Piloti italiani
30 Settembre 2017   •   Snap Italy

Da Farina a Fisichella, ecco i piloti italiani della Formula 1

«Formula 1 e piloti italiani, un binomio che, almeno in passato, ha regalato all’Italia grandissime soddisfazioni, portando in alto il nostro Tricolore. Vediamo insieme le tappe salienti di un rapporto in continua evoluzione.»

Il record di spettatori registrato a inizio settembre dalla tappa italiana della Formula 1 2017 ha confermato il forte legame che c’è tra il nostro Paese e la più famosa competizione motoristica mondiale a quattro ruote. Dal Gp di Monza alle gomme Pirelli fino ai piloti italiani che hanno fatto la storia, ecco una breve sintesi del rapporto tra Italia e Formula 1.

Il record del Gp di Monza 2017

Cominciamo proprio dall’evento più recente, ovvero il record di spettatori fatto registrare all’Autodromo di Monza nel corso del weekend del Gran Premio d’Italia 2017: nella tre giorni di evento, a inizio settembre, sono state contate 185 mila presenze (di cui 93 mila nella sola giornata di venerdì), con un incremento di 30 mila unità rispetto al precedente record, i 155 mila spettatori del 2015.

Poche gioie per gli italiani

L’edizione numero 88 del Gp d’Italia – la numero 83 che si svolge a Monza – ha, come noto, visto il trionfo di Lewis Hamilton, che con la sua Mercedes ha preceduto il compagno di squadra Valtteri Bottas e il ferrarista Sebastian Vettel, che con il suo terzo posto ha reso felice solo in parte il pubblico italiano.

L’eccezione della Pirelli

A ben vedere, dunque, a eccezione della Scuderia Ferrari non c’era e non c’è molta Italia nell’attuale Formula 1: l’unica eccezione è rappresentata della Pirelli, che ormai dal 2011 è fornitore unico degli pneumatici che sono montati sulle monoposto. Un traguardo di prestigio, che però riveste anche un’importanza strategica per la casa milanese, che attraverso lo sviluppo delle gomme per le vetture di Formula 1 sperimenta nuove soluzioni per le automobili da strada, come si può vedere con le continue evoluzioni dei modelli sia nel catalogo ufficiale della compagnia che sui siti dei rivenditori di gomme online, un ambito in cui brilla un altro esempio di “made in Italy” come www.euroimportpneumatici.com.

Gli ultimi lampi dei piloti italiani in F1

Tornando all’asfalto e alla pista, invece, negli ultimi anni le occasioni di festa per i colori nostrani non sono stati molti, nel Circus, anche per l’assenza di piloti italiani. È dal 2011, infatti, che manca un driver italiano nel nostro circuito nazionale, e più in generale (a parte la breve esperienza di Antonio Giovinazzo nei primi due GP di questo 2017 con la Sauber, con risultati poco efficaci) è dall’ultimo Gran Premio di sei anni fa che non un pilota tricolore non prende parte al Mondiale. Il 2011 è stato, infatti, l’anno dell’addio al Circus di Vitantonio Liuzzi e, soprattutto, Jarno Trulli, uno dei pochi piloti italiani a vincere un GP in Formula 1.

Le vittorie di Trulli e Fisichella

Il pilota abruzzese è salito sul primo gradino del podio nel Gran Premio di Monaco 2004 a bordo della Renault, mentre dal punto di vista cronologico l’ultima vittoria italiana in Formula 1 risale al 2006, quando fu Giancarlo Fisichella con la sua Renault a tagliare per primo il traguardo del Gp di Malesia (terza e per l’appunto ultima vittoria del pilota romano nella competizione di velocità).

93 piloti nella storia, solo 15 vincenti

Trulli e Fisichella sono stati gli ultimi esponenti vincenti della pattuglia dei piloti italiani nella storia della Formula 1 che, a ben vedere, ha raccolto (purtroppo) pochi risultati concreti: in totale, sono 93 i driver nostrani che hanno partecipato ad almeno una gara in Formula 1, ma di questi solo 15 hanno tagliato il traguardo come primi. Il nome più noto è senza dubbio quello di Alberto Ascari, che negli anni Cinquanta ha vinto 13 GP e soprattutto due titoli mondiali al volante della Ferrari.

Dopo gli anni Ottanta pochi exploit

Il primo pilota italiano a vincere un GP è stato, però, Nino Farina, che con la sua Alfa Romeo nel 1950 è stato contemporaneamente il primo campione del mondo di Formula 1 moderna, vincitore del primo gran premio nella storia della Formula 1 e detentore della prima Pole position. Negli anni successivi non sempre il “manico” italiano è riuscito a farsi apprezzare (al contrario dei motori Ferrari, sempre sulla cresta dell’onda), ed è stato soprattutto negli anni Ottanta che il tricolore nostrano è tornato a sventolare sul podio insieme alle note dell’inno di Mameli. Merito di una “classe di ferro” di piloti, con nomi del calibro di Elio De Angelis, Andrea De Cesaris, Alessandro Nannini e, soprattutto, Riccardo Patrese e Michele Alboreto, gli ultimi in grado di essere competitivi anche per la vittoria finale del titolo del mondiale piloti, purtroppo solo sfiorata.