David di Donatello 2016: tutte le reazioni sui social
«Coi David di Donatello 2016 Sky vince la scommessa e confeziona uno show godibile che aspira diventare la notte degli Oscar italiani, dove ad essere protagonisti sono i film in gara, la conduzione, il pubblico e i social network»
Era ora che finalmente anche noi avessimo la nostra cerimonia degli Oscar.
Ok, non esageriamo. D’altronde stiamo sempre parlando dei David di Donatello e non è certo facile trasformare in uno show interessante e spassoso una cerimonia vittima di anni e anni di noiosissimo trattamento RAI. Ma Sky Cinema sembra aver aperto una nuova strada con questa 60° edizione dei David di Donatello, andati in onda lo scorso lunedì 18 aprile sia sulla piattaforma che in chiaro su Tv8 (la vecchia Mtv), nonché in streaming sul sito di Sky. Rendere divertente una qualsiasi cerimonia di premiazione con oltre venti categorie non è di certo un’impresa semplice, e i dibattiti pre e post Oscar di ogni anno lo dimostrano. Ma gli americani con queste cose ci sanno fare e in un modo o nell’altro cascano sempre in piedi. Noi italiani invece siamo un popolo che raramente riesce ad unire l’arte al glamour, e lo spauracchio della lentezza e della legnosità è sempre dietro l’angolo. Ma a rifletterci bene basta davvero poco per rendere una serata del genere appetibile e briosa e quest’anno pare che quel poco sia stato raggiunto. Il tocco internazionale di Sky è evidente così come il modello hollywoodiano di riferimento: le intenzioni sono quelle di rinnovare una formula televisiva ed estetica più che superata mentenendo però fissa l’attenzione ed il rispetto per l’unicità e la specificità del cinema italiano. Il risultato è un programma non più noioso, ma sorprendentemente contemporaneo, sia nel linguaggio che nella forma.
La cerimonia dei David diventa finalmente un evento spettacolare e promozionale per il cinema italiano. #David2016 pic.twitter.com/el2dshu0ML
— Dario Franceschini (@dariofrance) 18 aprile 2016
I fattori di rinnovo sono stati molteplici, a partire dalla conduzione: Alessandro Cattelan, l’asso nella manica di Sky già visto in X-Factor, la cui conduzione snella, allegra, ritmata e soprattutto poco verbosa è la prima novità a saltare all’occhio. Oltre alla modernità incarnata da Cattelan, si vanno ad aggiungere altre trovate mirate a rendere la cerimonia molto più internazionale, come la presenza degli sketch ironici tra i vari premi, (in questa occasione curati dai The JackaL), l’introduzione di una sorta di red carpet hollywoodiano (condotto da Francesco Castelnuovo), la voce fuoricampo che ricorda il numero di candidature dei vincitori, il monologo del conduttore, il timer sui discorsi di ringraziamento, i tributi ad artisti del passato (commovente l’omaggio di Pif ad Ettore Scola) e la caratteristica tipica dei vari Oscar o Golden Globes di affiancare al conduttore varie personalità del mondo dello spettacolo in veste di presentatori dei vari premi (durante la serata si sono infatti alternati Stefano Accorsi, Giuseppe Battiston, Paola Cortellesi, Christian De Sica, Dante Ferretti, Anna Foglietta, Valeria Golino, Francesco Pannofino, Nicola Piovani, Michele Placido, Vittoria Puccini, Gabriele Salvatores, Giuliano Sangiorgi, Toni Servillo). Insomma una vera gioia per gli occhi rispetto all’imbarazzo delle serate passate, come quella condotta da Paolo Ruffini (inutile rivangare lui e la sua gaffe immonda con Sophia Loren).
Ma non è stata solo la forma ad essere decisamente più interessante, ma anche i contenuti: se questa 60° edizione dei David di Donatello può dirsi svecchiata, lo è anche grazie ai film in gara. Quest’anno infatti le pellicole hanno avuto tutte una cosa in comune: l’idea che un cinema diverso in Italia è possibile. Ecco perchè a vincere il premio come Miglior Film è stata un’opera come Perfetti Sconosciuti (che si porta a casa anche il premio alla Migliore Sceneggiatura). Miglior Regia a Matteo Garrone per Il Racconto dei Racconti, il primo fantasy italiano, che ha ottenuto anche altri sei riconoscimenti tecnici. Il vero trionfatore, inutile dirlo, è stato però Lo Chiamavano Jeeg Robot, vincitore di ben sette premi (Miglior Attore, Miglior Attrice, Miglior Regista Esordiente, Miglior Attore Non Ptrotagonista, Miglior Attrice Non Protagonista e Miglior Produttore). Inoltre il film di Mainetti si porta a casa anche il premio dello sponsor ufficiale della kermesse Mercedes-Benz Future Awards (qui il nostro articolo con tutti i vincitori).
VIDEO: David: trionfa Jeeg Robot, miglior film Perfetti sconosciuti https://t.co/7Xf08QaxpC
— Sky TG24 (@SkyTG24) 19 aprile 2016
Ma niente può chiamarsi davvero moderno al giorno d’oggi se non è contemplato sulla rete, e possiamo dire che per la prima volta anche un evento italiano ha superato ampiamente la prova social network. La partecipazione del pubblico è infatti stata massiccia: l’hastag #David2016 è entrato nella classifica dei Trending Topic mondiali tra le prime posizioni e i tweet sul programma nella sera del lunedì sono stati circa 37.600, mentre le interazioni sugli account Facebook e Instagram di Sky Cinema sono state oltre 14.000. Un pubblico per la prima volta partecipe ad un evento italiano che, complice anche la messa in onda diversificata, è riuscito a mantenersi attivo fino alla fine della serata nonché a protrarre la discussione anche nella mattina seguente. I motivi di discussione sono stati molti e gli utenti non hanno mancato di commentare i vari momenti della serata, a partire dal divertente ed autoironico video d’apertura, con Cattelan, i The JackaL, Pannofino, Santamaria e niente popo di meno che Paolo Sorrentino in persona.
Comunque @alecattelan alla fine ci deve ancora far vedere “Robot Zombie 3 vs Turtles Space”…. bellissimo!https://t.co/VjqDSlxoNx
— The JackaL (@_the_jackal) 19 aprile 2016
Una cosa molto alla Jimmy Kimmel, ed infatti non sembrava neanche di stare in Italia.
#David2016 vogliamo i #TheJackal sul palco!!!
— Umberto Iandoli (@UIandoli) 18 aprile 2016
Natale a #Youth.#TheJackal su tutti.#David2016
— coQua’ine (@coQua_ine) 18 aprile 2016
Geniali i video dei #TheJackal che spiegano le categorie più ostiche, vera novità. #David2016
— Francesco Torto (@il_letterino) 18 aprile 2016
In generale durante tutta la serata si sono susseguiti commenti e discussioni di ogni tipo, dalla gioia per la vittoria in tutte le maggior categorie di Lo Chiamavano Jeeg Robot, fino allo sdegno per i mancati premi assegnati a Non essere cattivo, l’opera postuma di Claudio Caligari.
Ci ha creduto dall’inizio alla fine e perciò merita questo ed altro. Grandissimo @TheOriginalGabs #David2016 #LoChiamavanoJeegRobot
— Mirko D’Alessio (@mirko_okrim) 18 aprile 2016
I David di Donatello oggi sono caduti a pennello (!) per far recuperare un po’ di fiducia nel popolo italiano #David2016
— Valentina. (@ValentinaPunto) 18 aprile 2016
Hanno vinto la menzogna. La redenzione umana. La favola. #David2016 #LoChiamavanoJeegRobot #perfettisconosciuti #ilraccontodeiracconti
— Linda Arnaudo (@lindaarnaudo89) 20 aprile 2016
Pochi minuti e si capisce che Sky queste cose le sa fare. E non sono facili. Bravi. #David2016
— Andrea Salerno (@SalernoSal) 18 aprile 2016
#David2016 Garrone miglior regista è la scelta più insignificante e ridicola, meritava Caligari, snobbato clamorosamente e nemmeno ricordato
— Nicola Zetti (@nicozetti) 20 aprile 2016
@alecattelan quando stavi per tirare il cuore di drago al direttore dell’Accademia, il momento più bello. Rido ancora #David2016
— Alessandro De Cicco (@AleDeCicco14) 18 aprile 2016
@rivamesta resterà nel cuore e nella testa, anche se non ci saranno “premi”.Ha già vinto.Forse anche di più. #nonesserecattivo #david2016
— Tata (@robdip1) 19 aprile 2016
Non sono poi mancati neanche i tweet sarcastici così come quelli apertamente critici, ma si sa, i social network sono belli anche per questo.
#ToniServillo parla di divertimento con lo stesso tedio con cui ne parlerebbe Jep Gambardella #David2016
— Gabriele Lippi (@GabrieleLippi1) 18 aprile 2016
Placido miglior Accollo non protagonista #David2016
— johnny palomba (@johnnypalomba) 18 aprile 2016
l’attore protagonista di questi #david2016? il gobbo.
— Massimo Falcioni (@falcions85) 18 aprile 2016
Presente anche l’aspetto più modaiolo e Sky, con la reintroduzione del dress-code e la presenza di un red carpet con tanto di interviste, ha dato proprio quel tocco in più da Notte degli Oscar. Su Instagram sono stati tantissimi gli sfoggi dei vari outfit delle star e le foto di fan immortalati coi loro beniamini sul red carpet.
About last night..#david2016 #daviddidonatello #cinema #instalike
Una foto pubblicata da @giuseppemcorallo in data: 19 Apr 2016 alle ore 05:58 PDT
Notte magica ragazzi, ora a casa con David e Jeeg. @TheOriginalGabs @_LucaMarinelli_ @Guaglianone @alecattelan pic.twitter.com/C4iLiBTh0U
— Claudio Santamaria (@ClaudSantamaria) 19 aprile 2016
Daghe. #david2016 pic.twitter.com/F0pGru3OWl
— alessandro cattelan (@alecattelan) 18 aprile 2016
I #donatelli@ClaudSantamaria@AleBorghi_ 😂😂😂 pic.twitter.com/mC7p0IiRXU
— negramaro (@Negramaro) 19 aprile 2016
Insomma questi 60° David di Donatello sono stati una ventata di aria freschissima non solo per il cinema italiano, ma per l’industria cinematografica italiana in generale, che finalmente sta iniziando a ringiovanirsi ed a capire che l’arte può convivere col mainstream, che non basta saper fare cinema ma che bisogna anche saperlo vendere e che l’era dei premi dati a film visti solo dalla critica è finita. Certo siamo lontanissimi da una Ellen Degeneres che si fa un selfie con le star di Hollywood e che consegna la pizza alla platea, ma siamo sulla buona strada.
Serafina Pallante