g come giungla
19 Novembre 2016   •   Redazione

G come Giungla: l’alfabeto secondo Ligabue

«Ligabue firma il suo undicesimo album di inediti: Made in Italy. Dalle 14 tracce del suo nuovo lavoro, tra cui spicca G come Giungla, arriviamo ad un riepilogo della lunga e articolata carriera del cantautore emiliano, tra musica, cinema e letteratura»

G come Giungla non è soltanto l’ultimo successo firmato da Luciano Ligabue, ma anche l’inizio di una nuova fase della carriera del cantautore di Correggio. Il primo estratto di Made in Italy, infatti, si avvicina ancor più visceralmente ai propri fan, presentando una serie di novità tutte da non perdere. Quindi, visto il titolo, non potevamo che farlo presentandovi l’alfabeto secondo Luciano Ligabue.

M come Made in Italy

È finalmente finita l’attesa per l’uscita dell’ultimo lavoro discografico di Luciano Ligabue, Made in Italy, precisamente il 20esimo disco della sua carriera e l’11esimo di inediti, nonché il suo primo concept album. Il disco, in cui spicca G come Giungla, sarà disponibile dal 18 novembre e giunge tre anni dopo Mondovisione, 7 volte disco di platino con più di 350 mila copie vendute, del quale sembra il naturale sequel.

Ligabue spiega lo spirito dell’album dicendo: «è una dichiarazione d’amore frustrato verso il mio Paese – raccontata attraverso la storia di un personaggio – si tratta di un vero e proprio concept album ma è comunque composto di canzoni. Canzoni che godono di una vita propria ma che in quel contesto, tutte insieme, raccontano la storia di un antieroe». Ai fan ha anticipato l’album attraverso 3 inediti presentati in anteprima assoluta durante il “Liga Rock Party”, ovvero l’evento live di Monza di fine settembre che ha registrato più di 130mila spettattori: G come Giungla, Made in Italy e Vita Facile.

D come Dove

In Made in Italy e anche in G come Giungla Ligabue torna a parlare della propria terra, in quest’album specifico del macrocosmo nazionale, attraverso la naturale sequenza di sensazioni e effetti prodotti dal semplice viverci, esaltando il bello e sottolineando anche le cose che non vanno. Il brano Made in Italy è un viaggio in treno tra le più importanti città d’Italia per le quali c’è una definizione che accomuna storie e vite e che sottolinea il buono che il nostro paese può offrire e cosa deve cambiare.  In molti dei suoi pezzi ha raccontato la sua terra con particolare amore la sua regione d’origine, l’Emilia Romagna, e il suo paese Correggio, nel quale è rimasto a vivere diventandone ormai un simbolo. Il suo attaccamento al territorio d’origine e alla sua gente emerge da canzoni come Piccola città eterna o Bar Mario, brani che hanno la capacità di far riconoscere tutti in determinate dinamiche di provincia o di quartiere, o riviverle attraverso racconti da bar o storie mitologiche di alcuni personaggi.

R come Rock’n’Roll (guai a chi ci sveglia)

Sono stati i suoi sogni di Rock’n’Roll a guidarlo in tutti questi lunghissimi anni di carriera. A scoprirlo è stato Pierangelo Bertoli che ha incluso il suo brano, appunto, Sogni di Rock’n’roll nel suo album Tra me e te del 1988 e l’anno successivo ha fatto la stessa cosa con Figlio d’un cane incluso nell’album Sedia Elettrica. Il 1990 è l’anno del primo Festivalbar per Ligabue che si presenta con il brano Balliamo sul mondo. Il rock’n’roll è il retroterra musicale dal quale il cantautore trae ispirazione: da Bob Dylan a Neil Young (“certe notti la radio che passa Neil Young sembra avere capito chi sei...”) e altri storici artisti come David Bowie, Lou Reed, Iggy Pop, The Who (chissà se in cielo passano gli Who). Solo 4 anni dopo pubblica A che ora è la fine del mondo, il cui pezzo d’apertura è una cover di It’s the End of the World as We Know It (And I Feel Fine) dei R.E.M, tradotta appunto in “A che ora è la fine del mondo” e tra gli altri pezzi, ad esempio, Urlando contro il cielo e L’han detto anche gli Stones. Poi lui, Elvis.

E come Elvis

Il 1995 è l’anno di Buon Compleanno Elvis, il disco che segna la sua consacrazione nel panorama musicale italiano. 14 tracce attraverso le quali si avverte un cambiamento rispetto agli altri dischi; i suoni sono più maturi e sofisticati e i testi raccontano storie rappresentative per i più. L’energia del rock di quest’album ha spopolato tra i giovani sancendo i classici del suo repertorio: Vivo morto o x, Leggero, Hai un momento Dio? e Certe notti, per intenderci.

Il successo di quest’ultima canzone è intramontabile. È il pezzo che a distanza di 21 anni unisce tutti nel ritmo e nelle parole (chi non lo conosce?!). Questo brano è stato votato dai lettori della rivista Tutto come “migliore canzone degli anni ’90”, inoltre, è stato vincitore della Targa Tenco come miglior canzone dell’anno. Buon Compleanno Elvis ha venduto oltre 1.200.000 copie, ricevendo il Disco di platino europeo IFPI  e vincendo tre riconoscimenti  al Premio italiano della musica PIM.

Da G come Giungla a L come Live

Un’altra peculiarità del cantautore emiliano è la capacità di amplificare la comunicazione espressa attraverso la sua musica live,  offrendo esperienze corali indimenticabili e dai numeri sbalorditivi. Nel 2005, per festeggiare i primi 15 anni di carriera e per tornare sul palco dopo 2 anni di assenza, ha organizzato il concerto presso l’aeroporto di Campovolo, provincia di Reggio Emilia. Gli spettatori furono 165.264 (fonti SIAE) sancendo il record europeo per un concerto a pagamento per un solo artista.

Dopo numerosi tour e album successivi, nel 2011 decide di organizzare l’unico concerto di quell’anno tornando a Campovolo dopo sei anni dalla prima volta. Concerto ricordato come Campovolo 2.0. Seguono altri live e su tutti ricordiamo la sua adesione, insieme ad altri 16 artisti italiani, al Concerto per l’Emilia del 2012 e l’organizzazione all’altro megaconcerto in favore delle popolazioni colpite dal sisma in Italia, Loves Emilia. Il 2015, invece, è l’anno dei 25 anni di carriera di Ligabue ed organizza un concerto unico, o meglio un’altra festa fatta di musica dal vivo, di nuovo a Campovolo, che è diventato per i fan sinonimo di appuntamento da non perdere. Altro record italiano: 147.211 spettatori per 7 milioni di euro d’incasso.

C come Cinema (con lambrusco e pop corn)

Correva l’anno 1998 e Ligabue esordiva come regista con un film malinconico e autobiografico diventato un cult generazionale, Radiofreccia. È l’ultimo giorno di trasmissioni per la radio, un giorno simbolico anche per un gruppo d’amici che rievocano gli episodi che hanno portato alla sua nascita.

Radiofreccia, presentato fuori concorso al Festival di Venezia, si è aggiudicato tre premi: Miglior regista emergente (a Ligabue), Miglior attore emergente, consegnato a Stefano Accorsi, e Migliore colonna sonora. In più 2 Nastri d’Argento, un Globo d’oro e 3 Ciak d’oro. A livello internazionale, invece, nel 2006 il film viene proiettato negli Stati Uniti ed entra nell’archivio cinematografico permanente del MoMA di New York. Nel 2002 esce Da zero a dieci, seconda esperienza da regista per Ligabue, presentato in una proiezione speciale della Settimana Internazionale della Critica al Festival di Cannes del 2002. Nel 2006 dirige il primo videoclip musicale, Gli Ostacoli del cuore, canzone scritta da lui per Elisa.

T come Tanto Talento, quello di G come Giungla

Ligabue è considerato uno dei più grandi protagonisti della musica italiana noto anche a livello internazionale. La sua carriera ha veramente tante sfaccettature e il suo talento non è solo musicale. Come abbiamo visto è emerso con successo nel mondo del cinema, soprattutto con la sua prima pellicola, ma si è distinto anche nel mondo letterario ottenendo un grande successo di critica e di pubblico con la raccolta intitolata Fuori e dentro il borgo del 1997 con il quale si è aggiudicato il Premio Elsa Morante e il Premio città di Fiesole. Tra gli altri suoi titoli: La neve se ne frega, Lettere d’amore nel frigo e Il rumore dei baci a vuoto. Anche il suo impegno sociale è noto: da Il mio nome è mai più con Jovanotti e Pelù a Domani, in favore delle popolazioni colpite dal sisma d’Abruzzo, agli impegni per le terre dell¢Emilia.

E quasi citando il discorso di Freccia nel film, in riferimento all’Inter di Corso, Mazzola, Suarez, gli anni ’90 e inizi 2000 di Ligabue non ci saranno più ma non è detto che non ce ne saranno altri belli in maniera diversa, intanto vedremo cosa ci riserverà Made in Italy.

Elisa Toma