viaggiare da soli
05 Marzo 2018   •   Carolina Attanasio

Viaggiare da soli in Italia, 4 esperienze da provare

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«Viaggiare da soli è il modo più bello per ritrovare voi stessi: non avete bisogno di arrivare in Tibet, vi basta anche una toccata e fuga in una di queste quattro destinazioni, tutte italiane»

Viaggiare da soli è il regalo più grande che potrete mai farvi nella vita. Se state storcendo il naso, è perché non avete provato e, se non avete provato, vuol dire che avete una paura incredibile di sapere come andrebbe e, se avete paura di qualcosa, la vita ci insegna che niente è meglio che affrontare il proprio demone e portare a casa la nostra vittoria personale. Chiusa questa breve seduta di psicoanalisi, che starà facendo roteare le orbite anche a Freud dalla tomba, c’è da dire che viaggiare da soli non piace a tutti, anzi: da bravi animali sociali, la cosa che preferiamo è la compagnia, specialmente quando si tratta di andare alla scoperta di lidi sconosciuti. Fare le cose da soli, specialmente per noi italiani, è sempre un po’ un problema, pensateci: non ci piace mangiare da soli, andare al cinema da soli, a un concerto da soli, figuriamoci viaggiare da soli, il massimo della tristezza. Sbagliato. Sbagliatissimo. Se siete i migliori animali da compagnia che si possano desiderare, se avete la vostra comitiva di viaggio fissa dal 1993, se non riuscite a passare con voi stessi neanche mezza giornata senza che vi prenda la smania, ecco, è proprio per questo che dovete considerare di viaggiare da soli.


La prima volta che ho viaggiato completamente sola è stato in treno, zaino in spalla, tra Italia, Francia e Spagna, un’esperienza mistica. Il paesaggio diventa più grande, i dettagli più vividi, tendi a guardare tutte le persone che incontri negli occhi e ti chiedi quale sia la loro storia, attacchi bottone con chiunque, ti muovi in libertà, prendi il tuo tempo per fare tutto, esci fuori dai programmi, sali e scendi dai treni quando vuoi, dopo un po’ ti passa anche quella voglia frenetica di fotografare qualsiasi cosa e vuoi solo goderti quell’alba, osservare la gente, far caso agli accenti e alle abitudini delle persone, che poi sono l’unica cosa che conta se davvero vuoi conoscere il mondo. Viaggiare soli prende tutto quello che sapete su voi stessi e lo ribalta. Quello che pensavate di non saper fare, lo fate; l’abitudine che tanto vi sta a cuore, la perdete; la prospettiva delle cose, ruota di qualche grado; la tolleranza e la pazienza crescono in modo esponenziale; le persone non sono sconosciuti da evitare, ma esseri umani a cui avvicinarsi.

Dal momento che l’atto del viaggiare richiede semplicemente andare da qualche parte, non importa dove, non avete bisogno di spararvi 15 ore di aereo per sapere cosa si prova a viaggiare soli, iniziate da un posto stupendo e incredibilmente vicino, l’Italia. Di seguito 4 esperienze per viaggiare da soli lungo la Penisola, highly recommended.

Spiritualità: in ritiro nell’Eremo di Camaldoli (Toscana)

Più soli di così, ragazzi, non si può. Bando alle credenze religiose di chiunque, il ritiro spirituale prescinde dal credo di ognuno ed è un toccasana per riprendere in mano la scimmia impazzita del vostro cervello e ritrovare la pace interiore (così dicono). La location in questione è l’Eremo di Camaldoli, vicino Arezzo, fondato mille anni fa da San Romualdo, è una comunità di monaci benedettini. Perso nella foresta, è l’occasione per sperimentare la vita monastica, fatta di solitudine e comunione. L’Eremo accoglie tutti, anche voi, sì, per periodi più o meno brevi e con vari programmi. Potrete pregare, meditare, farvi semplicemente gli affari vostri, leggere in biblioteca e assaggiare le prelibatezze del liquorificio dei monaci (so già a cosa pensate,  moderatevi, please). La permanenza è un’ottima scusa per esplorare anche il territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Tutte le info le trovate qui.

Sportivi si nasce: rafting nelle Gole dell’Alcantara (Sicilia)

Vi vedo lanciati, niente di meglio per viaggiare da soli, allora, che una bella prova di adrenalina in uno dei luoghi più iconici di mamma Sicilia, le Gole dell’Alcantara, un parco botanico e geologico di grande valore, dove potrete praticare un sacco di attività outdoor, compreso il body rafting, un itinerario da fare in gruppo (e con la scusa, conoscere un po’ di persone nuove), per visitare l’ingresso delle Gole e la parte più a valle del fiume, debitamente protetti da casco e giubbotto. Due ore e trenta minuti immersi nella bellezza senza fiato di questo posto senza tempo. Costo, 40 euro. Vi sarete meritati tutti gli arancini che Sicilia produce.

On the road: le Langhe (Piemonte)

Per gli amanti dei viaggi in macchina, una delle chicche italiane da non perdere è il territorio delle Langhe piemontesi, un percorso naturale e – soprattutto – sensoriale meraviglioso. Niente di meglio, per viaggiare da soli, che perdersi alla ricerca del Tartufo bianco di Alba, fare trekking, visitare borghi meravigliosi, degustare barolo come se non ci fosse un domani, tornare a casa con la macchina carica di bontà, che neanche i pacchi delle mamme calabresi inviati agli studenti fuori sede possono eguagliare. Fatevi un’idea precisa del vostro itinerario qui.

Relax: Terme Bagni Vecchi a Bormio (Lombardia)

Ve ne avevo già parlato in una puntata di Instaborghi, ma tantovale calcare la mano: le Terme Bagni Vecchi di Bormio sono uno degli stabilimenti più famosi d’Italia, e a ragion veduta. Si tratta di un vero e proprio tuffo nella storia, la sorgente delle terme ha origini millenarie, anche i romani venivano qui a rilassarsi, nella vasca a cielo aperto, con un panorama mozzafiato sulla valle. Se non ritrovate voi stessi qui, amici miei, lasciate perdere le vostre ricerche. Maggiori info qui.

 

Carolina Attanasio

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