alberto tomba
28 Dicembre 2017   •   Snap Italy

Alberto Tomba, leggenda indiscussa dello sci italiano

«Nel 1998 decise di “appendere gli sci al chiodo”, lasciando un vuoto enorme nel cuore di tutti gli italiani. Vediamo insieme perché Alberto Tomba alias Tomba la bomba, è considerato molto più di un semplice sciatore».

Manca poco più di un mese ai XXIII Giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang 2018 e i nostri atleti azzurri stanno ultimando le preparazioni atletiche (qui per vedere gli azzurri convocati). C’è chi si allena duramente giorno dopo giorno e chi, invece, è in cerca del podio nelle ultime competizioni dell’anno. Ma noi italiani, si sa, quando parliamo di sport ci abbandoniamo spesso al ricordo delle imprese degli eroi del passato. Molti di noi, infatti, in occasione della prova di Coppa del Mondo svoltasi venerdì scorso sul tracciato 3tre di Madonna di Campiglio, non avranno potuto fare a meno di rammentare l’impresa che 30 anni fa Alberto Tomba (pagina FB), detto anche Tomba la bomba, realizzò sul Canalone Miramonti.

Era il 16 dicembre 1987, quarta prova stagionale valevole per la conquista della Coppa del Mondo. Tomba era già in testa alla classifica di specialità (slalom speciale, ndr) ma doveva ancora dimostrare tanto. Per conquistare la fiducia della folla e la vittoria finale, in effetti, la strada da percorrere era davvero moltissima. E soprattutto la si doveva percorrere senza commettere errori. La prima delle due manche fila liscia. Nella seconda, in cui Tomba doveva dare il tutto per tutto, succede l’incredibile: un paletto cade e gli scivola sotto gli sci. Chiunque altro sarebbe caduto. Alberto Tomba non solo non cadde ma dimostrò di essere un campione senza eguali. Con divina maestria e con una sconcertante lucidità risolse l’inconveniente passando sopra al paletto, terminando la competizione con un vantaggio di ben 1’34” sul secondo classificato, lo iugoslavo Bojan Križaj.

Questa, però, è solo la prima di una lunga serie di imprese, in effetti potremmo trascorrere intere giornate ad elencare le sue vittorie più celebri, riuscendo peraltro a non annoiarci mai.

Re dello slalom gigante e dello slalom speciale, Alberto Tomba collezionò una serie infinita di trofei, tra cui meritano una menzione particolare i tre ori olimpici (slalom gigante, slalom speciale a Calgary 1988; slalom gigante ad Albertville 1992), la Coppa del Mondo Assoluta vinta  nel 1995, 2 ori ai Mondiali (slalom gigante, slalom speciale in Sierra Nevada nel 1996) e 88 podi complessivi in Coppa del Mondo.

L’unico nella storia dello sci ad aver conquistato per ben 12 anni consecutivi  il podio in Coppa del Mondo (1987-1998). Per anni punta di diamante della FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), esordì all’età di diciassette anni (1983) e già da allora era chiaro che aveva la stoffa del campione. Passò dalla C2 alla A in meno di tre anni. Uno dei suoi punti di forza era la sicurezza dei propri mezzi, quella spavalderia tipica di chi sa che con la giusta concentrazione e convinzione si può arrivare lontano. Le sue prodezze erano all’ordine del giorno e non conquistavano solamente gli appassionati di sport invernali o di sci. Il Festival di Sanremo del 1988 venne momentaneamente interrotto per trasmettere in diretta la sua seconda manche dei Giochi Olimpici Invernali di Calgary. Inutile dire che anche in quell’occasione dominò la gara conquistando il gradino più alto del podio. Dopo il 1998, anno in cui decise di abbandonare lo scenario agonistico, fu protagonista di un’iniziativa che prese il suo nome: il “Tomba Tour”. Un viaggio in giro per l’Europa con l’obiettivo di promuovere lo sci, in particolare quello giovanile. Nonostante non militasse più sulle piste alpine e continentali, i proseliti di Alberto Tomba aumentavano sempre di più. Ancora oggi è la sua fama a precederlo.

Alberto Tomba, da atleta a personaggio pubblico. Dopo i suoi innumerevoli successi il suo stop è stato più che altro una formalità. Apparì in televisione sia come attore nel film poliziesco Alex l’ariete, sia per promuovere l’attività sportiva insieme ai suoi sponsor. Il nostro campione non ha mai abbandonato le piste innevate. Ad ogni competizione di un certo rilievo la sua presenza rimane una certezza. È stato uno dei principali testimonial dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, nella cui cerimonia di apertura ricoprì il ruolo di tedoforo. Fu anche commentatore per Sky Sport in occasione dei XXII Giochi olimpici invernali di Soči 2014. Nel 2008 è autore del libro, nonché sua autobiografia, Alberto Tomba: prima e seconda manche. Dall’alto della sua esperienza si racconta in maniera limpida, senza tralasciare nessun particolare e consentendo al lettore di rivivere ogni singolo evento, ogni impresa, dalla meno alla più memorabile. Da bianche come le piste da lui solcate e dominate per circa 12 anni, le pagine del suo libro si riempiono di episodi ed aneddoti di una carriera che non finirà mai di essere decantata.

Di un valore inestimabile l’eredità lasciata da Alberto Tomba, ma il dubbio sorge spontaneo: chi continuerà a scrivere la storia dello sci italiano?

Foto: https://www.facebook.com/Alberto-Tomba-280116578842199/

Elisa Malomo