Loving Vincent, Italia ancora protagonista del film su Van Gogh
«Dopo il successo di Loving Vincent, arriva nelle sale il nuovo film evento, tutto italiano, al cinema dal 9 all’11 Aprile.»
Il film evento Loving Vincent è stato un successo, arrivato in Italia e rimasto in programmazione solo per pochi giorni a Ottobre ha accolto 130 mila spettatori, un tutto esaurito ad ogni proiezione; risultato grazie al quale le sale cinematografiche saranno pronte ad accogliere un nuovo esperimento che ci offrirà un diverso punto di vista sulla vita di Van Gogh, raccontando alcuni aspetti dell’artista: come il tormento personale di non riuscire a seguire le orme paterne o il rapporto morboso con il fratello che lo ha sostenuto fino alla morte; ma parlerà anche dell’artista che ha dipinto per tutta la vita opere come i Girasoli, la Casa Gialla e la Notte Stellata, senza vendere mai niente se non dopo la morte.
A differenza del precedente, quello che forse molti di voi ignorano è quanta Italia ci sia nel film, ad esempio la regia è di Giovanni Piscaglia, la scrittura di Matteo Moneta con la consulenza e partecipazione di Marco Goldin, la produzione di Nexo Digital e 3D Produzioni. Van Gogh. Tra il grano e il cielo, questo il titolo del nuovo lavoro, arriva dopo Loving Vincent ed è rimasto nelle sale per soli tre giorni; la storia raccontata è quella di Helene Kroller- Muller, che nei primi anni del Novecento influenzata dalla storia dei Medici, storica famiglia fiorentina, intraprende un viaggio in Italia, terra a lei molto cara, tra Milano, Roma e Firenze, per acquistare quasi 300 lavori tra dipinti e disegni di Van Gogh; i due erano legati da un’unione puramente spirituale, infatti nella loro vita non si incontrarono mai visto che quando l’artista mori, la nostra protagonista aveva solo undici anni. Helene deciderà di fondare un museo negli anni della maturità, quando la sua collezione sarà la più importante dopo di quella degli eredi di Van Gogh, ed è grazie alla sua collezione che oggi esiste il film.
Proseguiamo, la colonna sonora del film è firmata dal compositore e pianista Renzo Anzovino, nato a Pordenone da genitori napoletani e ad accompagnare la linea narrativa dell’evento sarà Valeria Bruni Tedeschi, attrice, regista italiana, vincitrice per quattro volte del Premio David di Donatello, le sue scene si svolgeranno nella Chiesa di Auvers-sur-Oise che il pittore disegnò qualche giorno prima di suicidarsi.
Ma se ancora non siete convinti del ruolo principale che occupa l’Italia, aggiungo che questa mostra protagonista del nuovo film, secondo dopo Loving Vincent, aperta fino all’8 Aprile, verrà esposta nella Basilica Palladiana di Vicenza: l’edificio si affaccia su Piazza dei Signori e deve il suo nome all’architetto Andrea Palladio. Dal 1994 la struttura è diventata Patrimonio UNESCO e al restauro avvenuto dal 2007 al 2012 è stato assegnato il Premio dell’Unione Europea per il Patrimonio Culturale. Un tempo sede delle magistrature pubbliche di Vicenza, oggi è teatro di mostre d’architettura e arte. E non è finita qui, il curatore della mostra è Marco Goldin storico d’arte, che ha raccolto quaranta dipinti e ottantacinque disegni proveniente dal Museo in Olanda.
Per terminare, il film evento, in arrivo dopo Loving Vincent, ci regala l’ennesimo elemento tutto italiano, addentrandoci nei luoghi della follia di Van Gogh, ci ritroviamo a Mombello in provincia di Monza, presso l’ex manicomio e Ospedale Psichiatrico Giuseppe Antonini, in cui l’artista fu ricoverato; oggi è considerato uno dei luoghi più spaventosi del nostro Paese, questo luogo fino al 1978 ha ospitato centinaia di pazienti, tra i quali il figlio illegittimo di Mussolini, Benito Albino, morto internato nel 1942.
Argia Renda