opere di Caravaggio a Roma
03 Febbraio 2020   •   Sara Giannessi

Le opere di Caravaggio a Roma: San Luigi dei Francesi

«Le opere di Caravaggio a Roma. Due monumenti della cultura italiana uniti in luoghi carichi di Storia e Arte. Durante il suo soggiorno nell’allora capitale dello Stato Pontificio, Caravaggio realizzò varie opere, alcune che lo consacreranno come il maestro che indubbiamente è.»

Ad oggi è possibile ammirare molte in queste opere nascoste tra le chiese di Roma, che tengono in serbo sorprese speciali. Sempre controverse, le opere di Caravaggio a Roma possono essere semplicemente ammirate per la loro bellezza, ma ad osservarle con un occhio più attento si scoprono dettagli intriganti e stupefacenti. Iniziamo a scoprirle a partiere dal quartiere “francese” nel cuore della Capitale.

San Luigi dei Francesi, Roma

Le opere di Caravaggio nella Cappella Cottarelli

Le prime opere di Caravaggio da andare ad ammirare a Roma si trovano nella chiesa di San Luigi dei Francesi, dietro piazza Navona. Il cardinale Cottarelli commissionò la decorazione delle tre pareti della cappella di famiglia, con i momenti più importanti della vita di San Matteo, il suo santo protettore.

La prima cosa da notare è che le opere di Caravaggio sono dipinte tutte su tela. Tendenzialmente nelle chiese di realizzavano affreschi, ma Caravaggio utilizza tre gigantesche tele da posizionare poi sulle pareti. La tela infatti permette più cura nei dettagli, più ripensamenti rispetto all’affresco, che deve essere invece veloce e preciso.

Il Martirio di San Matteo

Ed infatti, del Martirio di San Matteo il Caravaggio dovette ricoprire, “cancellare”, la prima versione, ridipingendoci poi sopra quella attuale e definitiva. L’errore era stato non aver considerato la prospettiva laterale da cui l’opera veniva (viene e verrà) osservata, ossia lateralmente e non frontalmente.

Nella seconda versione invece i personaggi tengono conto della relazione con il “pubblico”, e quasi come se fossero spinti fuori dalla tela, si vanno a mischiare ai fedeli. San Matteo è colto nel momento appena successivo al suo accoltellamento. Lo dimostrano la candela battesimale ancora accesa sull’altare. Chi sia l’artefice del delitto rimane dubbio: che sia il giovane in primo piano, anche se non è armato?, che sia il ragazzo che tiene il pugnale, nonostante la sua espressione tradisca lo sgomento dipinto sul volto di tutti gli altri fedeli?, che siano i due giovani sulla sinistra, che si mostrano invece per niente turbati dall’accaduto? Non si saprà mai. E come da consuetudine, non manca la firma-autoritratto, un volto illuminato sullo sfondo.

L’Ispirazione di San Matteo

Anche di quest’opera Caravaggio dovette abbandonare la prima versione, non per errore stavolta, ma per censura. Il disegno raffigurava un angelo con sembianze quasi femminili, in un atteggiamento quasi provocante, che sembrava quasi mostrare a San Matteo come scrivere la parola di Dio; un San Matteo che sembra quasi un contadino, con il piede in primo piano…  la Chiesa non poteva accettarlo.

Così la seconda versione: San Matteo è ritratto come Socrate, barba bianca e doppio mantello rosso, che annota il “dettato” della discendenza di David con cui si apre il Vangelo. Il pennino è reso con una sola pennellata bianca, la luce dell’angelo realisticamente si unisce a quella della finestra in alto (che ora però è coperta da edifici più imponenti che la nascondono al Sole). Ma Caravaggio lascia sempre la sua firma: lo sgabello è in bilico tra quadro e realtà, riporta la fede al mondo contemporaneo.

Martirio e Ispirazione di San Matteo

Opere di Caravaggio a Roma: La Vocazione di San Matteo

Sotto un portico, San Matteo è intento nella sua attività lavorativa di esattore delle tasse. Ma ecco Gesù che, a differenza di tutti gli altri personaggi, non indossa i panni del ‘500 ma quelli della Palestina dell’Anno Zero. Con un gesto simile a quello dell’Adamo della Creazione di Michelangelo, Cristo chiama tra i suoi apostoli Matteo. Ma anche qui un dubbio: quali delle varie figure è Matteo? Quel signore barbuto che si indica sorpreso, o l’esattore avido che ancora conta le monete e non si è accorto della chiamata?

Vocazione di San Matteo

Caravaggio però non è solo mistero. Quindi fermatevi e ammirate: i colori, la resa dei tessuti, la densità della pennellata, la luce. (E sperate che qualcuno metta i 50 cent per l’illuminazione!) Altre opere ci aspettano sparse per Roma, ma ne parleremo al prossimo articolo!

Sara Giannessi