Trenta3
24 Maggio 2017   •   Redazione

Trenta3: una mostra che fa del vinile un’opera d’arte

«La galleria d’arte contemporanea Rosso20sette ha deciso di trattare il legame tra arte e musica chiedendo a 33 artisti di fare del vinile il supporto su cui creare la propria opera. Il risultato è una mostra dal titolo Trenta3 che siamo andati a vedere»

Guardo l’orologio, le 16 e 30, anzi, per essere precisi qualche minuto in più, sorrido pensando che l’esposizione che sto andando a vedere si intitola proprio Trenta3- Speaking in vinyl e mi perdo in quei giochi di coincidenze che, a volte, fa la mente rincorrendo sequenze di lettere e numeri. Sono diretta alla Galleria d’arte contemporanea Rosso20setteappunto. 

“A un certo punto è la musica, anzi un’idea della musica, a suggerire l’immagine”
Luigi Ghirri

Aspetto il mio bus, un mitologico 87 -in ritardo- dal tragitto, però, che emoziona, o forse sono io a non riuscire a smettere di sgranare gli occhi davanti alla vista del Colosseo o allo scorcio dei Fori, a Circo Massimo, a Piazza Venezia, fino alla mia fermata Largo di Torre Argentina. Non riesco a perdere lo stupore nonostante viva da diversi anni in questa città.

Mi giro intorno, apro Google Maps e mi rendo conto che la mia destinazione è veramente vicina, Via del Sudario, 39. Andiamo. È a quest’indirizzo che si trova la Galleria d’Arte Contemporanea Rosso20sette che ospita l’esposizione. Il grande portone vetrato non lascia altro spazio all’immaginazione; i vinili compaiono posizionati ordinatamente su due file, proprio lungo la linea del mio sguardo curioso e impaziente, non mi resta che entrare.

Trenta3 Trenta3

Nella prima sala sono tre le pareti coinvolte, ancora un rigore logico suddivide le opere in base alla forma d’arte d’appartenenza: fotografia, illustrazione, street art.

Il gallerista di Rosso20sette mi accompagna in questo viaggio con il suo sapere e la sua dedizione, risponde alle mie domande e mi fa scoprire particolari che altrimenti non avrei saputo cogliere immediatamente: il ritratto di Robert Smith, il frontman dei Cure, firmato dall’artista Luigi Orru, è un rimando alla Medusa del Caravaggio e La piccola Maria di Mr. Klevra, già riprodotta sui muri del quartiere Pigneto, è un’opera ispirata al volto, diventato icona, della giovane mamma di Gesù nel film di Pasolini Il Vangelo secondo Matteo.

Sono colpita dal genio creativo degli artisti coinvolti, dalla varietà di tecniche e strumenti utilizzati e di come siano riusciti a trasportare perfettamente la loro arte su vinile facendola aderire alla musica. La mostra Trenta3 propone una varietà di 33 artisti (anche qui un immediato rimando al 33 giri, il formato di vinile più noto e popolare) italiani e stranieri che hanno accettato la sfida lanciata dalla Galleria Rosso20sette di trasferire la loro immensa creatività su questo piccolo supporto.

Trenta3

Guardando i vinili appesi alle pareti, penso che per alcuni artisti una delle difficoltà maggiori sia stata ridurre il proprio spazio d’azione; penso ad esempio agli street artist abituati ai grandi spazi aperti, a muri maestosi e ad avere l’intera città come sfondo per la propria arte. Credo, poi, che la bellezza della mostra sia data dalla commistione armoniosa delle svariate forme artistiche, in linea con la storia dell’arte contemporanea che negli ultimi cinquant’anni ha pervaso il mondo della musica, riuscendo nel tentativo di completarsi a vicenda.

Trenta3 è la prova che il legame tra arte contemporanea e vinile continua a far parlare di sé e che la collaborazione tra musicisti ed artisti, in numerosi casi, è diventata storia: dai Beatles con Richard Hamilton e Peter Blake, ai Rolling Stones e i Velvet Underground con Andy Warhol fino ai più recenti Blur con Julian Opie e Banksy. Noi, qui, avevamo parlato, invece, del rapporto tra musica e l’arte del fumetto nel panorama italiano selezionando le copertine dei dischi entrate nella storia sia dell’arte che della musica.

“La musica più bella è quella che abbiamo visto sulle copertine dei vinili”
Omino71

Un altro aspetto su cui mi soffermo a riflettere è come l’esposizione Trenta3 vada oltre il semplice rapporto tra arte impressa sulla copertina e musica, facendo un ulteriore passo in avanti e cioè trasformando il supporto musicale per antonomasia in arte: il vinile diventa una sorta di lavagna nera ma vuota su cui lavorare, trasformando e unendo realmente i due ambiti culturali. Tra i 33 artisti della Trenta3 i due lavori dell’eclettica Pax Paloscia, pittrice, street artist, illustratrice, fotografa e videoartista, tutte forme d’arte eseguite con grande passione.

Tra gli illustratori: Gaetano “Tanino” Liberatore, soprannominto da Frank Zappa il “Michelangelo del fumetto”, Marco Petrella, con un opera dedicata al disco con la lettera maiuscola Kind of Blue di Miles Davis e ancora Mauro Cicarè, Emiliano Ponzi con un meraviglioso lavoro dedicato a Leonard Cohen, Antonello Silverini, Camilla Falsini, Riccardo Cecchetti, Amalia Carotozzolo e Davide Toffolo che in via eccezionale presenta tre 45 giri dedicati alla musica italiana.

Tra i fotografi che hanno riportato su vinile i loro scatti: Davide Bramante con un disco dedicato a New York, il regno della musica jazz dagli anni ‘40 ad oggi, Federico Lombardo con un lavoro che richiama un quadro del passato avendo ripreso la fotografia digitale con pastelli e tempere, Matteo Casilli che tra i suoi ritratti di musicisti ha scelto per la Trenta3 la foto a Davide Toffolo.

Come dicevamo, altra protagonista di Trenta3 è la Street Art romana. Presenti Diamond con le sue Femme Fatale, i lavori dedicati a Star Wars di Solo, Tellas con il suo disco sott’acqua, Mr. Kleva propone le icone sacre di Mohamed Ali e Nelson Mandela e ancora i personaggi di Omino71, Topolino e Washington.

Il collettivo di artisti sul rapporto tra arte contemporanea e vinile è accompagnato dal testo critico di Edoardo Marcenaro che si pone un problema: apprezzeranno i musicisti il fatto che un loro disco sia stato trasformato in opera d’arte?

Certo, anche a mio parare, c’è solo da essere contenti perché il vinile insegna il rispetto per la musica e per il suono e l’unione con il genio creativo degli artisti della Trenta3 ne ha consacrato la sua l’unicità.

Elisa Toma