italia campione del mondo
13 Luglio 2018   •   Snap Italy

Italia campione del mondo: i 4 precedenti prima del tragico 2018

«Povera Italia! Davvero un anno orribile questo 2018, con gli azzurri costretti a guardare il Mondiale davanti alle tv. Ma per fortuna non è sempore stato così: in ben 4 edizioni abbiamo potuto urlare “Italia campione del mondo”. Ecco quando è successo.»

A soli due giorni dal fischio d’inizio della finale la ferita brucia ancora: la mancanza dell’Italia ai Mondiale si è sentita parecchio procurando un danno d’immagine ed economico davvero notevole. In questi mondiali di Russia 2018, infatti, niente riunioni davanti le tv, niente pizze tra amici e neanche scommesse sull’Italia campione del mondo. Un’assenza davvero malinconica, quindi, che ha dato un grande dispiacere ai milioni di tifosi sparsi nello Stivale. Certo, le eliminazioni clamorose di Spagna, Germania e Brasile un sorriso ce lo hanno strappato, ma la possibile vittoria della Francia pesa… eccome se pesa. Pensate cosa possa significare per i reduci del 2006 (anno in cui abbiamo festeggiato l’Italia campione del mondo per l’ultima volta, ndr) ascoltare la Marsigliese e non l’inno di Mameli, rimasto, così come le bandiere tricolori, nei cassetti di ogni tifoso.

Peccato. Perché dopo Cannavaro (vincitore peraltro del pallone d’oro, ndr) lo avremmo visto bene Buffon alzare la coppa. E invece, almeno per quest’anno, dobbiamo mettere da parte tutti i nostri sogni di gloria. Certo, la speranza è l’ultima a morire, ma viste le condizioni in cui versa il nostro calcio, difficile predire sin da ora quando potremo urlare di nuovo “Italia campione del mondo”. Ma piangere sul latte versato non ha senso, quindi consoliamoci un po’ con le grandi vittorie del passato. Ecco 4 edizioni dei mondiali che si sono concluse con l’Italia campione del mondo. Dal 1934 al 2006 ecco gli anni d’oro del calcio italiano!

Italia 1934

Siamo in pieno regime nazista: c’è Hitler che promulga le leggi razziali, Mao Tse-tung che sta portando avanti la rivoluzione cinese e Benito Mussolini che tenta con il fascismo di unificare l’Italia. In questo clima molto teso c’è comunque spazio per il secondo campionato mondiale di calcio, disputato in Italia dal 27 maggio al 10 giugno. Mussolini, infatti, era speranzoso di creare un nuovo senso di coesione, che migliorasse l’immagine dell’Italia e del fascismo nel mondo. La nazionale azzurra raggiunse più o meno tutti gli obiettivi: unire gli italiani e raggiungere il gradino del podio più alto. A farne le spese, dopo la Spagna nei quarti e l’Austria in semifinale, fu la Cecoslovacchia, sconfitta per 2-1 dopo i tempi supplementari. Una lotta fino all’ultimo secondo risolta dalle reti di Orsi e Schiavio dopo il vantaggio iniziale dei cecoslovacchi firmato da Puc.

Francia 1938

La terza edizione dei campionati del mondo si svolsero in 9 città della Francia dal 4 al 19 giugno. È la prima volta che la nazionale ospitante, in questo caso la Francia, e la nazionale campione uscente, quindi l’Italia, entrano di diritto alla fase finale. Ma è anche la prima volta che partecipa una squadra asiatica, ovvero le Indie Orientali Olandesi. Ma i cambiamenti e le novità non finirono qui: ad esempio, a causa della delicata situazione politica e di fermento, Spagna ed Austria non parteciparono, togliendo alla manifestazione due sicure protagoniste. L’Austria perché legata forzatamente alla Germania nazista, gli spagnoli, invece, a causa della violenta guerra civile scoppiata nel luglio del 1936. Ciò non tolse nulla al cammino dell’Italia campione del mondo: dopo Francia nei quarti e Brasile in semifinale gli azzurri superarono anche l’Ungheria, battuta 4-2 grazie alle doppiette di Silvio Piola e Gino Colaussi.

Spagna 1982

Dal 13 giugno all’11 luglio 1982 i mondiali si svolsero in Spagna, di fatto prima edizione dei mondiali “allargata”, con le squadre partecipanti che passarono dal sedici a ventiquattro. L’Italia, lemno nel girone eliminatorio, non andò benissimo, ottenendo 3 pareggi in altrettante partite: 0-0 con la Polonia nel match inaugurale, 1-1 con il Perù e 0-0 con il Camerun, che consentì agli azzurri di passare comunque alla fase successiva. Da qui in poi un vero e proprio spettacolo veder giocare l’Italia, che dopo il 2-1 sull’Argentina di Maradona, sconfissero 3-2 (tripletta di Pablito Rossi) il Brasile, considerato una delle nazionali più forti di sempre. Dopodiché toccò alla Polonia, sconfitta in semifinale per 2-0, e alla Germania Ovest, battuta 3-1 al Santiago Bernabeu di Madrid. Semplicemente splendida la telecronca di Nando Martellini, che con straordinaria enfasi e un pizzico di commozione ripeté “Campioni del Mondo” diverse volte. Altra icona di quel campionato fu l’urlo di Tardelli, una scena che ancora oggi è rimasto nella mente di molti, così come le reti del solito Rossi, autentico mattatore di quell’edizione del mondiale, e di Altobelli, che prima del gol di Breitner portò gli azzurri avanti addirittura 3-0.

Germania 2006

Questi campionati, giunti alla 18° edizione, si svolsero in Germania dal 9 giugno al 9 luglio, con la finalissima in programma all’OlympiaStadion di Berlino. Scossa dallo scandalo denominato “Calciopoli” l’Italia arrivò a questi Mondiali senza i favori del pronostico e in una condizione psicofisica non ottimale, complice il terribile infortunio che aveva colpito Francesco Totti qualche mese prima. Eppure l’Italia vince e convince, giocando ogni partita in costante crescendo. Così dopo Ghana (2-0), Stati Uniti (1-1) e Repubblica Ceca (ancora 2-0), gli azzurri di Marcello Lippi passano alla fase ad eliminazione diretta, confermandosi squadra di grande carattere e buona solidità difensiva. Non né Australia, battuta 1-0 negli ottavi, né Ucraina, sconfitta con un perentorio 3-0 riuscirono a superare Buffon, mantenendo inviolata la porta degli azzurri nella seconda fase. La stessa sorte toccò anche alla Germania, battuta in semifinale per 2-0 al termine dei tempi supplementari. Grandi protagonisti Fabio Grosso, la cui corsa dopo il gol ricordava moltissimo quella di Tardelli, e Alex Del Piero, a segno allo scadere della partita dopo l’ennesimo recupero di uno straordinario Fabio Cannavaro. A contenderci la coppa ci fu la Francia, contro cui gli Azzurri faticarono moltissimo, arrivando ai rigori dopo l’1-1 fatto registrare dopo 120’ minuti di assoluta battaglia. A vincere, però, fu proprio l’Italia (5-3 il finale), con l’ultimo rigore realizzato da Fabio Grosso, una volta di più uomo del destino del mondiale in terra tedesca.

Chiara Famooss