cross the streets
09 Maggio 2017   •   Anita Atzori

Cross The Streets: l’arte di strada incontra il museo

«Cross The Streets la mostra dell’anno! Un percorso innovativo per celebrare in maniera del tutto originale 40 anni di Street Art capitolina con i migliori artisti di fama internazionale.»

Quando la strada entra nel museo e il museo si trasferisce nella strada, quasi senza accorgercene, significa che stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione culturale. Unica avanguardia in grado di riunire gioventù, periferie e minoranze, l’arte urbana, seppur declinata in varie forme, influenza l’immaginario collettivo in maniera del tutto permanente. Pensate alla moda, al cinema, alla musica, alla fotografia, e persino alla pubblicità, tutto parla di Street Art e tutto, paradossalmente, sembra così familiare; che lo vogliate o meno quei muri, quelle case e quegli edifici entrano nella vostra vita, negli occhi di chi li guarda, li osserva e sorride. Rappresentano sensazioni, umori, epoche storiche. Cross The Streets è una piattaforma culturale che getta le basi in modo concreto verso una storicizzazione del fenomeno Writing e Street Art, considerandolo a livello artistico e mediatico tra i più influenti degli ultimi quarant’anni. Per molti ancora una controcultura, per tutti gli altri un mainstream ad ampio raggio. Dal 7 maggio all’1 ottobre 2017 entra al MACRO-Museo d’Arte Contemporanea Roma questo meraviglioso progetto come simbolo di aggregazione sociale e condivisione artistica. La mostra curata da Paulo von Vacano è promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Regione Lazio, il tutto ideato e prodotto da Drago, in collaborazione con nufactory e il servizio museale di Zètema Progetto Cultura. L’idea nasce sostanzialmente da alcuni concetti fondamentali che vedono la Street Art come un fenomeno globale, la cui potenza e fascinazione crea non solo linee guida ma anche fenomeni di costume e pionieri mondiali di una comunità senza confini.

Questa mostra inaugura la primavera romana. La rigenerazione di Roma parte dalla sua rinascita, e proprio ora sta vivendo un momento stupefacente. Mostre bellissime, musei strepitosi – Maxxi, Villa Medici, Chiostro del Bramante – ecco perchè la mostra non è stata fatta a caso in questo momento. Una settimana prima della biennale di Venezia, perchè a Venezia la gloria, a Basilea il mercato, a Roma l’eternità!
Paulo von Vacano

Così il curatore della mostra commenta durante la conferenza stampa di presentazione il perchè di questo progetto, tra qualche lacrima di soddisfazione e sospiro di un progetto che più di tutti rappresenta il coronamento di un sogno lungo quanto una vita. Ma non solo, è in questo incontro che si scoprono mille curiosità, che forse i romani stessi non sanno.

“La metropolitana di Roma è storicamente quella che è stata dipinta più a lungo. Prima i graffitti sono nati a Roma e poi sono volati a New York, e questa cosa va raccontata perchè in un certo modo spiega anche il rapporto dei cittadini romani con i mezzi pubblici di trasporto; anche perchè se non lo spieghi, non puoi capirlo e dunque nemmeno inquadrare il fenomeno da un punto di vista sociale e politico, che in un qualche modo ha pur sempre un impatto sulla città.”
Christian Omodeo – Curatore della sezione Writing a Roma 1979, 2017

La scena artistica all’interno del MACRO si suddivide in due sezioni: Street Art Stories, ovvero una selezione di opere e artisti che permettono allo spettatore di avere una panoramica chiara e precisa della nascita e dell’evoluzione del fenomeno. Tra i vari artisti americani e tedeschi troviamo anche dei romani doc ai quali sono stati assegnati dei site specific, ossia fette di museo (5×10 metri) per esprimere liberamente la propria arte fra dripping, installazioni, lettering, stencil, poster e lavori su tela. Troverete dunque Diamond con la sua estetica a metà tra il liberty e il tatuaggio hold school, Lucamaleonte il maestro dello stencil e JBRock, accompagnato dalla moglie in dolce attesa, che porterà una collezione di poster direttamente dai suoi interventi in strada. Writing a Roma, 1979-2017 è, invece, un piano interamente dedicato al rapporto speciale che lega Roma al Writing.

La mostra Cross The Streets è stata allestita dallo Studio Ma0, un team di architetti fondato a Roma nel 1996 e specializzato in allestimenti e installazioni  multimediali, convinti che l’architettura sia un sapere di mezzo in grado di produrre e modificare le relazioni tra spazi e abitanti. Il linguaggio della Street Art si esplica a livello visivo attraverso teli e impalcature che adornano il museo quasi fosse una scena urbana da esplorare. Molti dei materiali utilizzati ritorneranno poi nei cantieri edili dello studio emmeazero per decretare il passaggio produttivo di una catena, dove gli sprechi sono ridotti al minimo e la vita non si conclude dentro la mostra ma altrove.

È doveroso poi porre alcune domande a coloro che vivono la Capitale giorno per giorno, a chi, con il loro impegno e la propria passione, hanno contribuito alla rigenerazione di luoghi, pareti e palazzi fino ad allora dimenticati da dio. Così risulta impossibile non chiedere a JBRock, classe 1979, come vede Roma tra qualche anno a livello culturale e più propriamente nella sfera street-art. Lui risponde così:

Io vengo da un periodo dove vent’anni fa la street era vista come un qualcosa di extraterrestre, ora invece siamo dentro ad un museo, e tutto questo non può che farmi pensare a un futuro roseo. Riuscire ad entrare in luoghi come questi è il maggior riconoscimento che si possa dare a questa cultura, perchè in realtà nessuno cerca lustro, ma solo stare al fianco di artisti di fama mondiale è già tanto. Certo si può sempre migliorare, ma siamo a buon punto.

A Lucamaleonte, invece, memori di una recente intervista, facciamo una domanda un pò più personale, certi che la sua creatività e il suo modo di vivere l’arte possano trasparire anche con poche parole.

Cosa pensa dell’iniziativa Cross The Streets?

Credo che questa mostra sia importante non solo a livello storico, ma anche perchè è molto utile per raccontare quello che è stato ed è lo stato attuale dell’arte. Sono molto contento di partecipare perchè è un grande riconoscimento per me, e credo che la presenza di un evento del genere in una città come Roma si fondamentale.

Quale sarà il futuro della Street Art?

Io non vedo sinceramente un futuro sfavillante, forse perchè vedo troppe iniziative volte più al danaro che al dare risalto all’arte in sé e per sé, ma spero che partendo proprio da questi progetti le cose possano cambiare.

È così che il MACRO apre le porte della sua casa, certo che Cross The Streets non sarà solo una mostra ma un’esperienza di vita per chi considera l’arte pane quotidiano. Non mancate, ve ne pentireste…

Anita Atzori