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19 Aprile 2019   •   Federica Portoghese

Città artistiche: boom di visitatori stranieri nel Belpaese

«Nelle città artistiche italiane esplode il boom turistico di stranieri. Roma rimane la regina indiscussa. Molto bene anche i borghi, che attirano sempre più viaggiatori internazionali».

Il nostro patrimonio artistico e culturale continua a fare proseliti e ad attirare turisti da tutto il mondo. Secondo un’analisi che il Centro Studi turistici di Firenze ha condotto in occasione della presentazione della 23/a Borsa delle 100 città d’arte, che si terrà a Bologna dal 30 maggio al 1 giugno, le città artistiche italiane continuano a migliorare le loro performance. Lo scorso anno sono aumentati sia gli arrivi, che hanno toccato quota 44,4 milioni, superando di 600 mila unità quelli del 2017, sia le presenze, che sono passate da 110 milioni a 113,4 milioni. Vero e proprio boom anche per i visitatori di musei, che sono aumentati di oltre cinque milioni, raggiungendo la quota record di 55,5 milioni. Un altro dato significativo è quello relativo ai visitatori stranieri che, rappresentano circa il 60% delle presenze turistiche nelle città artistiche, dove hanno speso nel 2018 circa 15,5 miliardi di euro, l’11% in più dell’anno precedente. I visitatori di altri Paesi che vengono in Italia per motivi culturali spendono di più rispetto alla media di tutti i turisti stranieri.

Roma in testa alla classifica

Roma si conferma la meta regina tra le città artistiche del nostro Paese. Nel 2018 la Città Eterna ha registrato 15,2 milioni di arrivi e 36,6 milioni di pernottamenti con una crescita di 1,1 milioni sul 2017 e per una media di 2,4 notti a visitatore. I turisti stranieri contano per il 64% delle presenze. Continua a crescere Matera, capitale europea della cultura 2019, che registra un aumento del 176% delle presenze negli ultimi sette anni dovuto soprattutto alla domanda straniera (+216%). Quasi tre turisti “culturali” su quattro si concentrano comunque nelle mete più conosciute, le prime dieci città artistiche d’Italia: Roma, Milano, Firenze, Venezia, Torino, Napoli, Bologna, Verona, Genova e Pisa totalizzano oltre 84 milioni di presenze su 113,4 milioni.

Cresce l’interesse per i borghi

Il 2018 è stato, in tutti i sensi, l’anno dei piccoli borghi. Gli oltre 5.500 borghi italiani hanno registrato lo scorso anno 22,8 milioni di arrivi e 95,3 milioni di presenze, per una spesa turistica complessiva stimata in circa 8,8 miliardi di euro, di cui il 57,3% dovuta a turisti stranieri.

Insieme ai viaggiatori internazionali sono “esplose” anche le attività ricettive: tra il 2010 e il 2018 sono aumentate di 32 mila unità, un incremento pari al +126%. Nello stesso periodo, i posti letto disponibili sono cresciuti del 25% (+196mila). Solo una piccola parte, però, riguarda l’offerta alberghiera: nelle città d’interesse storico e artistico, oggi il 54,5% dei posti letto è nel circuito extralberghiero, il 10% in più rispetto al 2010

Turisti cinesi: il boom nel boom

Un milione di presenze in più nel 2019. Sulla Nuova Via della Seta, quindi, non passeranno solo merci. Ma anche turisti. Cinesi. Turisti oltre tutto ambiti, per la loro elevata propensione ai consumi. A prevedere il considerevole risultato una indagine del Centro studi CNA, condotta in collaborazione con CNA Turismo e Commercio tra gli iscritti alla Confederazione. Sei milioni di presenze, il turismo cinese in Italia è destinato a impennarsi. Infrangendo il muro dei sei milioni di presenze, contro i cinque milioni del 2018 e del 2017 e i 4,5 milioni del 2016, anno in cui l’apertura di undici centri per i visti consolari ha facilitato gli ingressi nel nostro Paese. In termini relativi, la crescita delle presenze toccherebbe, di conseguenza, il 20% in un anno e il 33% in tre anni. Un miliardo e mezzo d’incasso Il movimento economico generato da questa ondata turistica proveniente dall’Estremo Oriente è previsto raggiunga il miliardo e mezzo di euro. Spese di viaggio, per il pernottamento e per il mangiare e bere. Ma anche shopping, come dimostrano i loro “scontrini”.

Il fenomeno degli acquisti interposta persona

Tra i turisti extra-europei, i cinesi sono quelli che mediamente spendono di più. Dall’analisi degli acquisti “tax free” emerge uno “scontrino” pro capite superiore ai mille euro, ovviamente per quanti presentano la richiesta di rimborso prima di lasciare il nostro Paese. Una somma ingente, che incorpora, però, anche un altro fenomeno. Quello degli acquisti per interposta persona, sempre più diffusi tra i cinesi venuti in Italia, che importano privatamente prodotti acquistati per conto terzi, ordinati magari attraverso piattaforme digitali dedicate. Tra i turisti cinesi proprio l’attrazione esercitata dai marchi italiani – dell’abbigliamento in particolare, dell’enogastronomia, del design – favorisce la forte presenza di donne (rappresentano il 60% del totale) e la preponderante giovane (ma non giovanissima) età: il 65% conta tra i 20 e i 45 anni. Per soggiornare in Italia le preferenze dei turisti cinesi vanno agli alberghi, che ne attirano il 60%, lasciando a resort eleganti, alloggi signorili cittadini e ville di campagna la parte del leone nelle strutture extra-alberghiere.

Federica Portoghese