03 Dicembre 2019   •   Carlotta Giuliano

Il Mercato delle Erbe di Bologna, tra storia e gusto: un vanto tutto italiano

«Bologna, una piazza millenaria e la cultura del cibo. Questo e molto altro è, ancora oggi, il Mercato delle Erbe, un luogo dove le tradizionali bancarelle si alternano a stand di enoteche e ristoranti alla moda frequentati quotidianamente da migliaia di persone alla ricerca di un’esperienza multisensoriale.»

La storia del Mercato delle Erbe di Bologna affonda le radici in un passato molto lontano. Era il 1200 quando iniziarono i lavori per la costruzione di Piazza Maggiore, da sempre il centro della città. Il progetto nacque dall’esigenza di avere uno spazio da riservare alle attività politiche e di commercio. Per lunghi secoli, quasi sette, dunque, i produttori locali sfruttarono questo punto di ritrovo per vendere le proprie merci. Fu così che la piazza prese tanto gradualmente quanto naturalmente la forma di un vero e proprio mercato.

Soltanto verso la fine del XIX secolo il Comune decise di dislocare le bancarelle tra Piazza de’ Marchi, l’attuale Piazza San Francesco, e Piazza Aldovrandi, che per oltre vent’anni ospitarono centinaia di attività. Nel 1910 il Mercato delle Erbe, riunito, approdò in via Ugo Bassi, dove poi rimase, occupando un edificio che sfortunatamente subì i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Lo stabile, progettato da Filippo Buriani e Arturo Carpi e ricostruito e inaugurato nel 1949, è quello che tutt’ora ospita i commercianti di materie prime di qualità e ristoranti di tendenza. Con una delibera del Consiglio Comunale, Il Mercato delle Erbe è stato riconosciuto mercato storico.

Dall’alba (2014) ad oggi

Dal 2014, dopo la ristrutturazione di alcune aree del mercato, sono attivi all’interno della struttura anche ristoranti, bar, pizzerie, friggitorie e paninoteche. Nel Mercato delle Erbe il passato si fonde con il presente per restituire l’immagine dei mercati rionali del futuro. In via Ugo Bassi si fa la spesa, ci si incontra e si trascorre del tempo in compagnia. Tutto con a portata di mano la possibilità di consumare in ogni momento ottimo cibo. Per chiunque lo volesse visitare oggi, il Mercato delle Erbe si presenta suddiviso in box, negozi interni, negozi esterni e area ristorazione. Dalle 7 del mattino fino alla sera, si possono acquistare frutta, verdura, pane, salumi, formaggi, carni e bevande. Inoltre, è possibile mangiare e bere in uno dei tanti punti di ristoro, vegetariani e non, aperti fino a tarda sera.

Da segnalare, tra i box storici:

  • Il ravanello di Lucia e Salvatore, il banco di ortofrutta che dagli anni ’80 fa del rispetto della stagionalità dei prodotti il suo punto di forza. Dopo averlo ereditato dal padre emigrato dalla Puglia, Salvatore e sua moglie Lucia gestiscono un’offerta di frutta e verdura che punta sulla qualità e, soprattutto, sulla varietà.
  • Anche l’Antica Formaggeria Bernardi ha alle spalle tantissimi anni di attività. Papà Silvano e zio Mario hanno lasciato in eredità a Donatella il banco che vanta un’ampia selezione di formaggi e salumi.

  • Se si ha voglia di consumare qualcosa di espresso, tappa irrinunciabile è l’Ex macelleria equina A. Mazza, simbolo della fusione tra tradizione e modernità. Il nuovo locale è un take away vegano-vegetariano che ha provocatoriamente mantenuto l’insegna originale, preceduta da un significativo “ex”.
  • Molto più tradizionali e local i piatti che si possono assaggiare da Sfarinà e Polpette e Crescentine. Si tratta pur sempre di Bologna, la città dell’aperitivo a base di piadine, crescentine, tigelle e schiacciatine, che come le altre non possono di certo mancare.

Carlotta Giuliano