prodotti sostenibili
10 Maggio 2018   •   Anita Atzori

Prodotti sostenibili, quali sono i migliori della moda italiana

«Essere alla moda, ma anche responsabili. Quali sono i migliori marchi di prodotti sostenibili nel settore della moda Made in Italy

Cosa significa utilizzare prodotti sostenibili? Significa far parte di tutti coloro che credono nel cambiamento, e vogliono il cambiamento. Significa ridurre l’impatto ambientale e creare una responsabilità sociale che molte volte si scontra con le regole di mercato; ma definisce anche una filosofia di vita che puntualmente, anno dopo anno, ingloba a sé migliaia di persone fortemente convinte che l’alternativa ci sia, e vada supportata. Gran parte dei capi d’abbigliamento presenti sul mercato sono per la maggior parte composti da cotone e poliestere, mix senz’altro confortevole ma non per questo sano. Il cotone, tessuto naturale che necessita grandi quantità d’acqua per poter crescere, viene puntualmente ricoperto di pesticidi e fertilizzanti chimici per poter incrementare la sua grandezza, e di conseguenza le sue proprietà; il poliestere invece, essendo una stoffa sintetica, viene utilizzato in tutte le produzioni di moda, talvolta accorpato ad altri tessuti, o in altri casi come unico elemento. Da anni questo tessuto è un pesante groviglio dei prodotti sostenibili, in quanto permette ai brand multinazionali – e non solo – di vendere il capo finito ad un prezzo decisamente minore rispetto a quelli composti da tessuti naturali. Diversi tessuti sintetici derivanti dal gas e dal petrolio, sono ancora oggi ampiamente utilizzati nel mondo della moda, creando business da cifre esorbitanti, danni irreparabili all’ambiente, e varianti di uno stesso tessuto che aumentano le possibilità di vendita in mercati e realtà commerciali diverse tra loro.

I prodotti sostenibili possono diventare gli antagonisti della moda irresponsabile, quella che dice No alle pellicce, ma allo stesso tempo si avvale di tessuti sintetici altamente tossici e pericolosi per l’ecosistema. Ma quali sono in realtà i tessuti naturali che possiamo utilizzare in alternativa a quelli sintetici? Senza ombra di dubbio tutti quelli coltivati con metodi biologici, e per questo sicuri più che mai. Un esempio sono la lana, il lino, la canapa, la seta e il cotone organico. Esistono poi i tessuti artificiali di origine naturale, come il Tencel (derivato dall’Eucalipto), il Bamboo e il Modal (derivato dal Faggio). Una delle associazioni o meglio ONG che da tempo spalleggia l’uso di prodotti sostenibili nel campo della moda è Greenpeace, che con la sua campagna Detox cerca di convincere le grandi aziende a trovare alternative ecologiche all’utilizzo di sostanze tossiche. Scegliere prodotti sostenibili per il vostro armadio implica un lungo ragionamento su come il vostro stile di vita, e non per ultimo il vostro gusto personale, debba e possa cambiare in base alle caratteristiche di un prodotto, che non saranno più legate all’apparenza, ma come è ovvio che sia alla sostanza. È per tale motivo che oggi Snap Italy vi aiuta a scegliere con cura i vostri prodotti sostenibili, proponendovi 5 brand di moda ormai irrinunciabili per qualsiasi fashionista.

Vegea, l’azienda rivelazione

Vi starete chiedendo chi sono, cosa fanno e che tipo di prodotti sostenibili producono. Quella di Vegea è una storia che ha dell’incredibile, incredibile perché in un mercato come il nostro difficilmente tante aziende italiane avrebbero avuto il coraggio di fare la scelta giusta, ma per tutti sbagliata. Sviluppando tecnologie e processi basati sulle biomasse, questa company valorizza gli scarti delle agro-industrie, trasformando “oro” quello che per molti sarebbe immondizia. Sì, non vi stiamo raccontando favole, il progetto VEGEATEXTILE si basa proprio su questo: produrre tessuti tecnici mediante l’uso degli scarti viti-vinicoli. La novità in assoluto è “Vinaccia”, un tessuto interamente vegetale costituito da bucce, semi e raspi d’uva scartati durante la produzione del vino. Nell’aprile 2017 Vegea riceve il primo premio del Global Change Award, il concorso internazionale più importante sull’innovazione circolare nel fashion business; tale riconoscimento è stato dato dalla famiglia di Stefan Persson, fondatrice del famoso marchio di moda mondiale H&M.

Orangefiber

Un’azienda italiana che ha visto nelle arance l’oro della Sicilia. Si perché dagli scarti degli agrumi ha creato quello che poi sarebbe diventato uno dei tessuti lussuosi più invidiati nel mondo dei prodotti sostenibili di moda. Una moda che le stesse fondatrici del marchio, Adriana Santanocito ed Enrica Arena, hanno definito 3.0, ovvero dove il futuro non è solo del lusso, ma sopratutto del pianeta. Ad Orangefiber vanno non solo meriti, ma anche collaborazioni importanti, come quella con Salvatore Ferragamo per la primavera-estate 2017. Le stampe di Mario Trimarchi, e l’’nconfondibile gusto della famiglia Ferragamo, hanno reso questa capsule collection un inno alla moda italiana, al buon gusto e allo stile di vita responsabile. Chissà se molti seguiranno le orme di questa partnership per dare un po’ di respiro alla loro azienda. Respiro etico.

Re-Bello ma ribelle

È il marchio di prodotti sostenibili più curioso che ci sia. O forse semplicemente tra i più originali. Nato nel 2012 a Bolzano, questo brand di moda giovanile che punta al design sostenibile e alla valorizzazione delle materie prime naturali, è già per molti un caposaldo dell’abbigliamento Made in Italy. Cotone, eucalipto, faggio, bamboo e lana riciclata sono solo alcuni dei tessuti utilizzati dalla maison, di cui i clienti apprezzano sopratutto le t-shirt, morbide al tatto e davvero adatte ad ogni occasione. Nel 2015 il marchio inizia la sua scalata nel mercato della moda internazionale, con una collaborazione di tutto rispetto, ovvero quella con Ivana Omazic, ex direttore creativo di Margiela, Miu Miu, Celine e Prada. Uno dei tessuti più curiosi che l’azienda utilizza è il filato di nylon, ovvero un tessuto lavorato ricavato dalle reti da pesca esauste e ormai inutilizzabili. Il risultato è un prodotto morbidissimo e setoso adatto a qualsiasi tipo di maglia e giacca. Aqua Fil SpA è la casa di produzione (con sede ad Arco, Trento) che produce e fornisce a Re-Bello questo preziosissimo materiale.

Malìa Lab, la couture tutta naturale

Con sede a Catanzaro questo laboratorio si sta facendo strada in un mondo dove la manifattura non sempre è apprezzata come dovrebbe. Una sartoria 100% Made in Italy che lavora in modo ecologico, adottando per ogni creazione tessuti eco-sostenibili e delle migliori qualità. Tra i prodotti sostenibili questo è sicuramente il più raffinato ed elegante, considerando che il marchio veste una clientela femminile che va dai 30 ai 50 anni. Non solo giovani, ma anche donne in carriera a cui non pesa il passare del tempo, ma anzi lo vestono di bon-ton e sofisticata personalità. Tra i tessuti più utilizzati del marchio ci sono il cotone biologico, la seta buretta e la fibra di latte. L’ideatrice di tutto questo è Flavia Amato, una ragazza calabrese di 28 anni, desiderosa di riscatto e grandi vedute. Una che nella vita sa cosa vuole, e sopratutto cosa non vuole. Colei che negli abiti ci vede natura, terra d’origine e passione per il bello.

Ecodream e le sue borse

Un brand anch’esso tutto italiano con sede a Firenze. Chi ha acquistato almeno una borsa dice che mai e poi mai potrebbe riaffidarsi a marchi dalla dubbiosa manifattura. Si, perché portare in spalla una borsa Ecodream significa indossare la natura, e tutto ciò che di bello ci possa essere, compreso il materiale. Riciclare scarti di produzione tessile e camere d’aria è l’obiettivo di questa azienda artigianale, che grazie a tanta creatività e passione per la moda eco-sostenibile offre alla clientela una vasta selezione di borse; spaziose, morbide, rigide, eleganti o casual sono solo alcuni dei modelli pensati da Ecodream. La filosofia è quella di creare prodotti sostenibili di design, utilizzando materiali di scarto o addirittura già adoperati da altre case di moda, evitando di consumare o sprecare altre risorse del pianeta.

Anita Atzori