Patrick Pistolesi: la stella del bartending italiano
«Patrick Pistolesi, una persona che ha rivoluzionato l’idea di cocktail offrendoci una proposta del tutto internazionale. Eccolo nell’intervista di Snap Italy»
Snap Italy ha fatto qualche domanda al rinomato bartender Patrick Pistolesi nel suo nuovo ed esclusivo locale, il Drink Kong. A partire dal design, che ha una storia e una filosofia, fino ai suoi cocktail, una vera opera d’arte tutta da gustare, ecco cosa ci ha raccontato.
Intervista a Patrick Pistolesi
Patrick Pistolesi, sapresti descriverti in 3 parole?
Tenace, curioso, tenero. Sono anche pignolo, del Giappone ammiro molto la loro precisione, il fattore aggiuntivo che mi manca dato che di natura sono molto disordinato.
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Questo lato del tuo carattere può spiegare la tua passione per la mixology quindi lo sperimentare, provare, mescolare?
Sì questa è un po’ la mia teoria, per il fatto di mixare i sapori mi aiuta l’essere italiano e, di conseguenza, avere un palato fino e saper riconoscere ciò che è buono, semplice e genuino.
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Quali sono le tue origini?
Sono metà irlandese e metà italiano ma sono cresciuto in Italia: conosco bene la cultura anglosassone e soprattutto quella italiana. Questa duplice provenienza mi ha permesso di creare a Roma un concept nuovo: un locale unico e internazionale!
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Quando hai iniziato?
Iniziai per scherzo a 19 anni, quando ancora studiavo, per guadagnare qualcosa. Poi per gioco ho iniziato a fare cocktail al banco… ed eccomi qui, ho fatto del mio lavoro una passione!
L’emozione più importante della tua vita?
Ne ho viste tante ma sicuramente vincere la Nikka Competition nel 2014, che mi ha portato in Giappone, ha un’importanza particolare. Conoscere i miei maestri ha condizionato la mia esistenza e il mio modo di vedere la realtà. Il Giappone mi piace molto per l’importanza che danno alle cose: in Italia quando dici di fare il barman come mestiere non ti prendono mai sul serio e ti chiedono che lavoro fai realmente; mentre i giapponesi quando scelgono un mestiere, dal medico allo spazzino, per loro diventa il migliore del mondo, hanno molto rispetto per ciò che fai.
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Da quando hai iniziato è cambiato molto questo mondo?
Sì, totalmente. I clienti ora iniziano ad essere sempre più attenti a ciò che prendono, a cercare, vedere: si aspettano grandi drink.
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Cocktail più richiesto?
I romani seguono molto le mode, ma generalmente si lasciano trasportare dal nostro nuovo menu: qui al Drink Kong si sceglie il drink in base agli aggettivi che più ti rispecchiano, e molto spesso si indovina! Per esempio ad un cliente italiano, fresco, sofisticato proponiamo il “Fantasticus”, e così via con tutti gli altri.
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A cosa ambisce il Drink Kong di Patrick Pistolesi?
È il mio regalo a Roma, io sono innamorato della mia città. Sono stato molto fortunato perché questo mestiere mi ha fatto fare il giro del mondo due volte. Ho lavorato in tanti posti ma Roma rimane sempre nel mio cuore.
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Il cocktail preferito da bere e preparare è lo stesso?
No, è diverso. Purtroppo, come tutti i grandi chef e barman, bevo sempre poche cose e noiose, quindi trovo più stimolante prepararne per gli altri: mi diverto sperimentando nuovi gusti.
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Food pairing: quanto e come è possibile realizzarlo al meglio?
Sicuramente tutto è possibile realizzare ma non sono molto favorevole a questa formula; già nel mondo del vino c’è il cibo, farlo con l’alcol sarebbe difficilissimo. Il Drink Kong non si baserà su questo, nemmeno la nuova Kinza Room, quella di ispirazione giapponese che è attualmente in costruzione.
Quali sono le tue passioni più grandi?
A parte quella per mia moglie, il teatro e il cinema. Il mio locale si ispira al film Blade Runner e sono riuscito a riproporre con le luci al neon la scritta “It was beauty killed the beast”, tratta dall’ultima scena del film King Kong.
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Riesci a conciliare il lavoro del barman con questa tua passione?
Come dicevo prima, uno degli aggettivi che più mi caratterizza è la curiosità e questo essere sempre svegli e vigili mi ha molto aiutato, mi ha dato la possibilità di conoscere molte persone con culture differenti. Per fare il lavoro di barman devi sapere un po’ di tutto perché al bancone può arrivare gente di ogni tipologia. I miei menu ricalcano le passioni della mia vita e tutto ciò che, in un modo o nell’altro, mi ha segnato.
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A chi ti ispiri? Le tue ambizioni?
Mi ispiro ai grandi personaggi storici, alle persone che incontro per strada, al mio migliore amico…dipende! Più passano gli anni, meno cose so.
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Tra 20 anni come ti vedi?
Mi vedo un pancione simpatico che sorseggia un buon whisky giapponese e che racconta storie da bancone.
Questo e molto altro da scoprire nel nuovo locale Drink Kong di Patrick Pistolesi, ideale per passare una serata intima e tranquilla sorseggiando un buon drink; ma perfetto anche per divertirsi, stare in compagnia e ascoltare buona musica.
Si ringrazia per la collaborazione Emy Diamante, Niccolò Salvini e Dea Comunicazione Eventi
Maria Giulia Gozzi