grandi pittori
05 Settembre 2018   •   Redazione

Grandi pittori: anche al Louvre sventola il Tricolore

«Paris, la ville lumière, città dell’amore ma anche punto di riferimento per famosi stilisti, chef e soprattutto per grandi pittori. Molte sono le opere di artisti italiani che risiedono qui e che hanno segnato la storia del nostro paese, contribuendo a differenziarci e renderci unici e ineguagliabili.»

Oggi Snap Italy vi porta al Louvre, ad ammirare il museo più grande del mondo. La collezione firmata dai grandi pittori italiani si trova nella Grande Galleria e le sue opere furono le prime ad essere esposte nel museo per volontà del re Francesco I. La galleria si apre con Botticelli, che nell’affresco Venere e le tre Grazie offrono doni a una giovane ci catapulta in una dimensione allegorica che, secondo la letteratura medievale, potrebbe coincidere con quella onirica. Tutte le figure femminili avanzano con fare puro e leggero, indossano vesti realistiche e rasentano la perfezione.

Avanzando possiamo trovare dipinti di Cimabue, tra cui la Vergine e il Bambino in Maestà, e L’incoronazione della Vergine di Guido di Pietro detto “Beato Angelico”. L’artista, vissuto a cavallo tra Trecento e Quattrocento, crea immagini per la preghiera e la meditazione e si rivolge ai suoi fedeli. Successivamente, dopo un grande salone che rappresenta il connubio tra Italia del Nord e scuola senese, si apre un lungo corridoio che ospita i quadri più famosi al mondo. Si parte dal primissimo Rinascimento con “I Primitivi”, ovvero quegli artisti italiani e non che, secondo Vasari, avevano preceduto i capolavori di Michelangelo e Raffaello, considerati insuperabili.

Il Genio Italiano è rappresentato a pieno da Leonardo Da Vinci, ed è proprio al Louvre che si trova la sua più grande collezione. Il sorriso enigmatico della Monna Lisa attrae i visitatori provenienti da tutto il mondo e ci lascia con l’immagine inquietante di una donna che ci segue con lo sguardo, da qualsiasi prospettiva la si osservi. Sempre di Leonardo è il celebre dipinto La Vergine delle rocce, la quale valenza simbolica è da attribuire al forte contrasto tra luci ed ombre esistente tra le quattro figure illuminate e l’ambientazione rocciosa sullo sfondo. La correlazione tra le tonalità sfumate di colore e il paesaggio circostante viene perfezionata da Leonardo nel suo quadro Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnellino dove vediamo rappresentate le tre figure della famiglia di Cristo: Sant‘Anna, sua figlia Maria e Gesù Bambino. Tutte e tre sono l’immagine della dolcezza e devozione. Possiamo notare il mantello blu della Vergine che fa “pendant” con l’ampio paesaggio di montagna sullo sfondo.

Dal fascino e ammirazione che il collega Raffaello espresse per il dipinto del suo contemporaneo Leonardo da Vinci, nacque il quadro La bella giardiniera, che conserva la struttura piramidale del quadro precedente ma se ne discosta per i personaggi rappresentati (Sant’Anna viene sostituita dal piccolo San Giovannino) che conferiscono un forte vigore e dinamismo. Quando la letteratura si fonde con la pittura esce un connubio perfetto, là dove non arrivano le parole, esistono i dipinti dei grandi pittori. Questo è sicuramente il caso de Il Paradiso di Tintoretto, una gigantesca tela, uno dei dipinti più grandi al mondo che si ispira al modello di Paradiso dantesco.

Alle nostre spalle, ecco che si erge l’opera più grande del Louvre, una rappresentazione dove nessuno parla e la musica trionfa: le celebri Nozze di Cana di Paolo Caliari, detto il Veronese. Il famoso episodio evangelico in cui Gesù trasformò l’acqua in vino era destinato a fare da sfondo al refettorio del complesso monumentale di San Giorgio Maggiore a Venezia. In questo quadro impressiona molto la precisione nella rappresentazione degli innumerevoli personaggi, che si muovono in uno spazio architettonico estremamente classico, molto somigliante allo stile palladiano.

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L’opera considerata il manifesto dello sviluppo della pittura veneta al fiorire del Cinquecento è Il concerto campestre, capolavoro di Tiziano. Édouard Manet rimase ammaliato da quest’opera al punto da riproporla nella sua celeberrima tela Déjeuner sur l’herbe, capolavoro della pittura en plein air. I temi della musica, dell’ozio pastorale, insieme alla tonalità calda della luce del tramonto contribuiscono a rimandare, ancora una volta, alla lezione di Leonardo da Vinci.

Sulla scia dei grandi paesaggi, arriviamo al Settecento e in particolare a Canaletto che, con il suo stile estremamente preciso e minuzioso, ha reso celebre Venezia in tutto il mondo. Ci ha pensato Pannini, invece, a ritrarre i monumenti più belli della capitale del nostro paese con la sua Galleria di vedute della Roma antica e della Roma moderna.

Il viaggio tra le opere italiane dei grandi pittori al Louvre di certo non si interrompe qui, poiché nel museo è possibile osservare moltissime altre opere di artisti celebri come Caravaggio, Reni o Arcimboldo. In un viaggio a Parigi una visita al Louvre di certo non può mancare… e grazie alla presenza di tutti questi capolavori potrete sentirvi un po’ più orgogliosi di essere italiani!

Maria Giulia Gozzi