That’s IT
22 Agosto 2018   •   Redazione

That’s IT, l’ultima generazione di artisti in Italia in mostra al MAMbo

«Cos’è l’italianità nell’arte? Ha ancora senso cercarne una definizione o indicare un artista come tipicamente italiano? Al MAMbo di Bologna, con That’s IT è in corso un’indagine sull’arte contemporanea nel nostro paese e sui suoi confini»

Perchè nasce That’s IT! ? Dei Millennials se ne parla tanto. Si discute su chi siano, se quelli nati dopo il 2000 o nei primi anni ’80, si parla delle loro scelte di consumo, del modo in cui usano internet e le nuove tecnologie e delle figure come quella dello youtuber e dell’influencer a cui hanno dato vita. Anche l’arte, da un po’ di tempo, si interroga su come le caratteristiche insite nella cosiddetta “generazione y” abbiano modificato il concetto stesso di arte, dalla sua creazione ai suoi significati, trasportandola in un eterno presente. In un mondo sempre virtualmente connesso esistono ancora dei confini? Cosa rende italiana un’opera oggi? L’artista che la crea o il luogo in cui nasce? E ancora, sono questi i fattori sulla cui base si parla di Italia?

È da questi spunti che parte That’s IT! – Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine, la mostra curata da Lorenzo Balbi visitabile al MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna) sino all’11 novembre 2018.

That's IT

Concessa dall’Ufficio Stampa Bologna Musei – That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine

La mostra That’s IT

That’s IT! (IT è il codice dell’Unione Europea che identifica l’Italia) non dà risposte alle domande poste, ma si sviluppa attraverso le opere di oltre 56 artisti e collettivi che interrogandosi sullo stato dell’arte e sulla contemporaneità ne forniscono possibili chiavi di lettura. L’unico limite che la mostra ha imposto è quello dell’età anagrafica degli artisti partecipanti e che ha escluso tutti coloro nati prima degli anni ’80. Sono stati coinvolti artisti italiani che lavorano in Italio e/o all’estero e artisti esteri che hanno lavorato e/o studiato in Italia. Un’operazione che ha allargato i confini del paese e che trova nelle parole di Bruno Munari (Codice Ovvio, 1971) il proprio manifesto programmatico:

“In italia l’arte ha da essere italiana / in polonia polacca / in turchia turca e se un turco va a dipingere in polonia / che arte ha da fare? / e se la polonia occupa la turchia? in italia arte italiana e a un metro e ottanta dal confine francese? / in italia arte italiana / in sicilia siciliana / in piemonte piemontese / a milano milanese / e in corso garibaldi 89? / in italia l’arte ha da essere arte / in polonia arte / l’etichetta verrà dopo”.

Il progetto ha un taglio fortemente generazionale, ma che ben si integra con quelli che sono i tratti distintivi che hanno reso il MAMBO unico nel suo genere. Tra italianità e un respiro più internazionale, il museo continua con That’s IT! la propria ricerca sulle nuove generazioni, sui media sperimentali, sugli artisti emergenti e sulla produzione di nuove opere (molte sono state create per l’occasione). Per il resto non ci sono temi o medium che predominano nella mostra, ma ogni opera è unica e diversa dalle altre per il modo in cui risalta la soggettività dell’artista e il suo concetto di arte e di identità. Non solo scultura e pittura, quindi, ma anche e soprattutto installazioni, video, fotografia, interventi sonori e performance

That’s IT! si presenta come un allestimento aperto, privo di barriere e demarcazioni che possano relegarla ad una sola sezione del museo, anche se ogni spazio ha una propria identità. La maggior parte delle opere sono ospitate nella Sala delle Ciminiere, ma tante altre possono essere trovate tra le altre sale, negli spazi del Dipartimento educativo e nel corrainiMAMbo artbookshop. Per dare l’impressione di una mostra fluida e priva di confini, le vetrate che danno sull’esterno dell’edificio e quelle che collegano la Sala delle Ciminiere alle collezioni permanenti dei piani superiori non sono più oscurate o schermate e favoriscono così un dialogo tra le parti.

Oltre lo spazio museale

La mostra varca poi i confini museali articolandosi in ulteriori iniziative. A giugno, in occasione del Biografilm Festival, al Cinema Lumière sono stati proiettati screenings di opere filmiche. Il profilo Instagram del MAMbo è invece gestito come una sala espositiva virtuale, integrata allo spazio reale. Il Dipartimento educativo, inoltre, ha organizzato la serie di incontri I favolosi anni ’80 rivolti ad adulti e a ragazzi dai 12 anni in su che, di volta in volta, approfondisce una particolare opera prendendo a pretesto l’anno di nascita dell’artista per ricreare le atmosfere del decennio (prossimi appuntamenti il 23 e 30 agosto e il 6 e 13 settembre). Da non dimenticare infine il libro che accompagna la mostra, That’s IT!, e che raccoglie testi istituzionali, saggi e interviste, ma soprattutto una sezione realizzata dagli artisti. L’esposizione continua così sulla carta stampata con opere create appositamente su pagine staccate dal libro e che possono essere composte nel modo che si preferisce.

La mostra That’s IT! fa parte delle iniziative di BE Here, l’estate bolognese 2018, ed è patrocinata dal Gruppo Hera, dal Gruppo Unipol e dalla Regione Emilia Romagna.

Foto copertina: concessa dall’Ufficio Stampa Bologna Musei

Sara Fulgheri