Ripresa del turismo
28 Febbraio 2022   •   Ludovica Guescini

Ripresa del turismo: i 5 pilastri secondo Blinkup

«Fondata nel 2015 con l’obiettivo di aiutare le PMI nel loro processo di digitalizzazione, Blinkup indica i 5 pilastri per la ripresa del turismo.»

Connettività, sostenibilità, innovazione, formazione e marketing locale. Sono questi i cinque pilastri fondamentali individuati da Blinkup, dal 2015 al fianco delle PMI nel loro processo di digitalizzazione, per massimizzare le attività previste dalla Missione 1 del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR), che prevede lo stanziamento di quasi due miliardi e mezzo di euro al comparto turistico, messo a dura prova dalla pandemia. Gli investimenti, finalizzati alla ripresa del turismo, alla rigenerazione del patrimonio culturale, alla valorizzazione delle competenze e alla digitalizzazione dell’intero servizio, sono riconducibili a quattro macro-aree di intervento: la creazione di un ecosistema turistico integrato, grazie alla costituzione di un Digital Tourism Hub (€ 114 mln); il Fondo integrato per la competitività delle imprese turistiche (€ 1,78 miliardi); Caput Mundi – New Generation EU per i grandi eventi turistici (€ 500 mln); ordinamento della professione delle guide turistiche.

5 elementi chiave per la ripresa del turismo secondo Blinkup

Si inserisce in questo contesto di supporto e valorizzazione del settore Blinkup, al fianco delle PMI nell’individuazione di una strategia d’impresa che consenta loro di intraprendere un proficuo processo di digitalizzazione, grazie a un approccio dinamico e costruito ad hoc sulle esigenze del singolo cliente, con piani d’azione mirati a potenziare il ruolo trainante del business digitale delle imprese. Blinkup, la cui esperienza pluriennale nel settore turismo e hospitality fa di questo ambito il core business aziendale, ha individuato cinque pilastri fondamentali su cui puntare per massimizzare l’esito degli investimenti:

  • Sostenibilità
  • Connettività
  • Formazione
  • Innovazione
  • Marketing Locale

Un’analisi del contesto di riferimento ha portato Blinkup a elaborare alcune considerazioni che vanno tenute a mente per meglio comprendere le attività messe in atto dal Governo per il rilancio di un settore, quello turistico, che prima della pandemia generava il 13% del PIL italiano, e di elevare l’Italia a una posizione di unicità a livello europeo.

Puntare sulla messa a sistema delle strutture e sull’e-commerce diretto

Il primo elemento riguarda un netto sbilanciamento tra catene alberghiere e realtà indipendenti sul territorio a favore delle seconde, che rappresentano quasi il 95% del totale contro il 5,2% delle catene alberghiere (a livello regionale, si evidenzia come la Sicilia ospiti il 5,6% delle catene alberghiere rispetto al 14,9% registrato in Lombardia). Si evince da questi numeri la necessità di attivare politiche di sistema che consentano di affrontare le prossime sfide con una maggiore forza territoriale.

«La peculiarità della composizione alberghiera italiana rende ancora più importante il presidio della propria distribuzione online e offline, volta a rafforzare maggiormente l’equilibrio tra il valore percepito e atteso da parte dei viaggiatori, che cercano esperienze ogni volta più personalizzate e di qualità. Diventa strategica, quindi, la costruzione di un’offerta basata su una rete di valori condivisa, che mette al centro non solo il cliente ma anche il territorio in quanto elemento distintivo di competitività e attrazione», commenta Edoardo Dal Negro, CEO e co-fondatore di Blinkup. Il secondo dato rilevante riguarda invece la capacità delle strutture di attrarre gli utenti sui propri canali diretti: i numeri successivi alla pandemia, infatti, dimostrano un rafforzamento delle prenotazioni e-commerce pari al 47% (nel 2019 il dato si attestava al 23%). Da queste premesse emergono i cinque pilastri fondamentali evidenziati da Blinkup.

  • Sostenibilità

Secondo uno studio condotto da Booking, il 54% degli appartenenti alla Gen Z sostiene che l’impatto ambientale dei viaggi sia cruciale nella scelta della meta, mentre il 56% sceglie solo destinazioni green. L’80% delle strutture ricettive, in risposta, ha intrapreso almeno una svolta in direzione della sostenibilità, con l’obiettivo di incontrare le esigenze dei propri clienti e diventare parte attiva della transazione ecologica in corso.

  • Connettività

Strutture che, per sfruttare le potenzialità del digitale e massimizzare la propria visibilità esterna, devono impegnarsi nella costruzione di sistemi di integrazione delle prenotazioni e di gestione centralizzata dei canali.

  • Formazione

Questo ripensamento in ottica digitale e integrata, tuttavia, richiede una formazione continua e costante da parte delle risorse, che ora potranno sfruttare opportunità che spaziano dalla cultura all’ospitalità.

  • Innovazione

Tutto questo, però, deve avvenire contestualmente ad una rivoluzione tecnologica che vede Big Data, Intelligenza Artificiale e Realtà Aumentata come pivot della ripresa. Le strutture potranno così perfezionare i propri servizi, approfittando delle informazioni più dettagliate raccolte sul cliente, fornire immagini in definizione migliore e assecondare le esigenze degli utenti che, ad esempio, eseguono sempre più ricerche da mobile (il 47% delle pagine viene visitato da cellulare, +20% rispetto al 2019).

Infine, è fondamentale ottimizzare la propria presenza nei portali geolocalizzati di Google – per esempio Maps – dopo che sempre più clienti, soprattutto quelli internazionali, cercano informazioni sulle attrazioni più insolite e vicine al luogo della ricerca.

Ripresa del turismo

«Il settore del turismo, scosso violentemente dalla pandemia e giunto adesso a una fase di ripresa, si trova a dialogare con operatori che hanno finalmente compreso l’importanza di digitalizzarsi e con utenti che, sempre più coscienti, scelgono la destinazione e la struttura seguendo criteri di sostenibilità ambientale. Digitalizzazione e attenzione all’ambiente e alla società diventano perciò asset fondamentali per un Paese come l’Italia che, insieme alle sue peculiarità, vanta l’enorme potenziale dato dalle singole realtà aziendali che vanno ora collegate efficacemente tra loro per massimizzare gli interventi del PNRR», conclude Edoardo Dal Negro.