Ju-Manji: un’avventura di sapori a due passi dal mare
«Entrando da Ju-Manji, immersi in una splendida area lussureggiante attraversata da un vivace ruscello, la sensazione è di essere stati catapultati in un film del gusto, sorprendente e goloso.»
Lo chef e la proposta gastronomica
La cucina dello chef Roberto Dell’Uomo può esser definita di sostanza, essenziale e piena di gusto. Il punto di partenza è sempre la tradizione, impreziosita poi con tocchi personali per farne una delicata e leggera reinterpretazione. Capisaldi dello chef sono anche la lavorazione delle materie prime e i metodi di cottura. «Partiamo da materie prime d’eccellente qualità con l’obiettivo divalorizzarne ed esaltarne il gusto senza eccedere nelle lavorazioni – racconta lo chef. Abbiamo dei fornitori di cui ci fidiamo molto e ai quali soprattutto ci affidiamo». La proposta della cucina prevede un menù che alterna carne e pesce, seguendo sempre l’andamento delle stagioni. Tre o quattro piatti special a rotazione per accontentare i clienti abituali e, viceversa, piatti che sono diventati già dei must, modificati per rispettare la stagionalità e poterli lasciare sempre in carta.
Il percorso di Roberto Dell’Uomo, come in molte storie, parte dal ristorante-pizzeria di famiglia nel quale apprende negli anni tutto quello che si può imparare sulla ristorazione, svariando dal lavoro di sala a quello di aiuto piazzaiolo. Assorbite le basi, decide di fare altre esperienze e arriva nel cuore pulsante della capitale, a Trastevere, nella trattoria Da Teo, in cui affina la conoscenza e le preparazioni della vera cucina romana. Successivamente verrà contattato dallo chef Marco De Vita per partecipare all’apertura del ristorante di carne e pesce “Cielo”, a Fiumicino. Dopo un nuovo e breve passaggio nel ristorante di famiglia viene infine contattato e coinvolto da Massimiliano Di Paolo, uno dei proprietari di Ju-Manji, dove adesso guida la cucina con carattere e fantasia.
Il menu di Ju-Manji
La proposta gastronomica spazia dagli antipasti del miglior crudo fino alle proposte vegane. La Fantasia di crudi, classico piatto di pesce di Ju-Manji, è composto da crudo di scampi, gamberi, tartare, sashimi di tonno e pesce bianco come ombrina o spada. Poi c’è un assaggio di Salmone marinato con sale bilanciato, aromatizzato alle erbe e, infine, la selezione di ostriche Fine, Special e Regal Oro. In accompagnamento viene servita una maionese fatta in casa e una coppetta di salsa di soia. Per chi non mangia pesce, carne, e gli altri alimenti di derivazione animale c’è l’Insalata di ceci con humus e olio al rosmarino o, in alternativa, il Broccolo in tre consistenze con base di crema di broccolo, punte e cimette di broccolo ripassate, scaglie di broccolo crudo marinato con olio, sale e limone oltre ai crostini di pane aromatizzati al timo. Tra i primi piatti di pasta fresca fatta in casa ci sono le Fettuccine al ragù bianco – realizzato con carne danese macinata direttamente dallo chef – e il Raviolo di pollo alla cacciatora. Quest’ultimo viene preparato partendo da un classico pollo alla cacciatora con olive, rosmarino, capperi e alici, successivamente tritato finemente per ottenere la farcia dei ravioli che vengono poi cotti e conditi con un sughetto di pomodorini leggero.
Sull’onda dei piatti classici reinterpretati anche lo Spaghettone del pastificio Mancini aglio, olio, peperoncino, gamberi e lime, per cui si parte da un primo della tradizione romana per impreziosirlo con il gambero rosso crudo e un tocco di agrumato dato dalla buccia del lime. La pasta viene mantecata nella bisque di gamberi rossi, passaggio che dona al piatto una cremosità e una sapidità davvero perfette. Altro primo di pesce da provare è lo Spaghettone con cernia, Limone e Pistacchio, classica ma deliziosa pasta in bianco di mare. I secondi sono il regno delle cotture: si può scegliere tra il pescato del giorno e le carni danesi, da fare alla griglia o alla brace, ma anche in umido o in guazzetto. Tra i secondi di carne in carta troviamo poi il Filetto al lardo e frutti di bosco, tra quelli di pesce il Polpo rosticciato con crema di patate viola e mandorle tostate. I dolci, rigorosamente fatti in casa, vanno dall’immortale Tiramaisù fino alla più elaborata e golosa Tartelletta al limone con meringa all’italiana flambata, e poi la freschissima Tagliata di frutta di stagione. Imperdibile, se si è amanti del cioccolato, il Lingotto Ju-Manji che viene servito accompagnato da mousse al cioccolato caramellato e dischi di caramello su biscotto friabile Streusel.
I drink
A dirigere il cocktail bar di Ju-Manji è Jessica Buccinnà. Preparata ed energica, la barlady mette nella sua drink list tanti cocktail in grado disoddisfare tutti i gusti e tutte le preferenze. La sua passione per il mondo della mixology nasce d’improvviso dopo aver assistito, durante un viaggio a Miami, a uno spettacolo di Flair Bartending. Rientrata a casa inizia subito a studiare, seguendo diversi corsi e scuole a Roma, fino a diventare barman acrobatico. Dopo varie esperienze sul campo nei locali di Roma e di Ostia – come il 692 Secret Garden, il Rec23 e il Caffè Friends – dove affina tecniche e stile con un tocco personale, viene contattata anche lei per l’apertura di Ju-Manji, lo scorso autunno.
Tra i suoi cavalli di battaglia c’è sicuramente il Ju-Manji Mule, rivisitazione del classico drink allo zenzero, che in questo caso viene realizzato con estratto di mango e peperone giallo preparato direttamente da Jessica partendo da frutta e verdura fresca. Il drink viene servito nel classico bicchiere del Moscow Mule con una coppetta di ghiaccio e pezzettini di mango in superfice. Poi c’è il Funny, drink frozen, rivisitazione del daiquiri con il Capitan Morgan, un rum scuro e piccante, con l’aggiunta di estratto di papaya fresca. Altro imperdibile e scenografico cocktail è Amortensia, rivisitazione del Negroni ma con una ispirazione estetica fantasy. Preparato con vermouth bianco e fiori tailandesi, che lasciati in infusione donano al drink un colore viola. Simile a una pozione magica, viene servito in un’ampolla con del fumo aromatizzato ai frutti rossi che evapora all’apertura