Luca Guadagnino
04 Marzo 2018   •   Snap Italy

Luca Guadagnino: il regista italiano che sta facendo impazzire Hollywood

«Chiamami col tuo nome sta per debuttare agli Oscar 2018 con quattro candidature, tra cui Miglior film. Ma a chi appartiene l’occhio dietro la macchina da presa di questo grande successo di pubblico e critica? Scopriamo chi è Luca Guadagnino, il regista italiano che piace tanto agli americani»

Luca Guadagnino chi?
Era questa la domanda che gli italiani si ponevano fino a qualche mese fa leggendo di questo regista italiano in corsa per gli Oscar. «Il mio paese mi ignora» ha affermato lui stesso tempo fa. Poi la notizia: dall’estero ci fanno sapere che il suo film cresce settimana dopo settimana, scala nomination e incassa consensi ovunque. E di colpo tutti a parlare di Luca Guadagnino anche qui da noi. Ma quali sono le ragioni di tale successo? La risposta è il suo ultimo film, Chiamami col tuo nome, che con un cast ed una produzione internazionale si è guadagnato quattro nomination agli Oscar, tra cui quella più ambita come Miglior film, ed ancora Migliore sceneggiatura non originale per James Ivory, che ha adattato il romanzo omonimo di André Aciman, Migliore attore protagonista per il giovanissimo Timothée Chalamet e Migliore canzone originale per Mistery of Love di Sufjan Stevens. L’ultima volta che un film di coproduzione italiana è arrivato così lontano è stato venti anni fa con La vita è bella.

Luca Guadagnino

Foto di variety.com

Ma anche Call me by your name (il titolo originale visto che il film è in inglese) di strada non ne ha fatta poca. Tutto è iniziato con l’anteprima mondiale al Sundance Film Festival, e dopo essere stato presentato anche alla Berlinale e a Toronto, ha ricevuto sei nomination agli Indipendent Spirit Awards, quattro ai Golden Globe, un SAGA Award, quattro ai Bafta (vincendo quella per la Migliore sceneggiatura non originale). Ed ancora tre riconoscimenti dalla Los Angeles Film Critics Association, e l’inserimento tra i dieci migliori film del 2017 da parte del National Board of Motion Pictures. Tantissimi registi hanno poi elogiato il film diretto da Luca Guadagnino, tra cui Christopher Nolan, Paul Thomas Anderson e Pedro Almodóvar, che lo ha definito «il film rivelazione dell’anno».

Luca Guadagnino

Ma qual è il motivo di tanto successo? Chiamami col tuo nome è un racconto sulla giovinezza e sulla ricerca della propria identità. È l’estate del 1983 e Elio (interpretato da Timothée Chalamet), un diciassettenne italoamericano trascorre le vacanze nella villa di famiglia, tra musica e letture. La sua routine sarà però sconvolta dall’arrivo di Oliver (interpretato da Armie Hammer, il protagonista di Mine), studente americano che il padre di Elio, eminente professore, ospita per aiutare con la tesi di dottorato. Con lui Elio scoprirà la forza dei sentimenti, la sensualità, la profondità delle emozioni e il dolore della perdita, in un’estate italiana che gli cambierà la vita per sempre.

Chiamami col tuo nome è un romanzo di formazione seducente alla vista e fuggevole al cuore, il racconto di una storia d’amore unica proprio perché vissuta in quel periodo della vita che non torna più indietro, dove ogni cosa si assapora per la prima volta. «I film di Luca Guadagnino non li guardi soltanto, ma ti abbandoni ad essi» scrive il New York Times. Chiamami col tuo nome infatti non è solo un film che si guarda, ma si tocca, si gusta, si odora e si ascolta. È un’esperienza cinematografica sensoriale di una sensualità e dolcezza struggenti, che ci ricorda cosa vuol dire essere innamorati per la prima volta. Una sensibilità che accompagna lo stile di Guadagnino fin dai suoi esordi.

Luca Guadagnino

Luca Guadagnino con Timothée Chalamet e Armie Hammer sul set di Chiamami col tuo nome

Classe 1971, un’infanzia trascorsa in Etiopia per poi tornare a Palermo all’età di sei anni, Luca Guadagnino esordisce alla regia nel 1996, con il documentario Algerie. L’attività di documentarista sarà importantissima per il regista, che tra il 2003 e il 2011 gira Mundo civilizado, Cuoco contadinoInconscio italiano. Se Sorrentino è stato definito il nuovo Fellini, allora di Guadagnino si può dire che sia il nuovo Bertolucci, e di fatti il regista gli dedica anche un documentario, Bertolucci on Bertolucci, presentato a Venezia nel 2013, al London Film Festival e alla Cinémathèque Française di Parigi. Contemporaneamente al cinema si dedica anche alla realizzazione di videoclip musicali tra cui Luce (tramonti a nord est) e Broken, entrambi della cantautrice Elisa.

Ma il primo lungometraggio arriva nel 1999, con The Protagonist, dove nel cast compare Tilda Swinton, amica di Guadagnino e sua attrice feticcio, che ritroveremo nei suoi film successivi. Il successo commerciale arriva però con Melissa P., il film ispirato al discusso romanzo Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire di Melissa Panarello. Il film ha un discreto successo di pubblico, ma i giudizi altalenanti relegheranno Guadagnino a regista non amato dalla critica. Sarà in quel momento che il regista siciliano deciderà di abbandonare la produzione italiana e cercare finanziamenti all’estero.

Nel 2010 torna con Io sono l’amore, un dramma familiare con protagonisti l’amica Tilda Swinton, Alba Rohrwacher, Marisa Berenson e Flavio Parenti. Il film fa il giro dei festival, da Venezia al Sundance, da Berlino fino ai Bafta e Golden Globe, ottenendo perfino una candidatura agli Oscar per i Migliori costumi. Nel 2015 arriva A Bigger Splash, questa volta a Venezia in Selezione Ufficiale. Ispirato al romanzo La piscina di Jacques Deray, questo dramma psicologico vede come protagonisti nuovamente la musa Tilda Swinton insieme a Ralph Fiennes, Dakota Johnson, Matthias Schoenaerts e Corrado Guzzanti. Sarà questo il film che consacrerà definitivamente Luca Guadagnino a regista di fama internazionale. Con Chiamami col tuo nome si conclude la cosiddetta “trilogia del desiderio”, come l’ha definita il regista stesso: «per me, questo film rappresenta l’ultimo capitolo di una trilogia sul desiderio. In Io sono l’amore si tratta di una forza liberatrice, ma distruttiva, mentre A Bigger Splash è nostalgico e possessivo. Chiamami col tuo nome è il viaggio di un giovane uomo alla scoperta di se stesso, attraverso l’esplorazione della bellezza della giovinezza».

Un successo meritato quello di Luca, che con ogni suo film ha sempre saputo osare, raccontato l’amore e la passione nella sua vera essenza. A proposito di cosa pensa sia il cinema Luca Guadagnino ha rivelato «sono diventato una persona cosciente solo dopo aver capito il potere che possono avere le immagini. Il cinema ha un fine importante: mostra una versione della realtà diversa da quella in cui viviamo».

Nel frattempo Guadagnino non ha nessuna intenzione di fermarsi. Ha appena ultimato il remake del film di Dario Argento Suspiria con Dakota Johnson, Tilda Swinton e Chloë Grace Moretz in uscita nel 2019; sta per iniziare le riprese di un film con protagonisti Jake Gyllenhall, Benedict Cumberbatch e Michelle Williams, a cui poi seguirà un film con l’attrice premio Oscar Jennifer Lawrence. Guadagnino è un esempio di talento italiano, che seppure non valorizzato quanto merita in patria, è motivo di grandissimo orgoglio. In bocca al lupo Luca, il 4 marzo è vicino.

Serafina Pallante