Lavorare all’estero: i consigli per costruirsi una nuova carriera
«Se anche voi sognate di lavorare all’estero siete nel posto giusto. Ecco i consigli che è bene tenere a mente per costruirsi una nuova opportunità di carriera fuori dall’Italia.»
No, il fascino dell’esotico non svanisce mai, nemmeno in questi anni, dove il processo di globalizzazione prosegue inarrestabili a tutte le latitudini. Del resto quello di lavorare all’estero è il sogno di tanti, giovani e meno giovani, che per il loro futuro sognano stipendi alti ed una carriera da manager. A desiderare un’esperienza di questo tipo soprattutto i neolaureati, senza dimenticare i “diplomandi”, che terminati gli studi preferiscono affinare le proprie competenze con la lingua inglese, da sempre uno dei requisiti base per poter pensare di trasferirsi fuori dall’Italia.
Oltre ai più giovani, però, ad accarezzare quest’idea ci sono anche molti professionisti, che vedono quello estero come un mercato in continuo fermento, in grado di fornire quelle opportunità che da noi, almeno al momento, mancano. Nel caso di questi manager, ovviamente, il cammino appare un pizzico più semplice, un po’ per le competenze maturate durante la loro carriera, un po’ per l’esperienza e la capacità di affrontare nuove sfide che i più giovani ancora non hanno nel loro bagaglio personale. Per un manager, infatti, lavorare all’estero viene vista come una vera e propria sfida, in cui si corre il rischio di ripartire da zero, ma in cima ad una scalata che appare durissima ci sono stipendi più alti rispetto alla media italiana, nuovi approcci lavorativi e una nuova cultura da conoscere e apprendere.
I manager e la job rotation
Come anticipato in precedenza le migliori opportunità per lavorare all’estero si presentano a favore dei manager, che spesso sono spinti soprattutto dalle loro aziende a completare un’esperienza lavorativa fuori dai nostri confini, attuando quella politica che prevede la job rotation. Nello specifico si tratta di un preciso piano aziendale, che prevede esperienze all’estero proprio per le figure di maggiore spicco. L’obiettivo è la crescita interna del personale, certamente più “ricco” di ritorno da un’esperienza oltre confine.
Del resto lavorare all’estero per un periodo di tempo significa innanzitutto arricchire il proprio bagaglio personale, aggiungendo nuove skill alla propria professionalità. In questo modo a guadagnarci sono tanto le aziende (che potranno usufruire di professionisti ancora più formati) quanto i manager, che diventeranno così sempre più appetibili nel mondo del lavoro. Non solo: le aziende ad adottare questa strategia potranno farsi promotrici di un modello lavorativo apprezzati e in grado di migliorare la brand reputation, pubblicizzando nel migliore dei modi gli sforzi effettuati da questi “manager expat”. Questi ultimi, invece, oltre ad uno stipendio migliore (nel medio-lungo termine), potranno contare sull’opportunità di rientrare in sede ambendo ad un ruolo ancor più di primo piano.
I consigli per cercare lavoro all’estero
Ovviamente è possibile lavorare all’estero anche non rientrando in una strategia di job rotation, anche perché, come anticipato in precedenza, il mondo del lavoro internazionale offre un ventaglio infinito di possibilità, comprendendo anche chi, per diversi motivi, non ha un passato da manager su cui poter contare. Di certo sarà una strada più complessa quella che vi attende, ma se seguite i consigli giusti potreste entrare a far parte della folta schiera di italiani che decide di provare a far fortuna all’estero. Ecco quali sono:
- Perfezionare la conoscenza della lingua inglese: se decidete di affrontare una nuova sfida all’estero non potete non avere una conoscenza quasi perfetta dell’inglese. In Italia come all’estero, infatti, i grandi brand e le grandi aziende adottano l’inglese come lingua principale, facilitando le comunicazioni con clienti esteri e con le diverse sedi dislocate nel mondo. Quindi, in quest’ottica, anche il miglior manager deve imparare l’inglese se sogna davvero di lavorare all’estero. Perciò, se non volete farvi trovare impreparati, meglio perfezionare il vostro inglese, iniziando con il partecipare al corso di formazione per aziende del British Council, la soluzione migliore per prendere confidenza con la lingua di Sua Maestà.
- Tradurre il curriculum vitae: Sistemata la questione legata all’inglese dovrete necessariamente mettere mano al vostro curriculum vitae, aggiornandolo e traducendolo. Per essere veramente efficace un cv orientato al mercato estero deve mettere in evidenza le vostre competenze, con un focus particolare su quelle considerate “necessarie” per il ruolo cui vi candidate. Non solo: come ben saprete il sistema scolastico anglosassone è molto diverso da quello italiano, implicando una notevole differenza terminologica. Quindi, per evitare errori grossolani, iniziate col capire a quale grado di scuola corrispondano il liceo, l’università ed i master eventualmente conseguiti.
- Visti e permessi di lavoro: ogni Paese ha un regolamento diverso relativamente ai lavoratori che provengono da fuori, e in alcuni casi si tratta di leggi e disposizioni in continuo mutamento (la Brexit non è che la punta dell’iceberg. Quindi, prima ancora di scegliere una meta e/o un lavoro è bene informarsi su quali sono i luoghi in cui, almeno dal punto di vista giuridico e regolamentare, è più semplice trasferirsi.
- Costruirsi un network di contatti internazionale: avere una buona rete di contatti è fondamentale per trovare lavoro, anche quando la vostra ricerca ha come obiettivo principale il mercato estero. Soprattutto un buon manager deve essere in grado di ampliare le proprie conoscenze in ambito lavorativo, perché spesso è da queste che escono fuori le opportunità migliori. E se questo già accade per il lavoro in Italia, con un network internazionale avrete la possibilità di captare prima eventuali nuove opportunità. Quindi, dai clienti agli ex colleghi, passando per le grandi aziende, cercate di mantenervi in contatto con tutti, sfruttando al meglio le potenzialità di un canale come LinkedIn, a tutti gli effetti un vero proprio lasciapassare verso i mercati esteri.
- Buttatevi: guai a pensare di non essere adatti a quella grande azienda o grande realtà. Dovrete tentare, senza pensarci troppo! La grande opportunità che stavate aspettando potrebbe materializzarsi quando meno ve lo aspettate in quell’azienda per cui avete sempre sognato di lavorare.