scienziati in camice da dottore, magari da grandi faranno tutt’altro ma oggi sono qui, a spiegarti che per aiutare chi è meno fortunato non serve molto, a volte basta solo un Microbit e un guanto di lana. È il caso degli alunni del plesso Borgonuovo dell’Istituto Comprensivo Biella 3, che hanno realizzato un guanto in grado di migliorare sensibilmente la vita dei soggetti con disabilità verbale.

Insieme ai ragazzi dell’ISS Gae Aulenti e sotto la guida indispensabile del professor Giuseppe Aleci, i giovanotti in questione – che all’epoca del progetto avevano 8 anni – hanno disegnato su carta i bisogni primari (fame, sete, sonno e via dicendo), caricandoli poi su una scheda Microbit a cui hanno associato, con sintesi vocale, i messaggi da comunicare. La scheda è stata inserita in un semplice guanto di lana, che la persona con disabilità verbale muove in due semplici mosse, riuscendo a comunicare il suo bisogno, che appare su uno schermo sotto forma del disegno realizzato dai bambini. I giovanotti in questione, insieme alle Maestre Mariella Attanasio e Franca Cesareni, mi mostrano il guanto e ne parlano come mi parlerebbero di cose facili come fare 2+2. Il guanto in questione è stato consegnato alla Domus Letitiae, una Onlus di Biella che offre servizi dedicati ai disabili, insieme a un altro progetto con Microbit, un pigiamino realizzato per una bambina che non può compiere movimenti bruschi: il chip, in questo caso, è cucito in una tasca da apporre sul pigiama e registra i movimenti della bambina, allertando i medici se questi sono troppo improvvisi.

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Il Professor Aleci mi aspetta allo stand dell’ISS Gae Aulenti, dove il robot Barbalbero la fa da padrone: il suo sistema è in grado di controllare a distanza le necessità delle piante, proteggendole da animali nocivi. Il robot interagisce e impara dagli umani, così può implementare costantemente le sue conoscenze, che includono anche consigli su come utilizzare le piante a scopo medicinale e filastrocche registrate dai bambini di Borgonuovo, con cui il prof. intende continuare a collaborare per portare nuove idee a sostegno dei disabili.

Di Biella è anche uno dei distretti tessili più conosciuti in Italia e all’estero, lo sanno bene i ragazzi del TAM (Istituto tecnico superiore tessile abbigliamento moda), che studiano per diventare tecnici superiori per un settore di importanza strategica per il nostro Paese. Sono al Maker Faire 2019 per mostrare lo studio e la realizzazione di un tessuto per automotive innovativo ed ecosostenibile, ottenuto da materie riciclate (lana e poliestere), ideato in collaborazione con Marchi & Fildi. Si chiama Sustainfashionable Car e sarà utilizzato il prossimo anno da uno dei maggiori gruppi automobilistici mondiali per una nuova vettura elettrica, su commissione di AUNDE, multinazionale leader nella produzione di tessuti per il settore automotive.

Giusto in caso vi steste chiedendo cosa succede nelle scuole italiane del 2019.

Carolina Attanasio