Martina Batini
01 Settembre 2017   •   Snap Italy

Martina Batini: l’oro ai Mondiali di Lipsia con il “Dream Team”

«Far parte di una squadra che rappresenta il nostro Paese nel mondo è un onore, indipendentemente dal risultato.» – Martina Batini

Questa settimana la nostra rubrica di sport (qui l’ultima puntata) ospita ancora una stella della scherma italiana, ma stavolta parliamo di una donna. Martina Batini (FB), classe ’89, schermitrice specializzata nell’arma del fioretto. La sua è una passione che deriva da una tradizione familiare, sia il papà che la nonna praticavano questo sport prima di lei. Alle sue spalle tre argenti nelle gare individuali ai Mondiali di scherma di Kazan 2014, agli Europei di Strasburgo 2014 e alle Universiadi di Kazan 2013.

Ma le vittorie più importanti Martina Batini le ha ottenute con il “Dream Team”, squadra di scherma italiana femminile che vince da anni e di cui far parte è un’immensa soddisfazione. L’ultimo oro la squadra femminile di fioretto lo ha conquistato ai Mondiali di Lipsia lo scorso luglio, battendo in finale gli Stati Uniti per 45-25. La squadra era composta da Martina Batini, Alice Volpi, Arianna Errigo e Camilla Mancini. Il percorso è stato duro, i sacrifici sono stati tanti ma, ad oggi, le vittorie personali non le mancano: Martina, infatti, è anche laureata in ingegneria gestionale.

Lasciamo la parola a Martina Batini, che si è raccontata rispondendo alle nostre domande.

Martina Batini

Che cos’è per Martina Batini lo sport?
Lo sport per me è un modello di vita. Ti insegna il sacrificio, la capacità organizzativa, il rispetto; ti insegna a essere indipendente ma soprattutto ti insegna a lottare.

Quando e perché hai iniziato a praticare la scherma?
Ho cominciato a tirare di scherma all’età di 6 anni come da tradizione familiare; la praticava, infatti, mio padre e prima di lui mia nonna.

In cosa consistono i tuoi allenamenti?
Mi alleno 5 giorni alla settimana, 2 volte al giorno. La mattina è dedicata alla preparazione fisica e alle lezioni di tecnica e tattica con il mio maestro; il pomeriggio, invece, è dedicato agli assalti con i miei compagni di sala.

Quali sono state le persone più importanti nella vita sportiva di Martina Batini?
Il mio maestro, in primis, perché è stato il primo da quando avevo 6 anni e lo è tutt’ora: mi ha insegnato tutto e ha vissuto ogni passaggio della mia carriera con me. Poi la mia famiglia, in particolare mio padre che mi ha accompagnato a tutte le gare a cui ha potuto.

Gara individuale e gara a squadre: quale preferisci? Dove pensi di esprimere al meglio le tue capacità?
La gara a squadre mi diverte un sacco sia che la disputi per il mio gruppo sportivo, i Carabinieri, sia che la disputi per la nazionale. C’è sempre un’atmosfera concentrata ma rilassata. L’individuale resta comunque l’appuntamento che preferisco perché posso mettermi alla prova e stare sola con i miei pensieri e le mie emozioni tutto il giorno.

Nel 2014 agli Europei di Strasburgo hai vinto il tuo primo oro nella gara a squadre e argento in quella individuale. Raccontaci com’è andata e quali sono state le tue emozioni.
È andata molto bene. Nonostante fosse il primo evento importante a cui partecipavo, non mi sono fatta sopraffare dalle emozioni e ho mantenuto concentrazione e grinta come d’altronde ho fatto per tutto l’anno. Ho mantenuto un livello alto per tutta la stagione e sono stata premiata con il titolo italiano, l’argento mondiale e l’argento europeo.

Recentemente è arrivato l’oro al mondiale di Lipsia. Che valore ha per te il fatto di rappresentare al massimo la tua Nazione? 
L’oro ai mondiali di Lipsia è l’ultimo che abbiamo ottenuto con la mia squadra. Fare parte del “Dream Team” è allo stesso tempo un onore e una responsabilità. È una squadra che vince da anni pur con il ricambio generazionale quindi portiamo un gran peso sulle spalle. Per ora abbiamo saputo onorare il nome. In ogni caso, far parte di una squadra che rappresenta il nostro Paese nel mondo è un onore, indipendentemente dal risultato, e riuscire a farne parte è già una grande soddisfazione, frutto di tanti impegno e sacrifici.

Martina Batini

Che rapporto ha Martina Batini con le sue compagne di squadra?
Ho un ottimo rapporto con le mie compagne di squadra, ci divertiamo e passiamo dei bei momenti insieme anche fuori dalla pedana. In generale c’è molta fiducia all’interno del gruppo perchè conosciamo il nostro valore sia come singole che come squadra.

Sei anche laureata in ingegneria gestionale, una facoltà impegnativa. Come sei riuscita a conciliare sport e studio?
Mi sono laureata alla magistrale di ingegneria gestionale ormai 2 anni e mezzo fa. Nel periodo in cui studiavo è stata molto dura. Fortunatamente vivo in una città piccola, Pisa, che logisticamente rendeva meno impegnativi gli spostamenti e inoltre a quel tempo vivevo ancora a casa con i miei che hanno fatto in modo che la mia giornata potesse essere divisa solo tra sport e studio. Conciliare le due cose è dura ma non impossibile, ci vuole molta organizzazione e i sacrifici poi non sono così tanti come si possa immaginare.

Martina Batini al di fuori della scherma: chi sei? Quali sono le tue passioni?
Fuori dalla pedana mi piace vivere la mia città. Mi piace uscire con gli amici, mi piace viaggiare e amo la musica. Per un periodo ho preso lezioni di batteria, dovrei ricominciare.

Obiettivi per il futuro?
L’obiettivo che mi sono posta, quest’anno, è di mantenere una certa serenità in pedana e durante gli allenamenti. Troppo spesso, in passato, mi sono imbattuta in periodi negativi, che non ho saputo gestire. Se raggiungerò questo obiettivo, i risultati arriveranno.

 

Foto: https://www.facebook.com/martina.batini

Chiara Rocca