frutti esotici
01 Ottobre 2019   •   Snap Italy

Frutti esotici: eccone 5 sempre più presenti sulle nostre tavole

«Da semplice moda a tradizione sempre più radicata nel corso del tempo: i frutti esotici, infatti, sono sempre più presenti sulle nostre tavole, perché buoni e assolutamente nutrienti.»

Per gli italiani i frutti esotici sono sempre stati una passione, dalle banane all’ananas fino ad arrivare ai kiwi. Oltre a quelli più comuni, ce ne sono altri che in questi ultimi anni risultano particolarmente graditi e vengono ormai consumati più o meno abitualmente da tantissime persone.

L’avocado

L’amore degli italiani per l’avocado è talmente forte che a Roma è stato aperto di recente un Avocado Bar. L’Avocado appartiene alla famiglia delle Lauracee, di cui fa parte anche il profumato Alloro, insieme alla Cannella e alla Canfora, ed è originario delle coste dell’America centrale, Guatemala e Messico. È uno tra i frutti esotici particolarmente graditi nelle diete, perché è povero di zuccheri e di grassi, e contiene un 2% di proteine. Negli anni ’80 si diffonde in America grazie ai ristoratori messicani, che lo usano nella salsa di Guacamole. L’attuale consumo di Avocado, a livello mondiale, ha raggiunto i 4 miliardi di frutti l’anno.

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Il Mango

Anche il Mango è in rapida ascesa in Italia, con un +70% di ordini nel food delivery, e un consumo che nell’ultimo anno ha raggiunto i 3.000 chili di venduto. Un successo che ha convinto i coltivatori italiani a produrlo in casa, soprattutto nelle zone di Sicilia e Calabria, dove attecchisce molto bene grazie ad un clima simile a quello originario. Un frutto talmente amato che gli è stato dedicato un evento, il Mango Day, il 22 di luglio. La città dove se ne fa un consumo maggiore è Roma, seguita dalla capitale lombarda.

Frutti esotici poco conosciuti? Il mangostano

Assai diverso dal suo omonimo (non fatevi trarre in inganno dal nome), questo frutto è originario dell’Arcipelago delle Molucche e oggi viene prodotto soprattutto in Thailandia. Il mangostano è conosciuto soprattutto per le sue proprietà benefiche, grazie agli xantoni, le vitamine e i polifenoli di cui è ricco. Il mangostano è stato definito la “Regina dei frutti” grazie all’apprezzamento della Regina Vittoria, che lo dichiarò il suo favorito dopo averlo assaggiato. Usato soprattutto per farne succhi, questo frutto è distribuito su larga scala da fornitori italiani specializzati, come avviene per il mangostano dei Fratelli Orsero, disponibile in vari punti vendita e pronto per essere consumato.

La papaya

La Papaya è un frutto ricco di vitamina C ed è originario dell’America centrale e del Brasile. I nostri agricoltori hanno imparato a produrlo in Italia con apprezzabile successo, anche perché un solo frutto è sufficiente a coprire il fabbisogno personale di vitamina C per un giorno intero. Ma coltivarla localmente possiede anche il pregio indiscutibile della freschezza di un frutto non trasportato attraverso l’oceano, a un costo decisamente più contenuto. La Papaya va sempre bene a tavola, sia come antipasto, che come digestivo a fine pasto.

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Il passion fruit

A dare il nome al Passion Fruit è il suo fiore che ricorda la Passione di Cristo. Simile al melograno questo frutto è ricco di vitamine e ha il potere di contrastare la ritenzione idrica e di combattere la cellulite. Un piccolo frutto appena schiacciato, di circa 7-8 centimetri nella specie gialla, e 4-7 nella specie viola. La sua polpa ha un profumo intenso, una consistenza gelatinosa e un sapore dolce-acidulo. Ottimo nei cocktail, il suo succo viene usato anche nei dolci e nelle creme, o per condire pesce e frutti di mare.