Gianni Campagna
16 Novembre 2017   •   Raffaella Celentano

Gianni Campagna: addio al sarto siciliano che vestiva Hollywood

«È morto all’età di 74 anni Gianni Campagna, il sarto italiano noto in tutto il mondo che ha vestito star di Holliwood, presidenti e pontefici. Ripercorriamo insieme la sua storia…»

È morto a 74 anni Gianni Campagna, uno degli ultimi maestri del Made in Italy , e più in generale uno dei sarti più noti in tutto il mondo. A darne l’annuncio sua figlia Virginia, che in poche parole ha descritto il padre, l’uomo e l’imprenditore: «Amava la vita, il lavoro, la famiglia e metteva la sua energia in ogni cosa che faceva. I vestiti di papà Gianni, quelli fatti a mano ma sul serio, come una volta, hanno fatto il giro giro del mondo e sono stati indossati da politici e magnati, star hollywoodiane e perfino porporati. E non solo, addirittura papi, da Wojtyla fino a Bergoglio».

Siciliano, nato nel 1943 da una famiglia di agricoltori di Roccalumera (vicino Taormina) è arrivato a vestire star di Hollywood, da Sharon Stone a Pierce Brosnan, politici, porporati e perfino pontefici. Quinto figlio di una famiglia di agricoltori, Campagna si innamorò del mondo della sartoria guardando i film di Hollywood, in particolare L’uomo che sapeva troppo, il thriller firmato Alfred Hitchcock.

L’avventura di Gianni Campagna iniziò proprio a Roccalumera quando, ancora giovanissimo e orfano di padre, cominciò a lavorare dal sarto del paese. Nel 1962 decise di lasciare gli studi e di trasferirsi a Milano. Qui si presentò da Domenico Caraceni, che lo assunse subito. I clienti allora erano Onassis, Sophia Loren, Gianni Agnelli, Enrico Cuccia, Gary Cooper, il principe Ranieri… Gianni Campagna iniziò a farsi un nome e ben presto si guadagnò la fiducia e il rispetto non solo dei clienti, ma soprattutto degli altri sarti. La sera, dopo il lavoro andava a scuola di modellismo per migliorare la tecnica e imparare sempre di più. Qualche anno dopo passò alla concorrenza, Baratti. Due nomi, Caraceni e Baratti che ritorneranno nella storia di Gianni Campagna perché circa vent’anni dopo se li comprò entrambi!

Nel 1966 arrivò la svolta: quel ragazzone siciliano, infatti, vinse l’Ago d’oro e decise di acquistare una 124 Spider e un atelier tutto suo. Sin dall’inizio volle scommettere sulla spola Milano – Hollywood, conquistando in poco tempo numerosissimi clienti, tra cui celebrities, politici e reali. Erano tutti clienti che non potevano fare a meno di vestire abiti su misura, misure che, tra l’altro, Gianni Campagna prendeva a occhio: questa era la sua caratteristica e forse una delle sue tante avventurose sfide.

E così il sarto dalle mani esperte e con gli occhi buoni aveva portato l’eleganza e il buongusto della nostra penisola ad un nuovo livello, conquistando italiani e stranieri. Le sue creazioni sono state indossate da attori, registi e divi di Hollywood, politici, principi e re, arrivando perfino a cardinali e papi. Figura controversa e controcorrente, Gianni Campagna era un omone verace che amava la bella vita e le donne (per sua stessa ammissione). Ma più di ogni altra cosa, amava parlare del suo lavoro e delle sue creazioni. Certo, a volte le sue dichiarazioni potevano sembrare fin troppo severe, soprattutto nei confronti dei colleghi/concorrenti, ma tutto quello che diceva indicava, in realtà, un profondo e instancabile passione nei confronti della sua professione e dell’Italia.

Gianni Campagna, nel corso della sua vita, ha costantemente difeso la tradizione sartoriale italiana, dicendo “Il made in Italy è tradizione, è sudore, è lavoro duro, è esperienza, è buongusto. Tutte cose che si possono forse imitare, ma l’originale è sempre unico ed è sempre ineguagliabile”. Legato all’Italia, ai suoi artigiani e alla sua tradizione sartoriale, poco tempo fa aveva dichiarato: “Sarò anche vecchio stampo, ma i laboratori a cui mi affido sono tutti italianissimi. E ne ho a decine, sia chiaro. Da Nord a Sud della Penisola, da Bergamo a Palermo”.

Raffaella Celentano