terra madre
25 Agosto 2018   •   Redazione

Terra Madre, Il Salone del Gusto di Slow Food a Torino

«La Biennale di Slow Food torna a Torino, dal 20 al 24 settembre nei luoghi storici della città piemontese. Terra Madre, che a colpi dell’hashtag #foodforchange, si focalizza sulla scelta consapevole di ciò che compriamo e mangiamo»

Questa nuova edizione del Salone del Gusto di Slow Food Terra Madre è costruita per e con i futuri visitatori per creare nell’immediato, un consumatore più attento. Un consumatore che ha coscienza delle scelte che opera quando acquista un prodotto e quali siano le ripercussioni politiche, economiche, solidali ed ecologiche di quella scelta.

Un progetto in linea con il trend del 2018 che incentra tutto sulla consapevolezza e sul potere che risiede nelle mani del consumatore. Gli eventi di Terra Madre saranno ospitati dalle location più suggestive che la città di Torino ha da offrire. Il Mercato sarà a Lingotto Fiere, le attività didattiche si svolgeranno al Palazzo della Giunta Regionale, l’Enoteca sarà ospite al Palazzo Reale mentre le Conferenze, grazie alla collaborazione con il Circolo dei Lettori di Torino, avranno luogo nel centro città.

terra madre

Sul loro sito, oltre alle informazioni prettamente più tecniche sui biglietti e come raggiungere i luoghi di Terra Madre, viene citata anche una frase di William James. Famoso psicologo e filosofo americano, questa sua frase, rivisitata con il focus sul cibo, vuole farci riflettere: “Un essere umano può cambiare la propria vita semplicemente cambiando il proprio modo di magiare”.

All’interno del lungo percorso che il cibo compie dal suo luogo di nascita fino alle nostre tavole, ci sono moltissimi attori che giocano un ruolo più o meno fondamentale.  Tutti questi passaggi caricano il cibo di enormi responsabilità. Economico, politico, solidale ed ecologico; gli esempi sono molti. Per rendersi conto del potere che il cibo ha in questi campi, un esempio è il dato che la produzione di cibo è la quinta responsabile del cambiamento climatico. Ma è anche una delle prime a pagarne le conseguenze, subendo siccità, desertificazione e inquinamento dei mari.

terra madre

Cosa possiamo fare noi nel concreto per contribuire al cambiamento ormai necessario? Sul sito di Terra Madre ci sono moltissimi piccoli cambiamenti da apportare al nostro quotidiano per fare la nostra parte, eccone alcuni:

La carne secondo Terra Madre

Il consumo di carne è arrivato a livelli insostenibili per il pianeta e l’industria di produzione della carne produce ogni anno il 18% dei gas serra immessi nell’atmosfera (più dei trasporti). Per produrre un chilo di carne di manzo si consumano 15.500 litri d’acqua e 7 tonnellate di alimenti vegetali. Inoltre, per sostenere questi ritmi, gli animali soffrono atroci maltrattamenti all’interno di questi mega allevamenti. Cosa fare per contrastare questo mercato secondo Terra Madre? Comprare tagli meno pregiati e razze locali, provenienti da allevamenti piccoli che rispettano gli animali.

Le banane secondo Terra Madre

Il commercio mondiale delle banane è in mano a cinque colossi che vendono banane coltivate in giganteschi latifondi in cui si fa un uso sproporzionato di pesticidi chimici e additivi. Raccolti da lavoratori in condizioni di schiavitù, compiono un lunghissimo viaggio prima per mare e poi via terra per raggiungere i nostri supermercati. Per non favorire questo tipo di economia qual è il consiglio di Terra Madre? Acquistare prodotti equo solidali, più attenti all’ecologia, alle politiche dei lavoratori e alla qualità del cibo.

I rifiuti e gli sprechi secondo Terra Madre

Come già detto, la produzione di cibo ha una parte di colpa per il riscaldamento globale, con una produzione di rifiuti davvero esorbitante. Imballaggi, bottiglie, cibo che si compra ma che non si riesce a consumare, o ancora peggio quello che non raggiunge mai i supermercati perché “non bello abbastanza”. I chili di cibo sprecato all’anno per persona sono 280-300 chili in Nord America e Europa, quando nel resto del mondo ci sono persone che soffrono la fame. Per contrastare tutto questo ci si può impegnare a mangiare prodotti di stagione, che non hanno percorso troppi chilometri e in generale comprare direttamente dal produttore.

Giulia Preci