italian stories e mastercard
30 Marzo 2021   •   Carolina Attanasio

Italian Stories e Mastercard insieme per gli artigiani italiani

«Italian Stories e Mastercard si legano in una nuova partnership: l’obiettivo è portare alla luce le storie di alcuni dei migliori artigiani italiani. Nel periodo in cui parecchi di noi hanno riscoperto la bontà delle botteghe dietro casa, ecco una bella opportunità per raccontare i volti dietro la bellezza»

La strada delle eccellenze porta sempre a belle collaborazioni, come quella tra Italian Stories e Mastercard per aprire le porte delle più belle botteghe artigiane in Italia. Per chi se lo fosse perso, abbiamo già parlato di Italian Stories: due anni fa, siamo anche andati in giro per la Tuscia a conoscere il meglio della produzione locale e, soprattutto, le storie degli artigiani. Il vero valore aggiunto di un’eccellenza, a volte, è la strada che ha portato quelle mani a realizzare quei prodotti. Ma torniamo a noi: l’obiettivo di questa collaborazione è sostenere e far riscoprire l’eccellenza artigiana italiana attraverso alcune esperienze digitali accessibili, a partire da marzo, sulla piattaforma Priceless.com, dedicata ai titolari di carte Mastercard. Il viaggio virtuale condurrà alla scoperta di alcuni dei mestieri artigiani tradizionali che vivono di passione, creatività e innovazione. Mastercard, inoltre, supporterà il network di artigiani di Italian Stories mettendo a disposizione le proprie tecnologie per potenziare le loro piattaforme online e soluzioni di marketing digitale.L’obiettivo è migliorare la comunicazione del loro “savoir faire”, per costruire relazioni proficue e durature nel tempo, non solo in Italia ma anche all’estero.

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L’importanza delle piccole  cose

Secondo una ricerca effettuata da Mastercard, il 70% degli acquirenti italiani ha dichiarato di essere più propenso a effettuare le proprie spese all’interno del quartiere in cui vive, con l’obiettivo di supportare le attività locali nella ripresa economica. Il 40% degli italiani è andato alla scoperta di nuovi negozi, botteghe e fornitori mai conosciuti prima della pandemia da Covid-19. Ancor più importante è che il 63% degli italiani è deciso a mantenere queste abitudini anche in futuro. Un’ottima notizia per tutti quegli artigiani che hanno sacrificato molto per portare avanti tradizione ed eccellenza. Questo è uno dei motivi che ha spinto Italian Stories e Mastercard a unirsi per favorire il rinascimento dell’artigianato italiano. Ogni mese, sulla piattaforma, un artigiano si racconterà per farsi conoscere dai clienti di Mastercard.

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I primi artigiani sulla piattaforma

Giancarlo ha una stamperia nel cuore di Venezia, sta lì da generazioni: oggi incrocia tecniche antiche e moderne per mantenere viva la raffinata arte della litografia. Francesco, nel suo laboratorio di Palermo, applica le tecniche della scultura su metalli, legno, ceramica, terracotta, rivoluzionando la tradizione siciliana. Marta, a Perugia, tesse su telai antichissimi: anche lei viene da una tradizione familiare di generazioni, che si tramanda di madre in figlia. Vincenzo vive nel cuore della Tuscia, porta avanti una tradizione legata alla ceramica che si perde nella notte dei tempi, in un laboratorio scavato nel tufo. Olivia, magnetica artigiana delle scarpe, ha messo da parte gli studi in filosofia per intrecciare suole, pelle e cuoio in modo unico e riconoscibile.

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«Ci piace l’idea che dietro ai prodotti ci siano delle storie, di persone, di luoghi e di tecniche antiche che in pochissimi conoscono. Saper creare è la cifra distintiva di questo paese, e davvero non è soltanto un luogo comune, basti pensare ai cognomi come Ferrari, Vasari o Tessitore, che ben raccontano il carattere artigiano del nostro paese. Crediamo che molta della Storia recente e antica, dell’identità e della cultura popolare italiana abbia fondamento nelle storie di generazioni di artigiani». – Commenta Eleonora Odorizzi, Co-Founder di Italian Stories – «Oggi però gran parte di questo patrimonio immateriale va perdendosi, per disinteresse generale e per mancanza di clienti. Ecco perché per il settore dell’artigianato artistico avrebbe senso mettere in atto strategie analoghe a quelle di altri Paesi e come già si fa per il comparto dell’arte, riducendo la fiscalità che ne opprime lo sviluppo e mette a rischio le realtà più piccole ma preziose dal punto di vista del patrimonio culturale e identitario, e favorendo il passaggio di competenze verso i più giovani all’interno dei laboratori stessi».

Carolina Attanasio