25 Marzo 2017   •   Snap Italy

Visitare Certaldo, alla scoperta del borgo medioevale della Toscana

«Visitare Certaldo significa affacciarsi su un territorio ricco di itinerari naturalistici e storici a pochi km da Firenze e Siena»

La scoperta dei territori italiani continua, oggi partiamo per visitare Certaldo, cittadina in Toscana, formata da due nuclei ben distinti: la parte medievale detta Certaldo Alta, che sorge su un colle, e conserva inalterato il suo aspetto medievale con il rosso del cotto negli edifici e nella pavimentazione e la parte “moderna” di Certaldo, successiva agli insediamenti medioevali, che ha conosciuto il suo maggiore sviluppo dalla fine del Settecento.

Per visitare Certaldo come prima cosa bisogna entrare dentro Palazzo Pretorio. Simbolo della città è il più importante edificio del borgo medievale; nato come castello dei conti Alberti nel XII secolo, insieme alla vicina Chiesa dei Santi Tommaso e Prospero è parte di un unico percorso museale. Di notevole interesse la Camera del Cavaliere, al cui interno troviamo una Madonna col Bambino del 1489 di Pier Francesco Fiorentino e la Camera delle Sentenze che ospita una Pietà dello stesso autore. Inoltre dentro il palazzo ci sono le vecchie e anguste prigioni.

Proseguendo troviamo la Casa di Giovanni Boccaccio, celebre autore del “Decamerone”, il cui nome è indissolubilmente legato alla cittadina: qui nacque nel 1313 e vi trascorse i primi anni in seguito si trasferì a Napoli, Firenze e Forlì per poi tornare nel borgo natio, dove morì nel 1375, nella dimora che si affaccia sulla via principale di Certaldo e che ha preso successivamente il nome di via Boccaccio. Oggi la casa è sede del museo dell’ Ente Nazionale Boccaccio, dislocato su tre piani: al pianterreno viene illustrata la vita del poeta-scrittore e le sue maggiori opere, al primo piano si trova la biblioteca contenente libri e documenti che risalgono al Cinquecento; infine al secondo piano trovate una loggia coperta da cui si ammira un bel panorama sulla Val d’Elsa.

Più avanti continuando a visitare Certaldo, ci troviamo su via di Quercetella. É l’inizio di una splendida passeggiata che ci condurrà verso la Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, nata all’inizio del XIII secolo come priora della Pieve di S. Lazzaro a Lucardo, successivamente passa agli Agostiniani all’inizio del XV secolo ai quali rimane fino alla soppressione dell’Ordine. La chiesa che conserva le spoglie di Boccaccio e della beata Giulia nel 1854 subisce una trasformazione, a causa della costruzione della cappella, che dividerà in due il chiostro. Inoltre la porta che dà sulla piazzetta non è l’originale, ma è stata aperta successivamente e serviva come collegamento con l’orto e il cimitero del convento. Gli ingressi originari della chiesa sono due, riaperti nel 1963, e danno sulla via Boccaccio, contrariamente alla norma tipologica che vede sulla facciata la porta d’ingresso.

Nel borgo medievale si svolgono numerose manifestazioni culturali e artistiche, tra cui Mercantia, importante festival internazionale del teatro di strada.  Si svolge per cinque giorni di luglio nelle vie e nei giardini del borgo, con innumerevoli spettacoli che dalla sera si prolungano fino a notte fonda: mangiafuoco, saltimbanchi, lanciatori di coltelli, burattinai, musicisti, recite di ogni tipo e fuochi d’artificio. Mercantia è circo contemporaneo, teatro di ricerca, musica antica e moderna, artigianato artistico, arte contemporanea, installazioni luminose, vicoli medievali e giardini segreti.

Ancora una curiosità, per visitare Certaldo ben informati, è la cipolla: può infatti capitare di vedere per le vie del borgo delle bandiere che raffigurano una cipolla. Perché? È lo stemma di Certaldo fin dal XII secolo, con il motto “per natura sono forte e dolce ancora e piaccio a chi sta e a chi lavora”.
Solo per un paio di secoli i certaldesi si vergognarono della loro cipolla e la sostituirono con un leone rampante ed uno scudo, per poi tornare allo stemma originario.

La Cipolla di Certaldo è menzionata anche da Boccaccio nel suo Decamerone, quando parla di certo Frate Cipolla, che “in quei terreni produceva cipolle famose in tutta la Toscana“. Oggi è ufficialmente riconosciuta dalla Regione Toscana come uno dei prodotti tradizionali regionali.
La Cipolla di Certaldo è una selezione locale di cipolla rossa, di gusto dolce e particolare, di forma rotonda con un caratteristico schiacciamento ai poli ed una pezzatura medio-grossa. Se ne conoscono due qualità: la statina, pronta per il consumo fresco e la vernina, la classica cipolla da serbo che si raccoglie a fine estate.

Per concludere, anche se il nostro scopo è visitare Certaldo, vale la pena ricordare che a pochi chilometri sorgeva la più potente città della Valdelsa, Semifonte, nel Medioevo la sua influenza arrivava fino alle porte di Firenze verso nord, e fino al mare verso sud. Si diceva che i giovani della città, fieri del loro prestigio e delle libertà di cui godevano, andavano a cantare sotto le mura della città rivale: “Fiorenza fatti in là, Semifon divien città”.

Con l’improvvisa morte dell’imperatore Federico Barbarossa la situazione politica si capovolse: le altre città della Valdelsa passarono dalla parte di Firenze e Semifonte fu messa sotto assedio e nonostante  i Semifontesi si difesero valorosamente nel 1202, Firenze ordinò a i cittadini di radere al suolo la città e di trasferirsi altrove, e decretò che nessuno poteva mai più stabilirsi in quella zona, tanto che non si è conservato neppure il toponimo. Di Semifonte resta la memoria e qualche rudere.

Argia Renda