latte vegetale
06 Marzo 2020   •   Carlotta Giuliano

Latte vegetale: tutto quello che c’è da sapere sulla bevanda alternativa del momento

«Particolarmente indicato per chi soffre di intolleranza al lattosio, oggi il latte vegetale viene consumato da chiunque abbia voglia di provare qualcosa di nuovo. Vediamo quanti sono i principali tipi in commercio e quali sono le loro caratteristiche.»

Per “latte vegetale” si intendono tutte quelle bevande simili al latte vaccino ma che sono ottenute a partire dalle piante. Ne esistono numerosi tipi sul mercato, tanti quanti sono i semi, i legumi o i cereali da cui si può estrarre, e le differenze sono percepite in termini di sapore, colore e consistenza. Chi sceglie di bere latte vegetale generalmente lo fa per questioni legate ad allergie o intolleranze alimentari, molte delle quali riconducibili alla scarsa digeribilità del lattosio contenuto nei prodotti caseari. Ma non solo.

Nel tempo sempre più persone stanno decidendo di orientarsi verso queste alternative vegetali per motivi etici o personali, come ad esempio quelli che seguono una dieta vegana e non consumano prodotti di origine animale. Ci sono poi i più attenti alla linea, per i quali il latte vegetale rappresenta un’opzione meno calorica, senza grassi saturi e ricca di proteine ​​e vitamine. Non è un caso, dunque, se i rapporti da tutto il mondo mostrano che il consumo di latte animale sia in declino. In Italia sono circa 12 milioni le persone che oggi consumano bevande vegetali, un dato in crescita del 5% rispetto alla fine del 2016. Si tratta di una categoria di bevande apprezzata da un pubblico di età compresa tra i 25 e i 54 anni, più femminile che maschile (58% donne) e con una fascia di reddito medio alto. In Italia questo mercato è cresciuto costantemente negli ultimi 4 anni con un incremento delle vendite a valore del 4,4% nel 2017 rispetto all’anno precedente (dati Nielsen). Secondo l’ultimo studio dell’Osservatorio VEGANOK sui consumi del 2018, entro il 2024, il valore del latte vegetale e dei suoi sostituti arriverà a 34,4 miliardi di euro.

Supermercato e i “pericoli” del latte vegetale: occhio all’etichetta

Il latte vegetale è pieno di gusto e può sostituire il latte vaccino in molte preparazioni. Ottenuto da legumi e cereali è particolarmente indicato per chi soffre di intolleranze al lattosio ma non vuole rinunciare, ad esempio, al rito della colazione tradizionale. Queste bevande alternative forniscono al nostro corpo sostanze benefiche e sono considerate sane e leggere perché generalmente non contengono zuccheri aggiunti, hanno una quantità ridotta di acidi grassi saturi e, se provengono da riso, soia o miglio, sono anche privi di glutine. In cucina vengono ustilizzati con successo per sostituire il latte vaccino anche nelle ricette in cui sembrerebbe fondamentale: besciamella, frullati, gelati, crema pasticcera, yogurt e dessert.

Quando arriva il momento di acquistare il latte vegetale preferito, però, dobbiamo ricordarci usare gli stessi accorgimenti che prendiamo nella scelta del latte vaccino, se non di più. Prima di tutto, è sempre necessario controllare in etichetta l’origine delle piante utilizzate nella produzione (in particolare se parliamo di latte di soia), in modo da preferire colture biologiche e tracciabili. Da evitare, poi, le bevande con aggiunta di zucchero o sodio, ma anche quelle addizionate con olii vegetali non specificati. Inoltre, sebbene sia utile per la maggior parte dei soggetti allergici o intolleranti, il latte vegetale può a sua volta innescare reazioni allergiche. La soia, come le noci e le mandorle, sono considerati forti allergeni possono scatenare manifestazioni anche gravi nei soggetti predisposti. Prima di procedere al consumo, quindi, è necessario usare la massima cautela.

Quali sono i tipi di bevande alternative in commercio

Lo abbiamo capito: il latte vegetale è qui per restare. Che sia per esigenza, curiosità o moda, è molto probabile che ognuno di noi prima o poi ne comprerà almeno un litro, se non lo ha già fatto. Quindi, senza ulteriori indugi, passiamo velocemente in rassegna i diversi tipi di bevande plant-based elencando per ognuno le diverse caratteristiche che lo rendono più o meno adatto a determinati preparati o momenti della giornata.

  • Latte di mandorle: Il latte di mandorle è una delle opzioni senza latte più popolari ed è incredibilmente versatile. Dà il meglio di sè con i cereali, i biscotti o semplicemente al bicchiere. Inoltre, è semplicissimo da ricreare a casa. A livello nutrizionale non ha nulla da invidiare al corrispettivo vaccino in quanto a livelli di calcio, mentre non è considerato una grande fonte di proteine ​​o fibre.
  • Latte di soia: Forse il latte vegano più famoso e disponibile, il latte di soia è ricco di proteine. Gli esperti di solito lo preferiscono quando hanno bisogno di ulteriore cremosità nei cappuccini, ma può davvero essere utilizzato in quasi tutte le ricette come valido sostituto del latte di origine animale.
  • Latte di riso: Leggero e rinfrescante, il latte di riso è un’ottima alternativa per chi evita la soia o le noci. È povero di calorie e può essere gustato al meglio con i cereali o sorseggiato in purezza dal bicchiere. A causa di questa sua caratteristica leggerezza, non sarà la scelta migliore nel caso desideriate aggiungere cremosità alle ricette.
  • Latte di anacardi: Il latte di anacardi ha recentemente guadagnato popolarità, e per una buona ragione: come il latte di soia, è super cremoso e ricco di proteine. Il latte di anacardi è ottimo per la maggior parte delle ricette, comprese quelle salate, ma tende ad essere un po’ più costoso di altri.
  • Latte di cocco: Questo latte è super ricco e cremoso, ricco di grassi sani e perfetto per preparare curry e dessert, acome ad esempio il gelato vegano. Tuttavia, il latte di cocco in genere ha un sapore più forte che rischia di risaltare nelle ricette, anche quando non è il benvenuto. Attenzione alle varietà in scatola: il latte di cocco in lattina è molto più denso, motivo per cui è ottimo per preparare la panna montata vegana.
  • Latte di canapa: Cremoso e ricco di calcio, il latte di canapa è perfetto per realizzare gustosi frullati. Tipicamente più diluito, ha un sapore che si accompagna meglio ai piatti salati rispetto alle preparazioni dolci.
  • Latte d’avena: Privo di grassi saturi, contiene cinque grammi di proteine ​​per tazza ed è molto ricco di fibre. Il latte d’avena è naturalmente dolce, perfetto per prodotti da forno come torte e biscotti.
  • Latte di lino: Naturalmente privo di colesterolo (come tutto il latte senza latte), il latte di lino contiene acidi grassi omega-3, che sono importanti per implementare le funzioni cognitive. Rappresenta una buona fonte di calcio ma non tanto di proteine. Tende ad essere più diluito di altre varietà, come soia e anacardi.
  • Latte di nocciole: Il latte di nocciole si presenta con un aroma inconfondibile ed è ottimo per preparare bevande o dessert leggeri. Inoltre, è facile da ricreare a casa. A causa del suo gusto deciso, non risulta essere molto versatile ma è perfetto nelle bevande al caffè.
  • Latte di pisello: Forse il meno conosciuto, in realtà il latte ottenuto dalla spremitura dei piselli potrebbe essere considerato il più nutriente di tutti i latte vegani. Ottima fonte di proteine, calcio e omega-3, contiene meno calorie del latte vaccino.

Curiosità

Secondo la legge dell’Unione Europea, il termine “latte” non può essere utilizzato per la commercializzazione dei derivati vegetali, essendo la denominazione legale “latte” riservata esclusivamente alla commercializzazione del prodotto della secrezione mammaria, ottenuto mediante una o più mungiture, senza aggiunta o sottrazione. Il riferimento è il regolamento europeo (UE) n. 1308 del 20 dicembre 2013, relativo alla protezione della denominazione latte e dei prodotti lattiero-caseari all’atto della loro commercializzazione.

Dal 2018 il 22 agosto di ogni anno si celebra il World Plant Milk Day, un’iniziativa creata dal co-fondatore del magazine Plant Based News Robbie Lockie in collaborazione con il gruppo internazionale di sensibilizzazione alimentare ProVeg.

Carlotta Giuliano