dolci sardi
09 Settembre 2018   •   Snap Italy

Dolci sardi: tutta la bontà dell’Isola in più di 20 ricette

«In base all’area di provenienza e alle occasioni di consumo ci sono una moltitudine di dolci sardi, caratterizzati da ingredienti poveri e da una forte contaminazione da parte di tutte quelle civiltà che nei secoli hanno colonizzato il Mediterraneo.»

A differenza di altre pasticcerie regionali, quella della Sardegna è molto meno conosciuta in quanto la sua posizione geografica ha permesso nei secoli contatti maggiori con le civiltà mediterranee piuttosto che con l’Italia stessa. La cultura culinaria, in particolare quella legata ai dolci sardi, è fortemente rappresentativa della tradizione agricola e pastorale dell’isola; d’altro canto, la significativa influenza culturale araba e bizantina, così come la dominazione spagnola, hanno reso la cucina sarda nel suo complesso una delle più atipiche italiane. Nonostante le varianti dolciarie delle varie aree dell’isola, vengono utilizzati quasi sempre gli stessi ingredienti, semplici ma decisi, aromatici e nutrienti, come miele, glassa, frutta secca, frutta candita, agrumi e formaggio.

Noi di Snap Italy vogliamo elencarvi i dolci sardi tipici, in base alle loro festività e utilizzando la denominazione più comune, stando al fatto che ogni dolce ha diverse denominazioni in base all’area dell’isola…

Per tutti i giorni

  • Seada o Sebada, probabilmente uno dei dolci sardi più conosciuti, un raviolone di pastella con semola ripieno di formaggio, che viene fritto e cosparso di miele o zucchero e impreziosito con scorza di limone grattugiata.
  • Pistoccus o Savoiardi sardi, biscotti dell’area medio bassa Campidana, conosciutissimi in tutto il territorio italiano, molto diversi dal savoiardo tipico da tiramisù, in quanto si presentano molto più morbidi e profumati al limone o vaniglia.
  • Amaretti sardi, amaretto diverso dalle altre regioni, fragrante e morbido, con mandorle amare e aroma al limone.
  • Papai biancu, originario di Cagliari, ma esistente dal periodo medievale, è un budino al latte dolcificato con mandorla e aroma al limone, conosciuto e preparato dai tempi remoti in Turchia e in tutto medio oriente.

Per Ognissanti

  • Pabassinos o Papassini, sono biscottini con uvetta, mandorle e noci, ricoperti da una cupola di glassa, a sua volta decorata con zuccherini.
  • Pan’e saba, dolce dalla lunga lievitazione (circa quattro giorni) con base di uva, fichi d’india, mandorle e cannella. Questo dolce nasce per Ognissanti ma è molto utilizzato anche nel periodo natalizio o spesso consumato semplicemente come dolce domenicale, al di là delle festività. Curiosità: la saba o sapa è uno sciroppo intenso, ottenuto dal mosto cotto ‘’vincotto’’.
  • Tiliccas de saba, dolcetti dalla sfoglia sottilissima, che racchiude un ripieno deciso e aromatico di mosto d’uva e mandorle.

I natalizi

  • Torrone sardo di Tonara, gustosissimo torrone alle mandorle o nocciole, lavorato con una grande percentuale di miele e aromatizzato agli agrumi, prodotto nella Barbagia, nel Campidano e nel Logudoru.
  • Mostaccioli di Oristano, mostaccioli tipici della sardegna, a forma romboidale, morbidissimi, all’aroma di limone e ricoperti di zucchero.

I Pasquali

  • Copulettas, dolcetti galluresi a forma di raviolo, ripieni di marmellata, mandorle e miele, ricoperti di glassa e zuccherini d’argento.
  • Casatina o Formaggelle, dolci pasquali ripieni di formaggio, uvetta e aroma allo zafferano. Curiosità: il nome casatina deriva da casu, in sardo il formaggio, utilizzato spesso nei ripieni al posto della ricotta. Sembra avere qualche analogia con la cassatina siciliana e napoletana.

A carnevale

  • Acciuleddi galluresi, dolcetti di pastella fritta che si presentano come delle piccole treccine, originari dell’area della Gallura. Vengono ricoperti miele o zucchero e coriandolini colorati e tra i dolci sardi sono probabilmente i più amati dai bambini.
  • Zippulas o Zeppole sarde, conosciute anche come frisjoli o cattas, sono deliziose frittelle per il carnevale dalla forma allungata e alla base di zafferano e buccia di agrumi, aromatizzate con liquore d’anice o sambuca, oppure con vernaccia.
  • Rujolos, gustose palline fritte al formaggio o ricotta.
  • Orillettas, stuzzicanti frittelle mielose e al profumo d’agrumi.
  • Pistoccheddus di Serrenti, biscotto provieniente dal medio e basso campidano, croccante all’aroma di limone che riproduce varie forme animali, ricoperto di glassa e zuccherini.

Durante le cerimonie

  • Gueffus o Sospiri, originari del nord Sardegna, sono palline di pasta di mandorla cosparsi di zucchero e avvolti come caramelle nella carta colorata, dal sapore raffinato e corposo allo stesso tempo. Esiste una versione in dimensioni più piccole, sempre a forma di caramelline, chiamati bucconettes, appunto bocconi. Curiosità: sembra che la denominazione derivi da guelfi, i conosciuti combattenti medievali sostenitori del papa contro l’imperatore. Sono proprio le frange agli estremi dell’incarto di questi dolcetti, che ricordano le merlature delle torri dei castelli.
  • Candelaus, dolcetti alle mandorle a forma di candeline o scarpette, decorati con lo zucchero come avessero veri orletti. Sono utilizzati per matrimoni, battesimi e cresime.
  • Aranzada nuorese, dolcetto con miele, mandorle e scorze d’arancia caramellata, che per la loro presentazione vengono utilizzati soprattutto durante i battesimi e i matrimoni.

Tipicità da accompagnare ai dolci sardi

  • Liquore al mirto sardo
  • Liquore allo zafferano
  • Vernaccia di Oristano

 Melissa Migliaccio