start up di successo
23 Luglio 2019   •   Snap Italy

Start up di successo: ecco quali sono e cosa fanno

«Grazie agli sforzi del Governo e ai fondi europei sono sempre di più le start up di successo italiane. Tra tutte, però, ce ne sono 3 che meritano un accurato approfondimento.»

Il Governo ha dimostrato di voler dare ulteriore slancio al nuovo fenomeno delle start up italiane. Queste hanno toccato e superato la cifra record di 10mila unità, secondo i dati emessi dal Registro delle Imprese in cui vanno registrate. Uno sviluppo iniziato già nel 2012, quando l’allora esecutivo guidato da Mario Monti avviò un importante processo fatto di agevolazioni fiscali per instradarle. Un moto d’impeto che, a conti fatti, ha davvero contribuito e aiutato le start up al loro sviluppo e alla loro conseguente crescita. E uno sforzo che negli ultimi 4-5 anni è stato portato avanti utilizzando anche i fondi europei come sostegno complementare all’investimento dei privati, portando allo sviluppo di moltissime start up di successo.

La crescita delle start up di successo Made in Italy

Delle 10.027 startup rilevate in Italia ad aprile 2019, il numero più grande è quello ravvisato in Lombardia con più di 2500, seguito dal Lazio a quota più di 1100, con Emilia Romagna e Veneto a più di 800. Al Sud invece, i numeri più alti sono quelli registrati in Campania (783), Sicilia (479) e Puglia (400), dati sempre forniti dalle rilevazioni presenti su Face The Jungle nel mese di marzo 2019.

start up di successo

Le start up sono progetti imprenditoriali molto innovativi, quasi sempre imperniati sulla tecnologia, con la possibilità di avere un potenziale per diventare imprese di grandi dimensioni. Questo tipo di organizzazioni nel mondo trascinano il settore dell’innovazione, tuttavia anche in Italia, come stiamo vedendo, il panorama delle start up sta finalmente crescendo nei numeri e nella qualità. Un esempio lampante è stato il Ces 2019 a Las Vegas, ossia la fiera tecnologica dell’elettronica che si è svolta nella cittadina americana dall’8 all’11 gennaio scorso. Sono state ben 44 le start up italiane invitate a questo che è il più grande evento mondiale sull’hi-tech.

Chi sono e cosa fanno le start up Made in Italy

Le migliori start up Made in Italy “abbracciano” diversi settori dal clean tech al food tech, dalle smart city al settore health e wellness. Qui di seguito faremo tre esempi di start up di successo italiane, per dare un’idea di chi sono e cosa fanno per valorizzare il proprio settore di competenza.

Lifely

Partiamo da Lifely che opera nel settore del clean tech e nasce in Sardegna da una intuizione, ossia quea di poter interagire” direttamente con le piante. L’idea, così come si legge sul sito ufficiale lifely.cc/it, è stata quella di «un dispositivo connesso capace di monitorare le piante ed interagire con esse in un modo umano». Un’idea portata nel 2014 all’interno dello Start up weekend Cagliari, per poi decollare definitivamente poco dopo. Sviluppato prima il software per la connettività ed un social network per le piante, nel 2017 sono stati definiti il design dei circuiti elettronici e la prototipazione del primo dispositivo. Infine con gli accordi di partnership c’è stata l’espansione diretta sul mercato.

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BeMyEye

Fondato nel 2011 dall’imprenditore milanese Gian Luca Petrelli, il servizio BeMyEye fornisce rapporti specifici sui principali dati di un determinato punto vendita. Ad esempio opera valutazioni precisissime sull’efficienza del personale o ragguaglia sulla presenza di un determinato prodotto in negozio, lo spazio dedicato a questi e tanto altro ancora. Ma come funziona questa app? In maniera molto semplice. L’azienda che vuole fare questo tipo di monitoraggio, s’iscrive al servizio BeMyEye, e assegna dei veri e propri compiti agli “Eye”, ovvero persone iscritte alla piattaforma. Questi, in cambio di piccole somme di retribuzione, operano queste valutazioni in maniera dettagliata e precisa, tramite l’uso di uno smartphone che abbia una buona fotocamera. È poi la stessa app a indicare gli ulteriori compiti da svolgere agli “Eye” e come arrivare al risultato, per un’operazione totale che può durare una decina di minuti per una retribuzione attorno ai 5 euro. Dunque costo molto contenuto se paragonato ai vantaggi e all’efficienza del servizio.

Genenta Science

Passiamo adesso ad una start up Made in Italy operante nel settore health, ossia quello della salute. Stiamo parlando di Genenta Science, start up costituita dall’Ospedale San Raffaele di Milano nel 2014, operante con grande successo nel campo delle biotecnologie e occupandosi nello specifico di terapia genica per combattere i tumori (ingegnerizzazione delle cellule staminali ematiche). E che il successo non manchi, lo dimostra anche il grande riconoscimento arrivato nel marzo scorso per Pierluigi Paracchi, chairman e CEO di Genenta.

Questo è stato uno dei due vincitori del Lyfebulb-Helsinn Innovation Summit & Awards in Oncology, un premio per imprenditori impegnati nella lotta contro il cancro. Erano 10 i finalisti, con l’evento andato in scena a Montecarlo, per un premi davvero importante. Negli ultimi anni Genenta Science ha già chiuso round di finanziamento molto importanti raggiungendo la cifra totale di 17 milioni di euro.