Museo degli Uffizi
30 Agosto 2019   •   Snap Italy

Museo degli Uffizi: al via l’apertura delle nuove sale

«Il Museo degli Uffizi ha inaugurato le nuove attesa sale, il 29 maggio. All’interno capolavori veneti e fiorentini.»

Grandi cambiamenti a Firenze, all’interno del Museo degli Uffizi; la galleria che occupa il primo e il secondo piano dell’edificio costruito da Giorgio Vasari, è uno dei musei più famosi al mondo, per le opere presenti al suo interno. Nel 2019, nel mese di maggio per essere più precisi, la sua grandezza è andata crescendo, anche grazie all’apertura di nuove sale, che racchiudono tutta la magia del Cinquecento, secolo d’oro della pittura italiana, non solo di quella fiorentina.

Museo degli Uffizi

Le opere da non perdere

Ovviamente tantissime le opere da non perdere dentro il Museo degli Uffizi. Tanto per cominciare non potete perdere la Venere di Urbino di Tiziano, senza dimenticare Flora, sempre di Tiziano, e la Fornarina di Sebastiano del Piombo; ancora presenti nella collezione del museo anche le opere di Lorenzo Lotto, del Tintoretto e del Veronese, molte delle quali da tempo non più visibili. Ciò che resta è comunque una collezione unica, che racchiude al meglio tutti i pregi della tradizione veneta.

Guardando l’ambiente, poi, i colori delle pareti sono naturali: verde per la pittura veneta, ripreso dai tendaggi e dai rivestimenti dei muri, mentre le sale della scuola toscana hanno un grigio scuro, che richiama la pietra serena dell’architettura degli Uffizi, ma con un timbro più caldo e vellutato. I visitatori del Museo degli Uffizi, inoltre, potranno ammirare dopo dieci anni la Madonna del Popolo di Federico Barocci, capolavoro di grandi dimensioni del maestro urbinate, che il granduca Pietro Leopoldo comprò a caro prezzo per le sue collezioni fiorentine.

Museo degli Uffizi

Museo degli Uffizi: un’esperienza “mistica

Accanto a quest’ultimo, sempre a firma del Barocci, lo splendido e atmosferico Noli me tangere e, appeso nella parete vicina, quello dipinto da Lavinia Fontana, grande pittrice bolognese. A confronto due versioni dello stesso soggetto, due culture diverse così distante nel concetto ma mai così vicine…

Torna visibile anche la portentosa Caduta degli Angeli ribelli di Andrea Commodi, un drammatico groviglio di anatomie umane con il quale il pittore fiorentino si confrontò direttamente con il Michelangelo della Cappella Sistina. Vi è infine la zona dedicata alle Dinastie, dove i ritratti dei Medici di Bronzino, tra i quali anche la famosa Eleonora da Toledo con il figlio Giovanni, spiccano come gioielli sul fondo grigio scuro.

Argia Renda