Hoppipolla
05 Marzo 2018   •   Redazione

Intervista ad Hoppipolla: Piccoli Progetti indipendenti crescono!

«Hoppipolla è design, editoria indipendente, musica, illustrazione e tante altre sorprese. Per scoprirne alcune ci siamo fatti una chiacchierata con lo staff  dietro questo fantastico progetto.»

La traduzione più vicina è “saltare nelle pozzanghere” e si riferisce a quello che pare essere uno dei giochi preferiti dai bambini islandesi, semplice e divertente. Il senso di sorpresa che si vuole trasmettere con Hoppipolla (sito ufficiale), o meglio Hoppípolla, è lo stesso: solo che da adulti non è più sufficiente saltare in una pozzanghera per meravigliarsi e divertirsi. Quattro ragazzi contemporaneamente da tre città differenti, grazie ad un lavoro di coworking a distanza e alla passione per le cose belle, hanno trasformato così il loro ufficio in un gruppo whatsapp.

Hoppipolla

«Lavorare insieme aumenta l’ispirazione, diminuisce i costi, genera nuovi progetti». Parole e musica dello staff di Hoppipolla, composto da Paola Tartaglino, blogger e storica dell’arte che vive e lavora a Torino, Nicola Minerva e Simona Basilavecchia, rispettivamente un Ingegnere ed una Fotografa con la passione per il design di stanza a Pescara, ed infine Francesco Rellini, già co-founder di Scooterino, che da Roma si occupa della parte commerciale, marketing e del business development. Dalle loro diversificate esperienze condivise sono approdati in “Hoppipolla, cultura indipendente per corrispondenza”, un bellissimo progetto (nato come spin-off dalla community di artigiani Co hive) in cui si valorizza la cultura indipendente italiana e non solo.

Ogni mese, con un abbonamento da 3, 6 o 12 mesi, o semplicemente acquistando la box del mese corrente, si potrà ricevere a casa una scatola a sorpresa contenente “cultura”, selezionata tra migliori nuovi creativi in circolazione con progetti indipendenti e coraggiosi, che difficilmente si avrebbe il tempo e la circostanza di scoprire da soli. Hoppipolla contiene ogni mese: un oggetto di design, una pubblicazione editoriale, un suggerimento per scoprire un gruppo musicale, un prodotto illustrato e una quinta categoria a sorpresa, sempre variabile. I contenuti sono selezionati con estrema cura e si privilegiano prodotti artigianali o Made in Italy, sebbene non si escludano creazioni e co-produzioni internazionali.

Hoppipolla
Il progetto sta piacendo e sta avendo dei risultati evidenti, negli ultimi 6 mesi si è registrata una crescita di abbonati di oltre 50%, mese su mese con un aumento esponenziale di followers sui vari social (Facebook seguito già da oltre 20.000 persone e Instagram, seguito da quasi 10,000). Inoltre  Il 90% delle clienti sono principalmente donne e il target che ha scelto hoppipolla va dai 25 ai 50 anni. Un ottimo segnale di partenza visto che, al momento, i fondatori del progetto, in controtendenza con le classiche startup, hanno deciso di non ricorrere ad alcun investitore e/o finanziamento esterno, ma hanno l’obiettivo di creare valore per il pubblico di riferimento e quindi di autofinanziarsi e crescere con le proprie forze.

1. Hoppipolla non è solo il nome di questa fantastica impresa indipendente, è una parola islandese e letteralmente sta a significare “saltare nelle pozzanghere”. Inoltre è il titolo di una delle canzoni più ascoltate negli ultimi anni. Perchè proprio questo titolo? quando avete capito che il progetto doveva chiamarsi in questo modo?
Nei giorni in cui eravamo alla ricerca del nome perfetto, ci siamo imbattuti casualmente nel termine hoppípolla. Si tratta di una parola islandese intraducibile in italiano, perché non esiste un singolo vocabolo che spieghi questo concetto: la traduzione più vicina è “saltare nelle pozzanghere” e si riferisce a quello che pare essere uno dei giochi preferiti dai bambini islandesi, per la gioia che suscita in loro loro. Ci è subito piaciuto il significato di questa parola e naturalmente conoscevamo bene la canzone dei Sigur Ròs, così abbiamo deciso di lanciare il progetto online il 28 novembre, che corrisponde proprio al giorno in cui il singolo uscì nel 2006.

2. Com’è nato questo progetto culturale per corrispondenza?
Paola Tartaglino da anni lavorava nel settore dei beni culturali e tramite il suo blog cercava dei modi per contribuire alla diffusione della cultura indipendente. Un giorno vide a pranzo un vecchio amico e le tornò alla mente un ricordo: quando erano adolescenti questo ragazzo amava coglierla di sorpresa con regali inaspettati nella cassetta della posta, sapeva che bastava poco per stupirla e renderla felice! Da quel ricordo e dalle esperienze e capacità complementari di Paola Tartaglino, Nicola Minerva, Simona Basilavecchia e Francesco Rellini è nata l’idea di una box a sorpresa con prodotti di cultura indipendente diverse ogni mese, per stupire e far conoscere nuovi creativi. 

Hoppipolla


3. Chi seleziona le variegate ispirazioni mese per mese?
Le creazioni di design e i progetti di editoria e illustrazione vengono selezionati dopo un accurato scouting operato da Paola Tartaglino e Simona Basilavecchia, due dei 4 co-founder di Hoppipolla. La ricerca viene fatta sia in internet, che partecipando a fiere ed eventi di cultura indie e artigianato. Riceviamo inoltre moltissime candidature ogni settimana e almeno due volte l’anno lanciamo delle call per creativi. Ogni mese cerchiamo di legare tutti i contenuti con un filo conduttore tematico. A gennaio, ad esempio, il tema della box era “Lo spazio” e tutte le creazioni e i contenuti omaggiavano o affrontavano diversamente questo argomento, anche in senso lato. Molto apprezzato è stato il fumetto E così conoscerai l’universo e gli dei, dell’autore canadese Jesse Jacobs (Eris Edizioni), che racconta in una graphic novel il suo personalissimo mito della creazione.
Hoppipolla

4. Quali sono i pro ed i contro di un progetto così originale e allo stesso “outsider” rispetto l’epoca della digitalizzazione maniacale?
Un primo ostacolo iniziale è stato legato al fatto che non si riuscisse a capire immediatamente il valore commerciale o la funzioni di alcuni dei prodotti della box, perché la loro descrizione era affidata esclusivamente a una pagina sul nostro sito. Per questo abbiamo inserito più di recente una cartolina che spiega ogni mese il contenuto della box e le storie dei creativi che stanno dietro ogni prodotto, cosicché al senso di meraviglia sia abbinato anche un piccolo approfondimento che rende più chiare le nostre scelte. I pro sono molteplici perchè hoppipolla è una sinestesia di emozioni: si tocca, si legge, si annusa, e spesso qualche contenuto si mangia anche.

«Hoppipolla è una magia, la svolta per i curiosi pigri o troppo indaffarati»
Gaia Segattini

 5. Hoppipolla è una piccola sorpresa che ha come obiettivo quello di sorprendere piccoli adulti, credete che sia difficile meravigliarsi attualmente? se si perchè? 
In un’epoca in cui tutti sono abituati ad un’immediata gratificazione, ad avere tutto subito e ad essere esposti in ogni momento a una sovrastimolazione digitale, si sta perdendo la capacità di provare meraviglia, di aspettare qualcosa con trepidazione e di stupirsi. Sono proprio queste emozioni che Hoppipolla vuole salvaguardare, promuovendo la crescita personale attraverso la scoperta. Il che può significare anche aspettare per un mese una scatola misteriosa con un carico di meraviglie.

6. Quanto conta un consiglio musicale nella vostra box targata Hoppipolla e qual è stato finora il vostro consiglio preferito?
Il consiglio musicale sta rivestendo un’importanza crescente tanto da essersi recentemente trasformato in una playlist che è possibile scaricare dal nostro account su Spotify. Ogni mese collaboriamo con musicisti o creativi che propongono il loro personale punto di vista, selezionando per noi delle tracce da ascoltare, anche in tema con gli altri contenuti della scatola. Tra i suggerimenti più apprezzati, sicuramente la playlist Spaced Out a cura di Altalena Fanzine.

«Questa scatola è Wes Anderson se Wes Anderson fosse una scatola»
Gioia Gottini

7. Hoppipolla sta ricevendo un successo progressivo, quali sono, se ci sono, le aspettative per il futuro? Potrebbe ampliarsi come progetto italiano?
Hoppípolla sta crescendo esponenzialmente, con un ritmo del 50% mese su mese negli ultimi 8 mesi, e sui social ha raccolto un seguito di decine di migliaia di fan, segno che abbiamo intercettato un bisogno di scoperta forte in una nicchia di pubblico che è quella dei curiosi, degli appassionati delle cose belle e molto curate. Nel futuro non escludiamo di investire ancora più energie e risorse nella produzione di contenuti originali, con la missione di far crescere le piccole eccellenze invisibili della cultura indipendente italiana anche all’estero.

 8. Il consiglio che sentite di dover dare a chi come voi vorrebbe avviare un progetto analogo nel nostro paese!
Quality is King”. Anche in un settore apparentemente difficile e poco “sexy” come quello culturale, si può creare una proposta di valore che abbia successo, l’importante è avere massima cura della qualità e dei dettagli, raccontando anche le storie che ci sono dietro ai prodotti.

Hoppipolla

Silvia Pompi