ItforItaly: l’app che smaschera i falsi prodotti Made in Italy
«La prima applicazione che protegge i consumatori e le aziende dal mercato del finto Made in Italy»
ItforItaly è una startup toscana nata appena un anno fa, che ha inventato la prima app in grado di smascherare i sempre più numerosi prodotti falsi che tentanto di riprodurre le caratteristiche qualitative del Made in Italy.
Dopo aver presentato il progetto a Invitalia, la startup ha ottenuto l’approvazione e il finanziamento per le spese di avviamento e l’app sarà disponibile a partire da Maggio 2015, in concomitanza dell’apertura di Expo 2015.
ItforItaly ci aiuta a capire se il prodotto che stiamo per comprare è autentico, protetto da denominazione, fatto in Italia con materie prime italiane, per farlo basta avvicinare lo smartphone al codice a barre. Se si tratta di un’imitazione, il consumatore potrà segnalare il prodotto sospetto che verrà poi analizzato da una struttura investigativa collegata ad ItforItaly.
Attualmente ItforItaly sta studiando iniziative commerciali che permetteranno di mettere in contatto le aziende italiane con le strutture distributive per poter rimpiazzare i prodotti-frode che hanno lasciato vuoti gli scaffali.
Con un semplice click, il consumatore potrà decidere in tempo reale cosa acquistare e cosa no, inoltre il servizio sarà utile per le aziende che potranno difendere i propri prodotti anche all’estero, dove l’imitazione del Made in Italy fa concorrenza sleale.
Da poco è stata presentata la fase finale della realizzazione del progetto, in questo periodo si è formata una grande squadra di specialisti dei diversi settori, dall’informatica alla certificazione, fino all’investigazione, per trovare il modo più semplice, immediato ed efficace di tutelare la ricchezza più grande del Paese, il Made in Italy agroalimentare.
Parliamo con Lorenzo Guariento, amministratore ItforItaly.
Come è nata l’idea?
L’idea è nata ad agosto 2013 durante una vacanza all’estero, quando abbiamo notato, curiosando nei supermercati locali, molti prodotti alimentari che per nomi ed immagini avevano un’assonanza con l’Italia, sui quali però non era presente alcuna informazione riguardante l’origine delle materie prime o il paese di produzione. Ci siamo immedesimati nel consumatore estero ed abbiamo verificato personalmente quanto fosse facile acquistare in buona fede prodotti “falsi italiani”. Tornati a casa abbiamo iniziato a documentarci sul problema, riscontrando l’enorme danno in termini economici per le aziende italiane. Il problema principale per arginare il fenomeno legalmente è rappresentato dalla varietà degli ordinamenti normativi dei vari paesi. Avevamo bisogno di una soluzione semplice ma allo stesso tempo efficace per far riconoscere i veri prodotti italiani a coloro che li cercano. E sappiamo che la richiesta di Made in Italy è in continua crescita.
Qual è la missione di ItforItaly?
ItforItaly vuole porsi come strumento innovativo per la difesa del Made in Italy agroalimentare. La sua missione è quella di fornire informazioni sui prodotti Made in Italy per tutelare consumatori ed imprese dagli alimenti troppo spesso spacciati per italiani.
Quali sono i vantaggi per le aziende che decidono di usare la vostra app?
Le aziende italiane sono notoriamente di dimensioni medio-piccole e spesso poco informatizzate per cui la piattaforma ItforItaly rappresenta l’occasione per rendere riconoscibili i propri prodotti comunicando ai consumatori attraverso i canali privilegiati del digitale. Potranno inserire tutte le informazioni riguardanti la produzione, le materie prime, l’azienda, la storia e la passione che confluiscono nel prodotto finale. Il tutto con un processo creato per limitare al minimo le criticità per l’azienda, call center di supporto per la registrazione e l’inserimento dei dati, nessuna documentazione richiesta ma solo informazioni fornite in autodichiarazione, senza costi aggiuntivi di alcun tipo se non dopo il primo anno gratuito, il canone di 50 centesimi al giorno.
E per i consumatori?
Per il consumatore la app di Itforitaly funziona da collettore per tutte le informazioni relative ad uno specifico prodotto, fornite direttamente dall’azienda produttrice, riguardanti la qualità delle materie prime utilizzate, i processi di lavorazione, se un certo prodotto è adeguato ad una dieta priva di glutine o piuttosto se privo di allergeni; insomma, uno strumento semplice, immediato e gratuito per conoscere tutte le caratteristiche del prodotto direttamente al momento dell’acquisto. Il coinvolgimento dei consumatori mediante i canali social permette un ulteriore grado di condivisione delle informazioni.
Come avete finanziato l’idea?
Inizialmente abbiamo fatto fronte con risparmi personali dei soci alle spese per la costituzione della società e per le prime indispensabili spese, poi abbiamo attivato un finanziamento bancario grazie alle garanzie personali sottoscritte dai soci.
Parallelamente abbiamo chiesto ed ottenuto un finanziamento per startup da INVITALIA (Ministero dello Sviluppo Economico, ndr) che nei prossimi mesi inizierà a rimborsarci parte delle spese. Ci abbiamo creduto molto e continuiamo a farlo.
Specialmente all’estero, i prodotti italiani rischiano la contraffazione, in che modo si può evitare tutto ciò?
L’informazione è fondamentale, come lo è anche la complicità dei consumatori. Se da un lato il fenomeno della contraffazione è dovuto al fatto che la reale produzione Made in Italy spesso non è sufficiente a coprire la richiesta di prodotti italiani all’estero, dall’altra i falsi funzionano anche perché i consumatori non sono abbastanza informati o tendono ad accontentarsi. La sensibilizzazione del consumatore è l’unica strada percorribile su larga scala perché il fenomeno Italian Sounding spesso non si configura come illecito, e quindi perseguibile legalmente.
Quali sono state le difficoltà incontrate?
Le difficoltà sono state molte, soprattutto a livello burocratico, dalla registrazione del marchio alla necessità di stilare un progetto dettagliato per la richiesta di finanziamento. Abbiamo purtroppo constatato come in Italia sia complicato far nascere una impresa. I fondi di garanzia di Stato non sono minimamente considerati dal sistema bancario e le società semplificate, che si attivano con un capitale contenuto e senza spese notarili, nascondono pericolosi trabocchetti.
In più è stato complesso trovare il partner tecnologico in grado di sviluppare la nostra idea e renderla reale. Ad ogni modo ora siamo ottimisti e guardiamo avanti.
Che consiglio darebbe alle persone che vogliono comprare in sicurezza prodotti italiani?
Dal primo maggio 2015 suggerirei di scaricare la app gratuita ItforItaly. Ad ogni modo è fondamentale informarsi e diffidare dei prodotti che si presentano con poche informazioni o con notizie generiche sull’origine delle materie prime.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Al momento puntiamo a far crescere il numero delle aziende iscritte, lavorando con le associazioni di categoria, sviluppando progetti con la grande distribuzione per nicchie di prodotti di qualità, entrambi moltiplicatori di contatti. I tavoli di lavoro sono molti ed imprevedibili sia per il risultato che per i tempi. Inoltre, pur non essendo la nostra priorità, è già in fase di progettazione una piattaforma di e-commerce che ci è stata richiesta quale strumento aggiuntivo per le piccole aziende che ne sono sprovviste.
Argia Renda