20 Dicembre 2015   •   Snap Italy

#wearorange di Orange Fiber

«Orange Fiber è una startup che sviluppa filati innovativi e vitaminici dagli agrumi. L’obiettivo è creare un tessuto sostenibile e cosmetico che risponda all’esigenza di innovazione dei brand di moda.»

Adriana Santanocito, CEO, è una fashion designer specializzata in nuovi materiali tessili e tecnologie per la moda. Ha svolto un periodo di formazione e ricerca all’interno del dipartimento di chimica e materiali del Politecnico di Milano – orientato allo sviluppo del progetto Orange Fiber – che si è poi esteso a un contratto di collaborazione. Si occupa  della ricerca e dello sviluppo del prodotto Orange Fiber sia per quello che riguarda l’estrazione della cellulosa e la sua trasformazione in tessuto, sia per quello che riguarda lo sviluppo tecnico legato delle nanotecnologie.

Enrica Arena, CMO del progetto, vanta una Laurea Magistrale in Scienze Politiche, un Master in Comunicazione per le Relazioni Internazionali, un Doppio Diploma di laurea in Interpretariato e Comunicazione e con diverse esperienze in ambito project management, comunicazione e PR. Segue la comunicazione, organizzazione e presentazione pubblica nazionale e internazionale del progetto, stabilendo e stringendo relazioni con gli attori dell’ecosistema start up e innovazione. Collabora alla supervisione del progetto e alla sua corretta implementazione e comunicazione.

Abbiamo intervistato per voi Enrica Arena 

Da dove nasce lidea di creare Orange Fiber?
Orange Fiber nasce nel 2011 da un’idea di Adriana. Nel corso dei suoi studi in Design e materiali innovativi e sostenibili all’AFOL Moda di Milano, Adriana viene a conoscenza di un problema che affligge la filiera dei trasformatori agrumicoli siciliani: lo smaltimento degli scarti di lavorazione.
Spinta dal desiderio di generare valore per il proprio territorio e dal sogno di innovare la tradizione tessile italiana, inizia a ragionare sull’ipotesi di utilizzare il pastazzo d’agrumi – cioè quel che resta al termine della spremitura industriale per la produzione di succhi – per la creazione di un nuovo tessuto per la moda ed espone quest’idea nella sua tesi.

Quando questa idea è diventata realtà?
Affiancata dal laboratorio di Chimica dei materiali del Politecnico di Milano, Adriana è riuscita a provare la fattibilità del processo e nel 2013 ha depositato il brevetto italiano, poi esteso in PCT internazionale nel 2014 di proprietà esclusiva della Orange Fiber srl. A quel tempo condividevamo la stessa casa a Milano, città in cui anche io mi ero trasferita per studiare comunicazione e cooperazione internazionale, immaginando un futuro nell’imprenditoria sociale. Mi parlò della sua idea e ne rimasi colpita: la sostenibilità ci ha unite e da quel giorno lavoriamo fianco a fianco ad Orange Fiber, il primo tessuto sostenibile e vitaminico creato a partire dai sottoprodotti dell’industria agrumicola.

Che effetti benefici avete riscontrato sul corpo di chi indossa i vostri tessuti?
Grazie all’impiego delle nanotecnologie, è possibile incapsulare e fissare l’olio essenziale di agrumi sui nostri tessuti. Ciò che si ottiene è un cosmeto-tessile, ossia un tessile funzionale al benessere di chi lo indossa, perché in grado di rilasciare i principi attivi degli oli sul corpo. Le sostanze rilasciate non sono invasive: al massimo si sente la pelle più morbida, come se si mettesse la crema al mattino.

Con quale tipo di aziende collaborate?
La nostra è un’azienda B2B2C, ciò significa che produciamo tessuti e filati per le grandi aziende di moda coinvolgendo anche l’acquirente finale che utilizzerà i capi realizzati in Orange Fiber con campagne di sensibilizzazione e informazione sui nostri prodotti, promuovendo i valori di sostenibilità, innovazione e benessere alla base del nostro brand. Oggi siamo in una fase avanzata di trattativa con alcuni brand storici del Made in Italy che hanno dimostrato un forte interesse per il nostro prodotto.

Avete in mente di creare una vera è propria linea di moda?
L’obiettivo è essere sul mercato entro il 2016, presentando i prodotti a marchio Orange Fiber attraverso la collaborazione con un grande brand di moda che abbracci i valori etici del nostro progetto e dia forma al tessuto mostrandone le enormi potenzialità.

Cosa è #wearorange?
#wearorange è l’hashtag ufficiale che abbiamo creato per il lancio della nostra campagna di crowdfunding “Orange is the new green” sulla piattaforma Tim#Wcap iniziata il 19 novembre 2014 e conclusasi il 3 marzo 2015. Terminata la campagna abbiamo deciso di continuare ad utilizzare l’hashtag: piace molto ai nostri follower e rappresenta la sintesi perfetta del nostro progetto: tessuti dagli agrumi da indossare.

 Come avete finanziato lidea?
Abbiamo iniziato presentando la nostra idea a vari concorsi per startup e A seguire, con veri e propri percorsi di incubazione come Changemakers for Expo di Telecom Italia, Avanzi – Make a Cube ed Expo2015, la menzione speciale di Tim #WCAP nell’acceleratore di Catania e il Bando Alimenta2Talent del Comune di Milano e del Parco Tecnologico Padano ci siamo dedicate full time al progetto e al suo sviluppo. Grazie al programma di Confindustria AdottUp, siamo entrate in contatto con le maggiori aziende tessili del territorio e grazie allo StartLab di Unicredit siamo entrate in contatto con il sistema bancario e abbiamo beneficiato del supporto di giornate di formazione dedicata, tutor e mento. Dopo tanti sforzi, grazie alla vittoria del bando Seed Money di Trentino Sviluppo e Smart&Start di Invitalia abbiamo avuto accesso ai finanziamenti necessari per lo sviluppo del progetto, che abbiamo affrontato grazie anche ai nostri Business Angel privati che hanno investito sulla nostra idea.

Che progetti, avete per il futuro?
Oggi stiamo lavorando all’ottimizzazione del processo di produzione industriale del nostro filato per il lancio del prodotto sul mercato. Siamo già in contatto sia con alcuni brand storici del Made in Italy sia con catene internazionali che vorrebbero provare il tessuto ed inserirlo nelle loro collezioni. L’idea piace e il mondo della moda è alla ricerca di sostenibilità e innovazione. Ci auguriamo di consolidare nel giro di qualche anno la nostra presenza nel mercato dei tessuti innovativi e di iniziare una fase di internazionalizzazione del progetto.

Rossana Palazzo