Elio Germano: 5 cose che non sai sull’attore romano
«Attore, attivista, cantante, scrittore: questo e tanto altro è Elio Germano, uno dei maggiori talenti del nostro cinema. Ecco 5 cose su di lui che potreste non sapere»
Una faccia da eterno ventenne ed una carriera strabiliante ed in continuo movimento. Elio Germano (classe 1980) di anni invece ne ha 37 ed è uno degli attori più dotati e versatili del nostro paese. La sua carriera inizia a soli dodici anni, e tra cinema e teatro, dai Vanzina ad Ettore Scola passando per Lucchetti e Veronesi, Elio Germano è stato protagonista di alcune delle più belle pellicole italiane degli ultimi vent’anni, tra cui Romanzo Criminale, Mio fratello è figlio unico, Tutta la vita davanti, Diaz – Don’t Clean Up This Blood, Magnifica presenza e Suburra. Proprio in questi giorni è al cinema con Questione di Karma, una commedia esilarante di Edoardo Falcone dove recita insieme a Fabio De Luigi. Un ruolo inedito per l’attore romano, che ci ha abituato ad interpretazioni struggenti come quelle viste ne Il giovane favoloso, dove interpretava Giacomo Leopardi o ne La nostra vita, film che gli è valso la Palma d’Oro a Cannes 2010.
Nonostante la sua grande popolarità, Elio Germano non ama far parlare di sé se non per la sua professionalità o per il suo impegno sociale e culturale. Un artista dai mille volti e dalle mille sfaccettature. Sicuri di sapere tutto di lui?
Ecco 5 curiosità che forse vi sono sfuggite.
Romano di adozione
O meglio, romano di nascita ma molisano nell’anima. I genitori, infatti, sono di Duronia, in provincia di Campobasso, e l’attore si è sempre detto molto legato alle sue origini. Ha sempre elogiato la semplicità di una terra come il Molise, così piccola da essere spesso dimenticata, dove l’autenticità si respira nell’aria. I suoi nonni facevano i contadini ed anche Elio Germano coltiva un orto nella sua piccola casa a Corviale, alla periferia di Roma. Nonostante il successo infatti l’attore non ha abbandonato il suo vecchio quartiere, così come l’abitudine a frequentare quartieri popolari come San Lorenzo, Pigneto e Trastevere. Proprio per questi motivi in molti lo definiscono un antidivo, ma la verità è che essere un attore non vuol dire dover accettare il successo mediatico o il clamore a tutti i costi, ed Elio Germano semplicemente ha mantenuto il suo vecchio stile di vita, i suoi vecchi amici e le sue vecchie abitudini.
Faccia da spot ed esordi televisivi
In pochissimi lo ricorderanno, ma nel lontano 1988 il giovanissimo Elio Germano compariva nello spot del Pandoro Bauli e più tardi in quello famosissimo del Kinder Bueno, nel 1995. Ancora più incredibile è ricordarlo nel ruolo del bulletto detto “Er Pasticca” in Un medico in famiglia, dove recitava giovanissimo a fianco di Lino Banfi&Co, oppure ancora nel ruolo dello studente tenero e imbranato nella fiction Via Zanardi 33, oppure ancora ne I Cesaroni, dove divenne l’idolo delle adolescenti. Ma ormai i tempi in cui temeva di diventare “tutto ciccia e brufoli” sono belli che andati.
Rapper per passione
Al cinema deve dare voce a parole scritte da altri, ma in quanto appassionato di scrittura Elio Germano ha sempre sentito il bisogno di poter esprimersi liberamente attraverso la propria voce. La musica è sempre stata un’altra sua grande passione e dal 1997 fa parte del gruppo elettro-rap Bestierare, un collettivo musicale formato fin dai tempi del liceo insieme a due amici. I loro brani parlano di crisi e di precariato, ed hanno all’attivo tre album, Come un animale, Precario e Per uscire premi icsilon. Guai a chiamarli “il gruppo rap di Elio Germano”, le Bestierare sono un progetto deliberatamente sottotraccia che si muove da decenni in un mondo parallelo a quello commerciale. Un canale di sfogo per i tre amici che sono sempre riusciti a trovare il modo di dedicare tempo ed energia ad un progetto comune, che trascende le carriere individuali.
Attivista con orgoglio
Elio Germano non ha mai nascosto i suoi ideali, ed anzi è sempre stato in prima linea per manifestarli. Fece ad esempio scalpore il suo discorso di ringraziamento per la Palma d’Oro a Cannes, una dichiariazione che fu addirittura censurata dal TG1: «Siccome i nostri governanti in Italia rimproverano sempre al cinema di parlare male della nostra nazione volevo dedicare questo premio all’Italia e gli italiani che fanno di tutto per rendere l’Italia un paese migliore nonostante la loro classe dirigente». Parole forti insomma. Ma Elio Germano è sempre andato oltre le semplici dichiarazioni: se conoscete gli ambienti dei movimenti romani è possibile che lo abbiate incontrato ad una manifestazione o durante un presidio contro uno sgombero di un qualche spazio autogestito. Da anni, infatti, Elio Germano si batte per la riappropriazione dei quartieri e degli spazi cittadini: sostiene infatti una serie di iniziative come quella del Teatro Valle Occupato, dell’Angelo Mai, del Cinema Palazzo, ma anche del Concerto del 1 maggio di Taranto o delle cause portate avanti da Emergency. Fa parte anche dell’Associazione Artisti 7607, un’organizzazione che salvaguardia i diritti degli artisti e l’amministrazione del diritto d’autore.
Un attore da record
Non tutti sanno che Elio è uno degli attori italiani più premiati: oltre ad aver vinto il prestigiosissimo già citato Prix d’Interprétation Masculine a Cannes 2010 per La nostra vita di Daniele Lucchetti, ha vinto tre David di Donatello, rispettivamente per Mio fratello è figlio unico sempre di Lucchetti nel 2007, per La nostra vita nel 2011 e per Il giovane favoloso di Mario Martone nel 2015. Ha inoltre vinto il Nastro d’Argento per la sua interpretazione ne La nostra vita ed il Globo d’Oro per Mio fratello è figlio unico. Il talento di Elio Germano è quasi sempre una certezza, il pilastro di ogni film che interpreta.
Ecco alcune piccole curiosità su un attore all’apparenza ermetico e schivo, ma in realtà generoso col suo pubblico attraverso le sue interpretazioni, che sono da sempre il miglior modo che un attore ha per raccontare se stesso.
Serafina Pallante