Dolci natalizi calabresi, ecco 5 ricette tradizionali da provare
«Il Natale è alle porte e si iniziano ad acquistare o preparare i dolci della tradizione italiana. Noi di Snap Italy abbiamo selezionato i dolci natalizi calabresi da gustare assolutamente durante le festività»
Il Natale non è fatto solo di pandoro e panettone, ma anche di dolci tipici regionali. Oggi vi parliamo dei dolci natalizi calabresi storici, tramandati di generazione in generazione e preparati ancora secondo la tradizione in determinate zone della punta dello Stivale. Non vi resta che assaggiarli e provare a prepararli a casa. Buon appetito!
I Petrali di Reggio Calabria
Tra i dolci natalizi calabresi, a Reggio Calabria non mancano mai i gustosissimi petrali. Dolcetti a forma di mezzaluna realizzati con pasta frolla ripiena di un tritato di fichi secchi, noci, mandorle, uva sultanina, buccia di arancia e di mandarino precedentemente fatto macerare per molti giorni nel vin cotto e nel caffè zuccherato. A Reggio Calabria e provincia si usa prepararli a inizio dicembre in gran quantità, affinché bastino per tutto il periodo natalizio. Esistono anche varianti con ripieno di crema alla nocciola o con copertura al cioccolato al latte o bianco.
La Pitta ’Nchiusa di San Giovanni in Fiore
Originaria di San Giovanni in Fiore, ma preparata in tutta la provincia di Cosenza e Catanzaro sia a Pasqua che a Natale, la pitta ’nchiusa è un dolce antico ripieno di frutta secca, miele e aromi. Nel 2006 è stato avviato il processo per l’ottenimento del marchio DOP, come riconoscimento per il dolce tipico sangiovannese. Essendo un dolce elaborato, servono molti ingredienti per prepararlo. Farina di grano duro, zucchero, olio extravergine di oliva, spremuta d’arancia dolce, vermouth oppure vino dolce, cannella, chiodi di garofano, bucce d’arancia essiccate e macinate finemente e un bicchierino di liquore aromatico. Per il ripieno noci, uva sultanina, mandarinetto, liquore aromatico misto, chiodi di garofano, cannella e zucchero.
La ’Nzuddha di Soriano Calabro
Anche chiamata mostacciolo calabrese, la ’nzuddha è un biscotto realizzato con farina, miele caramellato, liquore all’anice e altri aromi. Modellate a mano prettamente a forma di pesce o uccello, hanno una consistenza dura e corposa. Vengono vendute e consumate in occasione delle fiere, feste paesane, natalizie e pasquali. Nonostante siano originarie della zona di Soriano Calabro, sono conosciute in tutto il mondo proprio per la loro tipicità e per le loro figure.
I Crustuli della provincia di Crotone e Cosenza
Annoverati tra i dolci natalizi calabresi e originari della provincia di Crotone e Cosenza, i crustuli vengono realizzati impastando la farina, l’uovo, lo strutto, l’olio e lo zucchero. Successivamente vengono divisi a pezzi e modellati a forma di grissino, tagliati a pezzettini piccoli e fritti. Passati nel miele scaldato a bagnomaria sono una vera e propria prelibatezza. Una variante di questa ricetta prevede l’uso di mosto o di vino cotto fatto restringere sul fuoco, al posto del miele.
Le Nacatole della Locride
Preparati nelle famiglie e nelle pasticcerie locali durante il periodo natalizio, le nacatole sono dei dolci tradizionali di origine antica, di forme diverse. Si preparano una settimana prima di Natale come segno benaugurante e vengono prodotti nel territorio della Locride e in pochi Comuni della Calabria. Vengono generalmente consumate a fine pasto accompagnate da classici vini locali, oppure la mattina a colazione con il latte. Gli ingredienti utilizzati sono la farina di grano tenero macinato al mulino ad acqua, uova caserecce, olio d’oliva extravergine locale, latte, anice e lievito. Mangiate calde cosparse di zucchero sono una vera e propria bontà.
Monica Mariani