19 Marzo 2018   •   Snap Italy

Sincronette azzurre: 5 artiste dell’acqua che hanno lasciato il segno

«Il nuoto sincronizzato è uno sport più unico che raro che sa affascinare e stupire. Ecco a voi allora le sincronette che più ci hanno colpito.»

Il nuoto sincronizzato, misto tra arte, danza, sport, è sempre relegato a poche righe di attenzione nei magazine e forse proprio per questo continua ad essere uno di quegli sport rimasti nell’ombra. Nonostante i successi dell’ultimo periodo, infatti, rimane ancora quella disciplina che fa sorgere sempre la domanda “Ma che sport è?” ed alla risposta “Sai, sono una sincronetta, ballo nell’acqua” si riceve un “Ah sì! Come Aldo, Giovanni e Giacomo!”. Un po’ deludente che non si riesca ancora ad associare a questa disciplina dei volti ben precisi non è vero.Anche perché si parla di uno sport che prevede numerose ore passate in acqua o in palestra a bruciare, a faticare per poi danzare con un sorriso fino alle orecchie pur di nascondere lo stremo fisico. Ecco dunque una piccola lista delle sincronette italiane che più hanno saputo rappresentare il nostro paese anche all’estero e che hanno saputo lasciare un segno ben definito.

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BEATRICE ADELIZZI
Classe ’88, la bella di Monza rimane nella nostra del nuoto sincronizzato per essere stata la prima azzurra a vincere una medaglia ai Mondiali nella disciplina del Solo. Era il 2009, Mondiali di nuoto a Roma e la nostra Beatrice vince la medaglia di bronzo con un esercizio inteso e grintoso. Nonostante la tensione di quel momento, ha saputo dimostrare ai giudici la sua tecnica e soprattutto la sua interpretazione, di una bellezza commovente.
Nel passato ha collezionato una serie di medaglie tra cui vale la pena ricordare quella d’argento del 2008 conquistata agli Europei nella disciplina del doppio insieme alla sua compagna di squadra Giulia Lapi.
Una grande sportiva che poco dopo la vittoria nel singolo ha deciso di dedicarsi agli studi per poi ricevere del CONI nel 2012 la medaglia d’argento al merito sportivo.

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Manila Flamini

Classe ’87, Manila Flamini è la capitana della nazionale azzurra dal 2009 ed è anche un vero esempio di atleta: determinata fino al midollo, una delle nostre migliori sincronette non si arrende mai. Neanche davanti alle delusioni più grandi. Come Beatrice Adelizzi, anche lei rimarrà nella storia del nuoto sincronizzato italiano: è stata la prima italiana a gareggiare nel doppio misto (uomo-donna) con Giorgio Minisini e a vincere la medaglia d’oro di questa nuova categoria nell’esercizio tecnico dei Mondiali 2017, battendo la tanto temuta Russia. Nel 2017 ha ricevuto anche il Premio CILD per le libertà civili. Un vero esempio da seguire per tutti coloro che sognano di essere campioni.

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Linda Cerruti

Classe ’93, è una delle giovani punte della nazionale. Dal suo debutto ai campionati europei giovanili nel 2009, Linda Cerrutti (ve ne abbiamo parlato qui) ha collezionato una serie di medaglie che alla fine la hanno portata ad essere premiata dal CONI nel 2015 con la medaglia di bronzo per il suo valore atletico. Singolista e doppista con Costanza Ferro da quando sono bambine, Linda è una delle sincronette azzurre che ben ha saputo dimostrare il suo valore soprattutto agli Europei di Londra 2016, dove è riuscita a conquistarsi la sua medaglia di bronzo da solista. Un’atleta destinata ancora a tanti altri successi e che non smette mai di stupire per i suoi continui passi avanti.

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Giorgio Minisini

Classe ’96, è l’uomo della nazionale ed è stato il primo a poter partecipare ai Mondiali con la specialità del doppio misto. Figlio di una ex sincronetta e di un giudice internazionale, Giorgio (qui la nostra intervista) è cresciuto nell’acqua e dal 2016 fa parte delle Fiamme Oro. Storica rimarrà la medaglia d’oro dei Mondiali di Budapest 2017 vi nta con Manila Flamini grazie alla forte intensità dei due atleti che hanno reso al meglio un tema tanto toccante come quello dell’immigrazione.Anche lui è stato premiato con il Premio CILD per le libertà civili.

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Costanza Ferro

Classe ’93, è la doppista della nazionale insieme alla ormai inseparabile Linda Cerruti. Le due hanno affrontato ogni singola tappa insieme ed alla fine sono riuscite nel loro intento di vincere una medaglia con il doppio: Europei di Londra 2016. Costanza, nonostante la fama della sua doppista, ha saputo farsi valere dimostrando tutto il suo valore in tutti questi anni in nazionale. Anche lei, anno dopo anno, compie quel passo in avanti che presto la porterà ancora più lontano. Anche perché il loro doppio è un prezioso bocciolo che sta iniziando adesso a sbocciare sul serio e non è difficile sognare le prossime Olimpiadi. Forza ragazze!

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Chiara Famooss