labirinto di arianna
13 Agosto 2019   •   Carolina Attanasio

Il Labirinto di Arianna in Sicilia che vi farà ritrovare voi stessi

«Siete mai stati in un labirinto di Arianna? Se siete in Sicilia, è il momento giusto. Andate e perdetevi in provincia di Messina»

Bello il viaggio on the road che state facendo in Sicilia, vero? Campeggi qua e là, pane ’ca meuza come se non ci fosse un domani, trekking che non conosce ombre ma solo calura estrema, arancini (o arancine, dipende dove siete) e mare paradisiaco. La domanda è: vi basta a ritrovare voi stessi? A patto che siate lì per questo e non solo per la tintarella, c’è un indirizzo che dovete segnarvi: quello del Labirinto di Arianna di Italo Lanfredini. I più scaltri di voi avranno intuito che si tratta proprio di un dedalo in cui andare a perdersi, bravi, ma vi ritroverete? Chi può dirlo, intanto, provatelo.

Il labirinto di Arianna siciliano

Il suddetto labirinto si trova a Castel di Lucio, in provincia di Messina. Praticamente all’interno dell’area metropolitana messinese, questo posto non viene dall’antichità, e nemmeno dall’aldilà. È nato nel 1988 per opera dell’artista Italo Lanfredini, che nelle sue ricerche ha sempre sperimentato, dalla scultura alla land art. Proprio quest’ultima lo porta a ideare e realizzare il labirinto di Arianna. Costruito in calcestruzzo patinato, che lo fa somigliare a un enorme serpente di terracotta, il labirinto è levigato per erosione, e non attraverso strumenti umani. Agenti naturali come sole, pioggia e vento hanno contribuito a rendere la sua forma attuale, ma non solo. Chi si addentra nel labirinto può scrivere del proprio passaggio, personalizzando l’opera e rendendola unica nel suo tentativo di raccontare la storia di chi lo attraversa. Secondo Lanfredini, il labirinto di Arianna è un’opera che non appartiene più all’artista nel momento in cui è completata. Il suo scopo cambia, e va a inserirsi di prepotenza nelle dissonanze del luogo. L’idea è che l’opera si inserisca con discrezione nello spirito del posto, senza entrare in contrasto, ma accompagnandolo in modo che pian piano assorba l’opera umana. Per questo motivo, il labirinto non appartiene a nessuno, e appartiene a tutti.

Il percorso

Si entra da una “porta” che guarda verso Castel di Lucio, mentre il resto del labirinto è rivolto verso il mare. La sua forma può essere interpretata in vari modi, sembra un’enorme viscera, o anche un labirinto in stile indiano. In ogni caso, la sua forma tondeggiante accoglie come un ventre e, nel suo silenzio, aiuta – man mano che la si percorre – a stabilire un contatto con l’opera e con se stessi. Un utero in cui addentrarsi, sotto il cielo, per riscoprire un po’ di sensazioni primordiali, costantemente dentro di noi, latenti ma vive. Il centro del labirinto è anche la sua parte più alta, con una meravigliosa vista sul mare, vi porta al culmine del ventre e del vostro viaggio. A volte basta gironzolare in un piccolo spazio per trovare ciò che si stava cercando.

Il labirinto di Arianna di Italo Lanfredini è un’opera di land art fruibile gratuitamente e fa parte di un percorso, chiamato Fiumara d’arte, che ospita opere di altri artisti contemporanei. Tutte se ne stanno lì come strani personaggi che spiccano nel paesaggio, mimetizzandosi.

Carolina Attanasio