09 Dicembre 2017   •   Anita Atzori

A Firenze il primo Ristorante Gucci targato Massimo Bottura

«Anche il cibo diventa griffato! Apre a Firenze il primo Ristorante Gucci sotto la direzione dello chef stellato Massimo Bottura. Un all-inclusive per i fashion addicted più affamati.»

L’abbiamo sempre detto che la moda e il cibo sono un connubio spettacolare, e abbiamo sempre ricordato quanto entrambi i settori siano un must del Made in Italy, riconosciuti a livello mondiale; quindi perché non mescolare le due cose e creare un’esperienza unica? È questo ciò che devono aver pensato una delle migliori case di moda italiane e uno degli chef più apprezzati dal pubblico buongustaio. Il 10 gennaio 2018, infatti, aprirà il Ristorante Gucci con una partnership d’eccezione. All’interno dello storico Palazzo della Mercanzia di Firenze – sede tra l’altro dell’omonimo museo – sorgerà lo spazio Gucci Garden, ideato dal direttore creativo Alessandro Michele, che vedrà protagonisti, come sempre, i prodotti di lusso del brand. Una boutique dal taglio originale e rappresentativo metterà in vendita pezzi esclusivi del marchio Gucci, reperibili solamente in questo negozio ed affiancati da uno spazio espositivo curato dalla critica Maria Luisa Frisa.

La novità però non è solo nel lato fashion ma anche e sopratutto in quello food. Il ristorante Gucci, infatti, si fregerà della collaborazione di un ospite d’eccellenza, o per dire meglio una consulente certificato e sicuramente al top. Massimo Bottura, chef stellato e patron dell’Osteria Francescana, è il supervisore di questo incantevole locale. Una direzione molto pregiata se si considerano le tre stelle Michelin assegnate al famoso cuoco, come a simboleggiare una qualità che non perde mai di mira l’italianità. L’Osteria Francescana, con sede a Modena, è l’espressione più alta della visione culinaria di Massimo Bottura, una cucina contemporanea e tradizionale allo stesso tempo. I piatti sono quelli della cucina emiliana, rivisitati in chiave totalmente moderna per un pubblico che ama mangiare non solo con la bocca ma anche con gli occhi. Gli interni del ristorante, invece, propongono un’atmosfera intima ma pur sempre alla moda, gli arredi minimal chic completano un look di grande eleganza. Enorme il salto di qualità se si pensa che l’osteria, già esistente dal 1950, prima serviva i suoi clienti tra tavoli in legno e vino in caraffam guadagnandosi dalle dicerie di paese l’appellativo di “osteria del sottoproletariato”. Molti erano gli uomini e le donne che frequentavano il locale con una dubbia reputazione, proponendolo come trattoria di basso costo e svago. Dal 2011, quella che era un tempo considerata la locanda dei poveri, diventa invece uno dei posti esclusivi della città di Modena, riconosciuta tra i primi best of restaurant mondiali. C’è chi, addirittura, la consiglia all’interno delle visite guidate turistiche, non solo per il suo valore storico, ma anche per il grande apprezzamento della critica eno-gastronomica.

Il ristorante Gucci fiorentino, dunque, guadagnerà altro valore, già solo se si pensa a questa direzione culinaria che, guarda caso, arriva in concomitanza con il Pitti Uomo, l’evento più atteso della città per tutti gli amanti della moda e dell’innovazione in campo fashion. Per la maison questo è sicuramente un grande colpo di mercato se si pensa che la corsa inarrestabile del luxury fashion mai come ora ha segnato cifre da capogiro. Le vendite dei primi nove mesi del 2017, infatti, superano i quattro miliardi € (per la precisione, arrivano a 4,4 miliardi di euro, +45,5%), una cifra già superiore alle vendite dell’intero 2016. Vendita diretta e retail aumentano sempre più il potere d’acquisto di questo brand in continua ascesa, che non si è risparmiato proprio nulla e ha pensato di completare il suo viaggio glamour proprio col palato. Il ristorante Gucci potremmo già classificarlo come un ristorante d’autore, racchiuso in una teca espositiva che è quella della città di Firenze, già di per se simbolo di Made in Italy e tradizione nostrana. Tanti i progetti partiti in collaborazione con lo chef, anche quelli dove il lusso non è la parola d’ordine ma la condivisione è l’incipit più assoluto. Massimo Bottura, infatti, è sinonimo di Refettorio, ovvero un progetto di mensa sociale e inclusione che mette piede nella città di Napoli per dare un pasto e un attimo di serenità a chi sfortunatamente non ha il piatto caldo ogni mattina. L’iniziativa è partita con l’apertura del primo Refettorio ambrosiano, in occasione di Expo Milano 2015. Sono seguite poi le aperture delle sedi di Londra e Rio de Janeiro. Dopo le attività di Bologna e Modena è lo stesso chef ad annunciare questo meraviglioso desiderio che sicuramente carica di umiltà una figura così autorevole e prestigiosa. Ora non vi resta che seguire i lavori e nel mentre fare un salto al Ristorante Gucci per sentirvi non solo sazi ma anche alla moda!

Anita Atzori