Sport fra epica ed etica
09 Dicembre 2017   •   Snap Italy

Sport tra epica ed etica: lo sport “raccontato” al Brancaccio

«La rassegna Sport tra epica ed etica stravolgerà i vostri lunedì con 7 esclusivi incontri e vi condurrà al Teatro Brancaccio alla scoperta dello sport e dei valori etici di cui è composto».

La manifestazione Sport tra epica ed etica in programma presso il Teatro Brancaccio di Roma, ha avuto inizio il 30 ottobre con la partecipazione dell’ex calciatore ed attuale allenatore del Milan Rino Gattuso e dell’ex rugbista Martin Castrogiovanni.

Ciascun incontro vedrà sportivi italiani, che si sono distinti nei rispettivi percorsi agonistici per il loro profilo etico. Ad intervistarli ci sarà il giornalista sportivo Marco Mazzocchi, con cui ripercorreranno insieme i momenti più memorabili delle loro carriere. Funzionale la scelta della location, quella del Teatro Brancaccio, che permetterà agli appassionati di sport e ai più curiosi, attraverso le storie di ciascun ospite, di addentrarsi, proprio come davanti ad uno spettacolo teatrale, in una realtà che non è poi tanto diversa da quella di tutti i giorni. Una realtà, quella sportiva, piena di ostacoli e di difficoltà come anche di gioie e soddisfazioni: proprio come la vita.

Come attori di uno spettacolo, alcuni nomi importanti dello sport italiano ci insegneranno, attraverso le proprie scelte e il proprio vissuto, quanto lo sport sia importante per ciascuno di noi e quanto sia fondamentale nel riconoscere le nostre paure più recondite e nell’affrontarle. Del resto è da questo presupposto che vanno viste le discipline sportive: lo sport tra epica ed etica, senza puntini di sospensione.

L’incontro del 20 novembre ha visto protagonisti del teatro romano tre grandi atleti italiani che si sono raccontati sotto la regia di Marco Mazzocchi: Maurizia Cacciatori, Roberta Vinci e Giacomo Calenda. Fra risate e momenti di totale introspezione, hanno parlato della loro carriera agonistica e della loro vita al di fuori dello sport, al cospetto di un pubblico, ahimé, esiguo ma sicuramente di qualità. I tre atleti hanno affrontato il tema dell’etica sportiva, definendolo come l’elemento insostituibile per la formazione di un buon atleta. Questo valore è alla base di qualsiasi carriera agonistica, sia che si tratti di sport di squadra che di sport individuali. L’atleta deve essere un esempio per tutti, un modello per i più grandi e per i più piccoli. In questa stessa direzione si muovono anche le vittorie e le sconfitte, raccontate, come lo sport tra epica ed etica.

Giacomo Galanda (FB), cestista italiano, prende la parola con il racconto della pesante sconfitta nel match contro l’Australia alle Olimpiadi di Sidney del 2000 e del dispiacere nell’aver visto un sogno frantumarsi proprio davanti ai suoi occhi.

«Meneghin mi passa la palla e io sbaglio un tiro da 3 punti. Ho sempre in testa quel momento, quel canestro sbagliato. Effettivamente sapevo che avevo tradito chi aveva creduto che quell’olimpiade potesse essere vinta». Giacomo Galanda

Ma quella sconfitta non era altro che un nuovo inizio. Quattro anni dopo, alle Olimpiadi di Atene 2004, la nazionale di pallacanestro italiana si posiziona alle spalle dell’Argentina e conquista l’argento, perché il vero vincente è quello che trova il giusto equilibrio dalle sconfitte più dure e la vittorie più belle, che dopo una battuta d’arresto si rialza più forte di prima. Il cestista aggiunge dicendo che «un vero leader costruisce i leader, non li abbatte».

Per diventare un campione a volte è necessario incassare colpi, soffrire tacitamente per poi dimostrare quanto realmente si vale. Maurizia Cacciatori (FB), uno dei simboli italiani della pallavolo nel mondo, non ha mai rinunciato ai suoi sogni, nemmeno nei momenti più difficili.

Marco Bonitta, l’allora CT della nazionale italiana, alla vigilia dei Giochi Olimpici di Atene 2004, decise che la Cacciatori non doveva giocare né essere convocata. Giustificò la sua scelta dicendo che non era pronta e che non credeva più in lei. La reazione della pallavolista: «sono andata fuori dall’albergo e mi sono messa a piangere. Ho pensato anche di rigargli la macchina». Ma la Cacciatori, campionessa anche fuori dal rettangolo di gioco, ha affrontato con diplomazia e con alto profilo etico la decisione del suo allenatore continuando a lavorare per se stessa e per la squadra. Per lei il gruppo è sempre stato tutto: «Guai a chi me le tocca. Le mie pallavoliste. Il mio mondo». Alla domanda “Quanto è stato difficile smettere” Maurizia Cacciatori risponde:

«Per me non è stato difficile. Io avevo programmato tutto. Tutto deve avere un inizio e una fine. Arrivata a quel punto la curiosità più grande era vedere cosa succedeva fuori la palestra. Ho smesso a 33 anni in Spagna. È stato come vivere due volte»
Maurizia Cacciatori

The last but not the least la calabrese Roberta Vinci (FB), plurimedariata tennista italiana, si è raccontata parlando delle proprie paure, del motivo per cui si è cimentata nel tennis e delle innumerevoli vittorie che ha collezionato durante la sua carriera. Il match più memorabile? Quello disputato contro l’allora numero uno del mondo, Serena Williams, nell’US Open 2015. “The best moment of my life” commentò l’Italiana subito dopo la vittoria. Sei parole e un cuore palpitante. Non ci credeva, aveva battuto la numero uno, impedendole la possibilità di realizzare il Grande Slam.

«Il mio allenatore durante il match mi disse di giocare fino alla fine. Di dare tutto e di non accontentarmi. Sarà che era il mio giorno, ero talmente carica che avrei potuto giocare anche con la sinistra. Non ho mollato. Poi quelle 22.000 persone: il pubblico americano mi ha apprezzato, e io l’ho notato.»
Roberta Vinci)

Al termine della rassegna Lo Sport tra epica ed etica il pubblico ha avuto modo di interagire con i protagonisti della serata ponendo una serie di domande molto interessanti. Sport tra epica ed etica è un’esperienza totalizzante e soprattutto formativa che ha come obiettivo la valorizzazione dello sport e dell’etica sportiva. Un modo per avvicinare i più giovani ad un mondo pieno di sorprese. La partecipazione di Rai Sport insieme alla direzione artistica di Gabriele Guidi hanno reso possibile questo progetto. Al termine di ogni incontro gli sportivi sceglieranno un’organizzazione no-profit alla quale devolvere il 30% dell’incasso.

Ecco i 4 prossimi appuntamenti di Sport tra epica ed etica con i relativi ospiti, non mancate!

  • 22 gennaio 2018 – Fiona May, Ivan Basso e Valentina Vezzali;
  • 12 febbraio e 5 marzo 2018 – Mauro Berruto, Tania Cagnotto e Giusy Versace;
  • 16 aprile 2018 – Giancarlo Fisichella e Giovanni Soldini.

Sport tra epica ed etica

Elisa Malomo