Fumetti italiani
22 Maggio 2018   •   Snap Italy

Fumetti italiani, ecco quali leggere una volta nella vita

«I fumetti italiani hanno accompagnato milioni di bambini in tutta Italia (qualche volta anche fuori), raccontando loro tante storie diverse. Le stesse storie che, diventati grandi, quei bambini insegnano ai loro figli.»

Ammettiamolo, chi non ha mai letto uno tra i tantissimi fumetti italiani che ogni giorni troviamo in giro per edicole, librerie e online? Il Corriere dei Piccoli è stato il primo in assoluto, nato nel 1908 come rivista settimanale ideata da Paola Carrara, aveva come fine intenti pedagogici; anni dopo, invece, è stato il turno de Il Balilla, con storie incentrate su personaggi eroici. Nel corso del tempo i fumetti italiani, sono stati sempre di più, fino a raggiungere vertici inarrivabili, che ancora oggi ci permettono di guardare la vita con gli occhi di un bambino.

Diabolik

Creato nel 1962, da Angela Giussani, questo tra i fumetti italiani ha fondato una vera categoria, quella del fumetto nero italiano, diventando in poco tempo un vero e proprio fenomeno e raggiungendo delle vette inaspettate. Pensate che i primi numeri della serie hanno già raggiunto quotazioni altissime, divenendo oggetti pregiati per i collezionisti di tutto il mondo. La storia racconta le vicende di un ladro e assassino spietato, che comunque riesce sempre a portare a compimento i suoi piani, grazie anche all’aiuto della sua compagna di vita e di lavoro Eva Kant. Insieme derubano famiglie, banche e gente arricchita al fine di garantirsi una vita agiata. Il modello ispiratore del fumetto è stato Arsenio Lupin, ma il vero colpo di genio è nel nome, nato solo dopo la visione del film Totò Diabolicus di Steno. Le fisicità dei personaggi, invece, sono state realizzate sulla base dell’attore Robert Taylor per Diabolik e di Grace Kelly per la bella Eva.

Corto Maltese

Giunto in Italia negli anni Ottanta, Corto Maltese ha esordito tra i fumetti italiani nel 1967, edito da Florenzo Ivaldi, grande appassionato di fumetti nonché ammiratore di Hugo Pratt, creatore del fumetto. La storia racconta le vicende di quest’uomo, con indosso sempre un berretto, una divisa da capitano e un orecchino d’oro; considerato sfortunato dalla madre, poiché nato stranamente privo della linea della fortuna, sarà lui stesso con un coltello affilato a segnare la sua vita, quasi a volere sfidare il destino. Nelle sue avventure nei mari lontani avrà modo di incontrare alcuni grandi scrittori, come nel caso di Jack London. Il fumetto, diviso in storie, è considerato una vera e propria opera letteraria, complice lo stile e le tematiche trattate.

Dylan Dog

Nella lista dei Fumetti italiani, e non poteva essere altrimenti, inseriamo anche Dylan Dog, creato da Tiziano Sclavi e edito da Sergio Bonelli Editore. Negli anni Novanta è arrivato a vendere mezzo milione di copie mensili più le ristampe, risultando il secondo fumetto più venduto in Italia. La storia è quella dell’investigatore più famoso al mondo, camicia rossa e giacca nera, che ha come obiettivo quello di risolvere tutti i casi liquidati dalla polizia, utilizzando la sua dote di penetrare nella paura dell’ignoto e nella follia di chi si trova davanti, sfiorando spesso il confine tra realtà e incubo. La serie si ispira e rende omaggio ai grandi classici horror, e le storie, divise in due puntate, hanno da sempre avuto come caratteristica quella di essere composte da 96 pagine in bianco e nero più quattro pagine di copertina.

Tex

Incentrato come molti altri fumetti italiani sulla storia di un personaggio immaginario, Tex è stato ideato nel 1948 da Giovanni Luigi Bonelli. Nato semoplicemente come un esperimento, Tex è diventato negli anni il fumetto più venduto, oggetto anche di indagini sociologiche e tesi di laurea. Racconta le vicende di Tex Willer, uomo di legge ed ostile ad ogni tipo di ingiustizia, che protegge senza tirasi mai indietro il popolo rosso; a fare da cornice il West. Considerato il personaggio più longevo in assoluto, ha esordito nelle edicole nel periodo in cui personaggi di questo tipo godevano di grande successo e, cosa importante, è stato il primo in assoluto ad offrire un diverso punto di vista sui nativi americani al tempo del Western, che da selvaggi diventavano popoli con un vera e profonda cultura.

Julia

Anche il sesso femminile non è da meno. Tra i fumetti italiani non poteva certo mancare anche un’opera in cui è il gentil sesso a farla da padrone. È il caso di una giovane donna di nome Julia, che vive e lavora a Garden City insieme alla sua gatta Toni; è una criminologa che si occupa dello studio di reati e dei loro esecutori, la sua specialità è quella di riuscire ad assicurare sempre i criminali di turno alla giustizia, anche in virtù di una profonda sensibilità. Qualità che le permette di entrare nelle menti dei sospettati, prevedendone in anticipo le loro mosse. La serie, creata da Giancarlo Berardi nel 1998, ha ottenuto fin da subito un buon riscontro; il personaggio, infatti, nato grazie all’ammirazione del suo creatore per Audrey Hepburn, è stato scelto nel corso degli anni come testimonial per alcune campagne di sensibilizzazione contro le violazioni dei diritti umani.

Cattivik

Nel 1967, tra i fumetti italiani in commercio fa la sua apparizione Cattivik. Disegnato dalle mani di Bonvi, autore di disegni e testi, il protagonista è un ladro in calzamaglia nera, sempre impegnato nella realizzazione di piani criminosi. Cattivik vive nelle fogne cittadine, dalle quali esce solo di notte per furti e rapine che però non riesce mai a portare a termine. Il fumetto nasce nel periodo in cui andavano di moda i fumetti neri, come nel caso di Diabolik dalla quale Bonvi prese spunto per la kappa. L’esordio, invece, è datato 1956, più nello specifico in un giornale studentesco modenese. Una curiosità: in uno degli episodi il protagonista entra proprio nella casa del suo inventore per rubare delle tavole in cui sono narrate le sue avventure.

Lupo Alberto

Ideato da Silver, il protagonista è un personaggio immaginario che esordisce nella serie intitolata La Fattoria McKenzie; il tempo, però, lo premierà, facendolo entrare sempre di più a far parte dei fumetti italiani più conosciuti e apprezzati. Le vicende narrano la storia di un lupo innamorato (e corrisposto) della gallina Marta, protagonista femminile che vive un amore contrastato a causa di Mosè, cane messo a guardia del pollaio nella fattoria. Nel 2006 Lupo Alberto è stato protagonista anche a Teatro di un musical, In bocca al lupo…e basta!

Argia Renda