25 Marzo 2017   •   Snap Italy

Maratona di Roma: storia di successi, imprese e record

Se dovessi dare un consiglio su quale gara correre nel mondo, direi la maratona di Roma: non c’è scenario che abbia eguali. Certo, poi ci sono corse che hanno un fascino diverso, tipo Londra o New York, ma correre a Roma è un’altra cosa

Così parlò Stefano Baldini, medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Atene 2004 e vincitore della Maratona di Roma nel 1998, nel corso della conferenza stampa che annunciò il suo ritiro dalle corse. E forse è proprio così: il fascino che esercita la gara della Capitale italiana ha qualcosa di unico sebbene ci siano altre maratone che godono di una notorietà leggermente superiore nel mondo. La Maratona di Roma è un grande libro aperto di storie, successi, momenti emozionanti e richiami ad imprese gloriose del passato.

Ci sono ancora molte pagine da scrivere su questo evento e le prossime saranno il 2 aprile quando la Maratona di Roma giungerà alla sua 23° edizione. La corsa viaggia anche quest’anno su numeri record: tutto lascia pensare che anche in quest’edizione verrà abbattuto il muro dei 15.000 partecipanti lungo i 42 chilometri con partenza (ore 8.45) e arrivo in via dei Fori Imperiali. Nelle ultime edizioni sono sempre stati raggiunti numeri record e gli oltre 10 mila iscritti registrati lo scorso gennaio, a tre mesi dal giorno della gara, dà tutta la sensazione che ciò si possa ripetere anche per la 23° edizione. Lo scorso anno corsero in 16.764 (poco meno di 10 mila gli italiani) per un totale di 115 paesi rappresentati. A tagliare il traguardo furono circa in 13 mila.

Nelle ultime undici edizioni la Maratona ha visto un monopolio etiope-kenyota. Il Kenya si è aggiudicato per ben 8 volte la gara tra il 2006 ed il 2016 mentre gli atleti etiopi hanno tagliato il traguardo per primi in tre occasioni, tutte di fila tra il 2013 e il 2015. A riportare la vittoria in Kenya ci ha pensato un anno fa Amos Kipruto con il crono di 2:08.12 davanti ad Achamie Birhanu (Etiopia) e Ruto Dominic (Kenya). Tra le donne invece l’Etiopia ha preso le prime due posizioni rispettivamente con Tusa Rahma e Duru Mulu Melka, al terzo posto l’algerina Dahmani Kenza.  Per vedere un successo di un corridore italiano bisogna tornare fino al 2005 quando si impose Alberigo Di Cecco al termine di una formidabile gara chiusa con il tempo di 2:08.02; due anni prima Di Cecco sfiorò il primo posto per soli dieci secondi.  Nel 2004 fu invece Ruggiero Pertile a salire sul gradino più alto del podio. In quello stesso periodo ci furono anche gli anni d’oro delle atlete azzurre con ben sei successi in sette edizioni tra il 1998 e il 2004: a sventolare il tricolore furono Franca Fiacconi, Maura Viceonte, Maria Guida, Maria Cocchetti, Gloria Marconi e Ornella Ferrara.

La Maratona di Roma in questi anni ha regalato anche curiosità e finali emozionanti. Come dimenticare la storica vittoria del kenyota Siraj Gena nel 2010 quando tagliò il traguardo scalzo in onore del connazionale Abebe Bikila, il leggendario vincitore della Maratona ai Giochi Olimpici del 1960 che corse a piedi nudi  per due ore e quindici minuti. Bikila, primo africano di colore a vincere un oro olimpico, percorse tutti i 42 chilometri senza scarpe per una precisa scelta tecnica ritenendo scomode quelle che gli furono date prima della gara. Cinquant’anni dopo Gena ha commemorato quell’impresa togliendosi le scarpe a 500 metri dall’arrivo proprio davanti ad uno dei figli di Bikila che era lì ad assistere alla gara.

Altra maratona che entrò nella storia fu quella del 2000 che, in occasione dell’anno del Giubileo, si svolse il 1° gennaio sotto gli occhi di Papa Giovanni Paolo II. Il Pontefice diede il suo saluto prima della gara che in quell’anno prese il via eccezionalmente da Piazza San Pietro.

Nella Maratona di Roma però non c’è solo la classica corsa di 42 chilometri. Aumenta sempre di più anche il seguito della gara degli handbikers dove l’italiano Alex Zanardi è campione in carica ed ha cinque edizioni vinte all’attivo.

Il 49enne bolognese ha già annunciato la sua presenza anche per quest’anno, pronto a difendere il titolo. E poi c’è spazio per la Fun Run, la gara non competitiva di 5 chilometri con partenza sempre da via dei Fori Imperiali e arrivo al Circo Massimo. La Fun Run, che si svolge parallelamente alla corsa competitiva, conta più di 50.000 partecipanti, altro record continuamente abbattuto nel corso delle varie edizioni e la crescita dei numeri, in futuro, non sembra destinata a fermarsi.

Alberto Rossi