Micro influencer
22 Maggio 2018   •   Raffaella Celentano

Micro influencer e il barter: ecco la nuova pubblicità

«Avete mai sentito parlare di micro influencer? Oggi vi spieghiamo chi sono e perché sono sempre più desiderati dai maggiori brand di moda, che tramite il barter limitano l’uso della liquidità e tramutano l’invenduto in una nuova risorsa.»

Pensavate che il mondo dei social network fosse dominato solo ed esclusivamente da celebrities con milioni di followers? A quanto pare non è così! Le ultime tendenze in fatto di comunicazione e marketing 2.0, infatti, dimostrano che numerosi brand e aziende decidono di puntare sempre più spesso sui micro influencer.

Ma andiamo per gradi… Chi sono i micro-influencer? Si tratta, per definizione, di influencer con un numero di seguaci che va dai 3mila ai 90mila. Non sono, dunque, i soliti VIP con milioni di seguaci, ma personaggi che si sono imposti nel mondo dei social network attraverso le loro competenze in un settore specifico. Queste competenze, acquisite per lavoro o semplicemente per passione, li rendono particolarmente affidabili e contribuiscono ad accrescere la loro reputazione (o reputation) tra gli utenti dei social network.

La reputazione, unita al numero di followers, può facilmente trasformarsi in valore economico rendendo i micro influencer soggetti appetibili per numerose aziende. Sono, infatti, sempre di più i brand che scelgono di affidarsi a questi influencer “più piccoli” invece di ricorrere ai soliti testimonial super-famosi. Questo accade perché tali personaggi hanno una rete di amicizie e conoscenze che va anche al di là del mondo virtuale, e quindi hanno peso anche nel mondo reale, specie se si vuole intercettare un target specifico.

Ecco perché negli ultimi anni si stanno moltiplicando le campagne di marketing basate sui micro influencer: si stima, ad esempio, che nel 2016 negli USA sono stati investiti circa 570 milioni di dollari per questo genere di campagne. Gli influencer devono condividere la loro opinione su un prodotto o un servizio, oppure (più semplicemente) postare fotografie in cui compaia un determinato prodotto. Ma come funziona questo tipo di pubblicità? Molti marchi e influencer ormai si affidano al barter o cambio merce pubblicitario, ovvero una fornitura di beni o servizi da parte di un’azienda in cambio di pubblicità. Si tratta di una pratica dalle potenzialità infinite, sia perché permette una copertura di pubblico notevole, sia perché entrambe le parti (azienda e testimonial) riescono a guadagnare senza perdere nulla. A questo proposito sono molto interessante le offerte di ADV Deal, la prima agenzia in Italia che propone la formula del cambio merce pubblicitario. Uno strumento estremamente vantaggioso per i brand che ne fanno utilizzo, perché consente di limitare il ricorso alla liquidità e, al tempo stesso, permette lo smobilizzo delle giacenze di magazzino, permettendo a questi marchi di tramutare il cosiddetto “invenduto” in pubblicità.

Ma ora che abbiamo capito chi sono questi nuovi influencer e come funziona il marketing 2.0, scopriamo chi sono le micro influencer italiane che hanno avuto più successo nel mondo dei social

  • Lucia Serafini

Co-founder di We Are Lovers, Lucia Serafini è marchigiana ma cresciuta a Bergamo. La sua avventura è iniziata con la nascita di We Are Lovers, un progetto nato quasi per gioco ma che ha ottenuto un enorme successo. Si tratta di un blog ricco di consigli che le sue tre fondatrici danno ai loro lettori: guide di viaggio, consigli su cosa fare a Milano e sui migliori ristoranti del capoluogo lombardo. Ben presto il blog è diventato anche un’agenzia di Eventi & Comunicazione e Digital Consultant. Ma Lucia non è sola! Ad accompagnarla in questa avventura ci sono anche Vichy Miller e Alessia Bossi…

  • Lucia Del Pasqua

Con il suo blog The Fashion Politan  Lucia Del Pasqua ha dato vita ad un nuovo modo di intendere la moda, accostandola anche ai viaggi, al cibo e allo sport. La giornalista toscana con la passione per la moda ha raccontato di aver aperto il suo blog per raccontare la moda in maniera personale, atipica e anticonvenzionale. Ed è proprio questo il suo punto di forza, sapersi distinguere dalla massa e vivere la vita con ironia.

  • Luisa Bertoldo

Originaria di Lisiera, un paese vicino Vicenza, nel 2008 ha deciso di lasciare l’agenzia di comunicazione per cui lavorava e di mettersi in proprio. Un salto nel vuoto che l’ha portata a Milano, dove ha aperto un’agenzia che porta il suo nome e che ha ottenuto un enorme successo. Se si parla di moda, design o cibo il suo nome è sinonimo di garanzia a Milano, ma non solo. Sì, perché con il passare del tempo Luisa ha raccolto numerosi fan anche attraverso i social e oggi il suo profilo è uno dei più influenti, specie se si parla di design.

  • Alessandra Airò

Blogger e scrittrice, ha fondato Little Snob Thing e ha deciso di esplorare numerosi canali della comunicazione digitale. Ha definito il blogger “una figura intermedia” che si pone tra l’utente e il brand e ha più volte analizzato le nuove figure del mondo digitale come, appunto, i web influencer. Il suo blog non è nato con scopi commerciali, ma è cresciuto pian piano facendo fronte alle nuove richieste del mercato e seguendo (o forse lanciando) le nuove tendenze.

  • Alessia Bossi

E parliamo dunque di un’altra Lover: nata a Vercelli, si è trasferita a Milano per studiare Comunicazione e Pubblicità. La sua curiosità e la sua attenzione per i dettagli l’hanno resa una delle influencer più amate e fidate d’Italia. Le sue passioni, ovviamente, vanno al di là della sola moda e comprendono anche i viaggi e il vintage, rendendola un’influencer unica nel suo genere. Tutti i suoi contenuti social, infatti, ci permettono di guardare il mondo e le cose semplici con occhi nuovi, con curiosità e voglia di scoprire.

Raffaella Celentano