ELSE Corp
20 Aprile 2016   •   Raffaella Celentano

ELSE Corp: virtual shopping per capi personalizzati su misura

«Lavoriamo per far sì che le compagnie interagiscano con i loro clienti in maniera più interattiva e virtuale» – ELSE Corp

Il mondo del fashion retail è sempre alla ricerca di innovazioni per modificare e migliorare il proprio operato. Ormai tutti i brand hanno un canale di vendita online, che però spesso non va molto d’accordo con la volontà dei clienti di indossare capi unici e che calzino alla perfezione. La startup italiana ELSE Corp è stata creata proprio per dare la possibilità ai maggiori brand di moda di creare capi personalizzati, utilizzando un’innovativa piattaforma virtuale.

La startup, nata nel 2014, fornisce un servizio di virtual fitting e scanning in 3D del piede. Si tratta di unire innovazione tecnologica e tradizione, per migliorare il mondo del retail. Oltre a creare una nuova piattaforma per il commercio virtuale, la ELSE Corp sta lanciando anche una nuova iniziativa per portare l’esperienza ELSE nei negozi, permettendo ai clienti di accedere ad una vera e propria boutique virtuale. Grazie al sistema ELSE Corp i maggiori brand di moda potranno migliorare il loro sistema di vendita al dettaglio e di personalizzazione dei prodotti, e la clientela avrà la possibilità di selezionare, visionare e personalizzare gli articoli che preferisce.

Snap Italy ha intervistato per voi Andrey Golub, CEO e fondatore della ELSE Corp.

Come è nata l’idea, e qual è la filosofia di base della ELSE Corp?
La ELSE Corp Srl è stata creata il 29 Luglio 2014, da un gruppo iniziale di fondatori, tutti over 35 e con tantissima esperienza nei settori Fashion, Design, high-tech, ICT, Retail e Business Management, ed i primi soci finanziatori, o Business Angel. Eravamo tutti uniti dall’idea che il futuro del retail per la Moda di Qualità, quindi il Made in Italy, sta nel tornare a produrre e vendere i prodotti di qualità. Anzi, per poterlo fare, magari meglio prima vendere o presentare il prodotto al consumatore e poi produrre, sapendo già che “un compratore” c’è- come si faceva una volta, prima che la moda diventasse un business della distribuzione logistica. Abbiamo così invertito la logica del sistema fashion retail, sia per fornire uno strumento potente per il marketing strategico – per riposizionare il “made in Italy” nella sua nicchia iniziale “tradizione + qualità”- che per trovare un sistema organizzativo, tecnologico e commerciale, e portare questo modello sul mercato. Così nasce l’idea di ELSE – piattaforma per il “virtual retail”, tradotta come lettere Exclusive Luxury Shopping Experience  per “rianimare” l’esperienza del lusso.

Quali sono i punti forti di ELSE?
La proposta al mercato, che la ELSE Corp tra poco presenterà al pubblico, è una piattaforma tecnologica SaaS in the Cloud per realizzare al 100% tutto lo scenario del “Virtual Retail” come business model e modello operativo. La piattaforma è progettata come Customer Experience e User Experience dal nostro gruppo giovane e super-internazionale (che conta 10 nazioni), e sarà sviluppata da un team di esperti, sempre internazionale, con le migliori tecnologie e tecniche per il cloud development, 3D visualisation e business intelligence.

Qual è stata la risposta dei clienti?
La nostra è una startup orientata verso il mercato B2B. Pur essendo nati da pochi mesi, avevamo già un elenco lunghissimo dei brand e produttori che volevano essere i nostri primi clienti – partner. Ma d’altro canto, anche se sviluppiamo le tecnologie per i produttori, sappiamo che l’utilizzatore finale del tutto sarà il consumatore finale. Perciò è importante anche andare incontro alle aspettative dei consumatori di tutte le categorie, soprattutto quelli che diventano sempre più esigenti e pretendono sempre di più dai loro brand preferiti, oppure che sono sempre informati e collegati alle loro passioni, tra cui anche la moda, anzi, lo stile. Quindi, sia grazie alle numerose ricerche di mercato, che a progetti già conosciuti, sembra evidente che i consumatori sono ormai pronti a comprare i prodotti customizzati, e su misura. Sopratutto se questi prodotti possono avere un costo molto vicino a quello dei prodotti standard. Ora bisogna “solo” farlo funzionare, e passare dalla logica “mass production” verso “mass personalisazion”. E dunque ELSE. dovrebbe essere la prima piattaforma di questo tipo. Noi puntiamo ad una piattaforma del tipo “open framework”: non abbiamo la presunzione di fare tutto da soli o di essere i migliori, ma vogliamo porre le beasi per una nuova era, l’era del VIRTUAL RETAIL.

In che modo conciliate la tecnologia con la tradizione artigianale italiana?
La nostra idea di base è che solo producendo su ordinazione, modello che si chiama Made-to-Order, si può garantire la vera qualità sia del prodotto principale, che dei servizi di miglioramento del prodotto. Così il processo delle vendite diventa un servizio, che i brand offrono ai loro clienti. E dietro questi ordini “customizzati” deve esserci un processo produttivo innovativo, che noi chiamiamo IBRIDO. Ciò vuol dire fare il massimo possibile con le nuove tecnologie tipo 3D printing/ 3D cutting, integrare gli strumenti come body scanner e virtual fitting, da un lato, ma dall’altro lasciare che il prodotto “made in Italy” rimanga sempre il più possibile artigianale. È questo il mio sogno come fondatore: fare in modo che l’innovazione tecnologica aiuti, ma non distrugga e non sostituisca la traduzione.

Quali riscontri avete avuto dal mondo del fashion?
Posso dire che c’è un interesse pazzesco ad ELSE. Praticamente nessuno mi ha detto “Fammi pensare”, anzi la risposta è stata sempre “Quando lo possiamo provare?”. In questo momento stiamo pensando seriamente a come ristrutturarci, per affrontare quanto prima possibile tutte le richieste da parte del mercato che stanno arrivando al nostro team. Ci sono diverse opportunità, diversi modelli di business da cui partire. Ma noi, comunque, cercheremo il posizionamento del “business model ENABLER”, per lasciare spazio ad altri, magari anche altre startup del fashion, di inventare le loro strategie per il mondo virtuale. Pensate che tutto questo funziona già per l’e-commerce, e ora potrebbe funzionare anche per il “virtual commerce”.

Qual è la vostra idea di base per promuovere in Made In Italy e la qualità italiana, specie ora che c’è tantissima competizione?
Non si può più solo parlare del “Made in Italy”, bisogna farlo davvero, come si faceva una volta! Il modello di business per farlo c’è, e si chiama MADE TO ORDER, di cui “made to measure” e “custom made” sono le due opzioni per massimizzare il vantaggio dei prodotti Made in Italy.

Raffaella Celentano