18 Settembre 2018   •   Raffaella Celentano

Heavenly Bodies, la mostra da record al MET è anche italiana

La mostra Heavenly Bodies – Fashion and the Catholic Imagination del MET di New York ha registrato un enorme successo internazionale, anche grazie alle creazioni made in Italy esposte»

È stata inagurata a Maggio, dopo il MET Gala, la mostra Heavenly Bodies – Fashion and the Catholic Imagination, esposizione curata dal Costume Institute e dedicata al legame tra moda e religione cattolica. Nel corso di pochi mesi la mostra ha avuto un incredibile successo di pubblico e critica, superando il milione di visitatori.

Non solo la mostra più visitata, ma anche la più grande: 5.500 metri quadrati di esposizione, suddivisi in venticinque gallerie che custodiscono oltre 100 creazioni delle più grandi case di moda al mondo, unite a gioielli e accessori e a circa quaranta vesti e copricapi presi in prestito dalla Cappella Sistina. Paramenti e accessori papali incontrano abiti e accessori di Balenciaga, Chanel, Ann Demeulemeester, Sorelle Fontana, Dolce & Gabbana, John Galliano, Jean Paul Gaultier, Craig Green, Valentino e Versace, giusto per citare le maggiori case di moda. Ma ora vediamo quali sono gli abiti Made in Italy esposti al MET in occasione della mostra da record Heavenly Bodies…

Iniziamo subito con i due designer che hanno fatto (e fanno tuttora) la storia del Made in Italy. Il loro legame con le tradizioni, anche religiose, della nostra penisola rende Dolce&Gabbana il brand ideale per la mostra Heavenly Bodies. I capi esposti sono ispirati all’arte bizantina e provengono sia dalle collezioni di Alta Moda che da quelle di prêt-à-porter.

Elsa Schiaparelli, la stilista che ha inventato il rosa shoking e ha stravolto il mondo della moda con le sue creazioni artistiche ed eclettiche, si ritaglia un posticino al MET di New York. Il suo estro e la sua inventiva hanno fatto sì che un suo abito da sera, proveniente dalla collezione estiva del 1939, fosse esposto all’interno della mostra. Si tratta di un abito lungo color arancio, con ricami di chiavi incrociate (simbolo del Vaticano) e un decoro la cui trama ricorda una gorgiera rinascimentale.

  • Gattinoni

La maison romana fondata da Fernanda Gattinoni è sempre stata molto legata all’arte e alla storia italiana, e ovviamente questo comprende anche la tradizione religiosa cattolica. Alla Mostra heavenly Bodies sono presenti le creazioni di Guillermo Mariotto ispirate al mondo religioso. Si tratta di un abito scuro che riprende la foggia dell’abito talare, e dell’abito Papessa, una creazione bianca in cui prende forma la Cupola di San Pietro, simbolo della Cristianità universale.

L’ispirazione religiosa è visibile anche nelle creazioni di Moschino. Di certo non si tratta di una casa di moda tradizionale, anzi! Eppure anche questa maison italiana ha avuto la sua dose di ispirazione cattolica, come per l’abito realizzato nella Primavera/Estate 2018.

  • Sorelle Fontana

Arriviamo ad una delle creazioni italiane più famose della storia, il Pretino delle Sorelle Fontana. Ideato e creato da Zoe, la maggiore delle sorelle, il figurino fu realizzato da un giovanissimo Renato Balestra, che all’epoca era disegnatore per l’Atelier Fontana. Soprannominato pretino, la creazione dalla linea talare, era ispirata agli abiti dei seminaristi del Collegio Germanico. Si trattava di un abito in lana e seta, svasato e profilato di bottoncini lungo fin sotto il ginocchio e completato da un cappello saturno in testa e un crocifisso sul petto. Ideato per Ava Gardner, il modello fu poi ripreso dal costumista Piero Gherardi per Anita Ekberg nel film La Dolce Vita di Federico Fellini.

Il romanticismo e l’eleganza di Valentino ben si sposano con il tema sacro della mostra newyorkese. Ne sono un esempio l’abito da sera della Primavera/Estate 2014 recante un ricamo di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden, oltre che la creazione Haute Couture in velluto rosso, ispirato all’opera Madonna col Bambino in trono e due angeli di Filippo Lippi.

  • Versace

E arriviamo ad un’altra maison tipicamente Made in Italy, che ha fatto della tradizione italiana uno dei suoi punti di forza. La creazione che ha fatto girare la testa ai visitatori del MET in questi mesi è un lungo abito da sera dorato, con una decorazione a forma di croce latina sulla parte anteriore. Un chiaro riferimento alla tradizione cristiano-bizantina, rivisitato secondo i dettami della casa di moda fondata da Gianni Versace.

Raffaella Celentano