30 Maggio 2015   •   Snap Italy

Street Food: strada e tradizione si uniscono

«Da Trieste a Marsala, lo Street Food all’italiana delizia la penisola»

Come Garibaldi, che, alla metà del XIX secolo, partì alla volta della Sicilia, dalla città di Quarto, per conquistare l’Italia, così dall’America, lo Street Food ha conquistato dal Nord al Sud, il nostro Bel Paese. Tuttavia, come da tradizione, il tricolore, anche in questo campo, ha piantato le sue radici, mutando l’idea comune di cibo da strada come cibo spazzatura, andando a cercare nella nostra tradizione culinaria, nuovi sapori e nuove pietanze dai gusti nuovi e sopratutto alternativi. È negli ultimi anni che lo Street Food italico, ha preso maggior piede anche negli ambienti di elite, andando a stuzzicare la fantasia di Chef famosi. Street Food all’italiana non vuol dire, hamburger o patatine fritte, fatti con prodotti nostrani, ma significa prendere i nostri prodotti tipici e trasformarli in qualcosa di Street & Easy. Si è preso il tramezzino e si è reso pizza, si è riscoperto il supplì e si è fatta la guerra all’arancino, si è trasformato le polpette come gli americani fanno con le ali di pollo fritte, servendole nei cestelli per mangiarle passeggiando. In tutta la penisola, sta impazzendo la moda dello street food, tanto che aziende già avviate da moltissimi anni si sono adeguate alla nuova moda. Ha fatto così, la Pasticceria Perret di Vassoney Stefano che lavora a Cogne (AO) dal 1964, ha preso un dolce tipico della cittadina valdostana, la Crema di Cogne, e invece di porzionarla, la serve in una coppetta di cartone con un cucchiaino. L’ha fatto anche il Tortellino di Bologna, che serve nei tipici contenitori da take-away, i tortellini bolognesi sia con la panna che in brodo, e da sempre, si fa street food nel mercato centrale di Firenze, dove moltissimi chioschi, detti comunemente lampredottai, servono il panino con il Lampredotto, uno dei quattro stomachi bovini. Cercando di capire come nasce l’idea di fare Street Food, abbiamo preferito chiedere ad i veri professionisti, che hanno scelto questa via, per cambiare mercato o perché no, per far parlare della nostra vera tradizione gastronomica anche all’estero.

trippaio del porcellinoTrippaio del PorcellinoFirenze – Chi è stato almeno una volta a Firenze, sicuramente è passato per la Piazza del Mercato Nuovo, dove si trova il porcellino, portafortuna della città. Qui accanto alla storica statua di bronzo, si trova questo foodtruck, gestito da Orazio, chiamato il Michelangelo del Lampredotto. Serve la tipica pietanza fiorentina, in vari modi: alla puttanesca, il lampredotto inzimino, ma il prodotto di punta è senza dubbio il panino con il lampredotto che spezzetta, per far penetrare i sughi di cottura nel pane e che condisce con sale, pepe e salsa verde. Orazio è talmente un istituzione a Firenze, tantochè anche l’unto e bisunto Chef Rubio, lo scelse per una delle puntate del suo programma.

piadina al parcoPiadina al ParcoCervia – È dal 1978 che Eleonora e Alberto fanno piadine. Pochi ingredienti e soprattutto poveri: farina tipo 0, strutto di maiale, sale rigorosamente delle Saline Camillone (Cervia) e alla fine, per legare il tutto, acqua. Le piadine, le fanno veramente in ogni modo, dalle più tradizionali a quelle più fantasiose come la Piadina Cracker con olio e rosmarino, un prodotto Take & Eat, veloce e pratico.


mama fritesMama
Frites, Napoli e Roma una nuova realtà romana, nata a dicembre 2014, con alle spalle una tradizione di ristorazione di origini partenopee. Due ristoranti: uno a Napoli e uno a Roma. Da sempre inseriscono nel loro menù piatti “No Glutine”. La domanda sorge spontanea: Perché? Il motivo è semplice, la proprietaria, Marcella Navarro, è celiaca. Ha iniziato a studiare le varie farine naturali, naturalmente prive di glutine come quella riso e mais, per produrre pietanze che salvaguardassero gusto e salute. Questo ha fatto sì che, a poco a poco, venissero inserite le sue ricette nei menù del ristorante di Napoli, e successivamente anche nella succursale a Roma.

Ecco cosa ci ha raccontato Marcella Navarro sul suo modello di street food

Cosa ha spinto la realtà di Mama Eat ad aprire il locale di street food Mama Frites?
Volevamo dare un posto, dove poter consumare velocemente e con semplicità pietanze, a tutte quelle persone affette da celiachia. La nostra idea è quella di creare, non ristoranti, ma veri e propri fast food, adatti a tutti.

Ci sono state differenze di gestione tra le due tipologie di locale?
Si moltissime, perché nella ristorazione, ha attese più lunghe, quindi preparazioni più dilazionate nel tempo, mentre nello street food, la consumazione dei pasti è più veloce e con meno attese. Quindi abbiamo dovuto ricercare personale veloce e capace.

sfizio capitaleSfizio Capitale, Roma Un’avventura iniziata il 1 maggio 2015, una realtà nuova e genuina, che porta in giro per la Capitale gli sfizi e le delizie dello street food. Un’Ape Car completamente attrezzata per offrire ai clienti una serie di pasti veloci che va dai cartocci di pesce fritto ai panini di pesce. Sfizio Capitale organizza un percorso settimanale in grado di coprire sia le zone del business, come Via Salaria (Sky e Rai), che le zone universitarie, come Tor Vergata.

Il proprietario, Alessandro Di Meo, ci ha raccontato l’inizio di questa nuova avventura “on the street”

Come nasce Sfizio Capitale?
Nasce da un’idea mia e di mia moglie, attualmente stiamo cercando di far decollare questo progetto che tanto ci sta a cuore. Da dipendente sono entrato nel mondo dello street food più di un anno fa partecipando a diversi eventi anche in giro per l’Italia. Ad un certo punto ho deciso di scommettere su me stesso e lanciarmi in questa avventura. Abbiamo fatto allestire la nostra Ape da Resti (Arezzo) con friggitrice, affettatrice e frigo, per fritti e panini che proponiamo nel nostro giro settimanale d nei vari eventi a cui partecipiamo.

Qual è il vostro prodotto di punta?
In queste poche settimane abbiamo capito che il cartoccio di pesce fresco fritto, moscardi, alici e calamari, attira molto i nostri clienti, stessa cosa vale per il panino con pesce spada affumicato, composta di fichi, mozzarella di bufala e rucola sta avendo un buon successo, nei prodotti bisogna distinguersi il più possibile, noi puntiamo su prodotti freschi che ci arrivano quotidianamente.

Silvia Risitano