15 Ottobre 2020   •   Snap Italy

Malasanità in Italia, perché è così diffusa e quali sono le cause

«Cos’è la malasanità? Quanto è diffusa in Italia? Numeri alla mano cause ed effetti di un fenomeno da non sottovalutare assolutamente.»

Cosa si intende con la parola “malasanità”? Purtroppo è un termine molto conosciuto da tutti gli italiani perché avviene spesso di leggere notizie o di conoscere personalmente delle vittime, di errori sanitari. Con malasanità ci si riferisce a una carenza generica della prestazione dei servizi medici professionali rispetto alle loro capacità che causa un danno al soggetto che ne dovrebbe beneficiare. A questo proposito è stata realizzata un’infografica, Malasanità In Italia, dall’associazione diritti del malato Periplo Familiare, specializzata nella tutela delle vittime di errori medici con l’obiettivo di ottenere risarcimenti destinati a chi ha subìto il torto o ai suoi familiari.

In quali regioni si verificano più casi di malasanità

Dall’infografica risulta che la percentuale più alta di denunce per errore sanitario (e quindi si presume anche per numero di casi effettivi) è al Sud e nelle Isole, con il 44,5%, seguito dal Nord (32,2 %) e dal Centro (23,2%). Inoltre, si parla di “mortalità evitabile” per quei casi che purtroppo si sono conclusi con un decesso ed è stato calcolato che in Italia questo tasso di mortalità è pari a 69,93 su 100.000 abitanti. Fra le regioni, il divario spazia dal Trentino che ha il dato migliore (50,81) alla Campania che ha il dato peggiore (89,93); questo fa capire che la malasanità è una questione nazionale, sebbene con delle notevoli differenze.

Quali tipi di errori medici sono più frequenti?

I rischi di un errore sanitario sono abbastanza frequenti in ambito chirurgico (38,4% dei casi di malasanità), ma anche nelle diagnosi (20,7% dei casi), seguiti dagli errori  terapeutici (10,8%) e dalle infezioni che avvengono negli ospedali o al pronto soccorso (6,7%). I reparti dove avvengono più sinistri sono: ortopedia e traumatologia (20,3%), chirurgia generale (12,9%), nei pronto soccorso (12,6%) e in ostetricia e ginecologia (10,9%).

malasanità

Malasanità: il confronto fra Italia e il resto d’Europa 

Il dramma della malasanità è diffuso in tutto il mondo, perciò è utile confrontare i dati mostrati nell’infografica tra la situazione italiana e la media nei Paesi UE. Le statistiche non sono del tutto negative per l’Italia e ci aiutano a comprendere dove si dovrebbe intervenire per ridurre gli errori sanitari: la speranza di vita media in Italia, infatti, è più alta rispetto alla media europea (83,1 anni contro 80,9), ma c’è una carenza di posti letto (3,2 a fronte di 5 come media UE), un calo degli infermieri (5,8 ogni 1000 abitanti) e una situazione piuttosto preoccupante per quanto riguarda i medici di base, poiché entro i prossimi 10 anni la maggior parte di loro andrà in pensione (più della metà sono oggi over 55).

Solo con maggiori investimenti sarà possibile migliorare la situazione e ridurre i casi di malasanità, spesso derivanti da mancanza di risorse o di competenze, errori evitabili che hanno un costo anche per lo Stato in termini di risarcimenti: sapevate che in media lo Stato spende 96.831 € per ogni sinistro, denaro che potrebbe essere usato proprio per potenziare la sanità pubblica?