21 Novembre 2019   •   Redazione

Gli Scavi di Pompei: tra amori, giochi e nuovi tesori

«Nonostante il passare degli anni gli scavi di Pompei non finiscono di lasciare a bocca aperta. Quasi tutti i giorni una nuova scoperta, che aumenta la bellezza di un posto davvero unico al mondo.»

Passano i secoli, ma gli scavi di Pompei non finiscono di stupire: sono ancora tante, infatti, le scoperte che giorno dopo giorno riaffiorano dagli scavi dell’antica città romana sepolta dalle ceneri del Vesuvio. Affreschi, mosaici e numerosi oggetti di uso quotidiano raccontano con dovizia di dettagli ciò che avveniva in città prima della tragica eruzione, tanto da rappresentare oggi una testimonianza unica su un’epoca così lontana cronologicamente, ma incredibilmente vicina ai giorni nostri.

Patrimonio inestimabile

Gli scavi di Pompei sono senza ombra di dubbio uno dei patrimoni più inestimabili del mondo occidentale, una città la cui sfortunata sorte si è tramutata nella possibilità di arrivare quasi intatta ai giorni nostri, per raccontarci ciò che accadeva in un’epoca fiorente come quella dell’Impero Romano. Ciò che da decenni gli archeologi continuano a portare alla luce narra scene di vita quotidiana, di amori più o meno legittimi, divertimenti, vizi e virtù di una popolazione che oggi ci sembra di conoscere perfettamente.

Una delle scoperte più interessanti fatte negli ultimi tempi è, per esempio, quella relativa allo scavo della Regio V, un’alcova con pareti affrescate in maniera elegante e sensuale, tra episodi mitologici, come il mito di Narciso e quello di Leda e il cigno, e simboli di fertilità, primo fra tutti l’immagine del dio Priapo. Qui rivedono la luce gli ambienti raffinati e curati di una dimora in cui amore e passione dominano la scena, così come peraltro già accade in diversi edifici dislocati nella cittadina vesuviana. Non solo i preziosi decori, con scene di amore, lotte fra animali, decorazioni floreali e nature morte lungo le pareti e sotto i soffiti, ma anche tanti oggetti di uso comune, come anfore, contenitori in vetro e un imbuto in bronzo, rinvenuti in un sottoscala sito nell’atrio di Narciso, arricchiscono la scoperta fatta dagli studiosi in quest’area nei mesi scorsi e oggi ben visibile ai visitatori.

Gli edifici da non perdere

Tra gli edifici non di ultima scoperta, ma recentemente riaperti al pubblico e dunque assolutamente da non perdere, figura la Schola Armaturarum, ossia la Casa dei Gladiatori”, danneggiata da un crollo nel 2010, all’interno della quale è possibile ammirare affreschi che raccontano della passione dei pompeiani per i combattimenti dei gladiatori. Proprio i gladiatori sono protagonisti di un altro recente ritrovamento, ossia l’affresco rinvenuto alle spalle dello slargo di incrocio tra il Vicolo delle Nozze d’Argento e il Vicolo dei Balconi. In quest’opera, lunga circa un metro e mezzo per lato e sita in un ambiente probabilmente frequentato proprio dai gladiatori, è possibile vedere una scena di lotta tra un Mirmillone e un Trace, dai colori ancora in eccellenti condizioni.

gli scavi di pompei

By Cavaliere Nero [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons

Oltre alla passione per la lotta, sembra che i pompeiani non disdegnassero le attività ludiche: i disegni rinvenuti nell’Osteria della Via di Mercurio mostrano proprio l’importanza del gioco dei dadi per la popolazione romana, un passatempo amato anche da molti imperatori, che vi si dedicavano durante ricche cene con i propri ospiti. Disegni di questo tipo non sono affatto rari a Pompei, così come nelle altre città dell’Impero, in particolare nei locali adibiti al gioco e al cibo, come le tabernae lusoriae e le caupone, ossia delle osterie considerabili come vere e proprie sale antesignane dei casinò odierni.

Tra le scoperte più recenti, infine, sono da ricordare quelle fatte nella Casa di Giove e nella Casa con Giardino, situate sempre nella Regio V. La prima si presenta come un edificio in cui spiccano ambienti decorati riccamente, con marmi colorati e un ampio repertorio di suppellettili e oggetti di uso quotidiano ancora in perfetto stato. Qui è possibile anche visitare l’ampio atrio circondato da stanze e l’ingresso aperto su un’area circondata da colonne. Nel secondo edificio, invece, la scoperta riguarda un’iscrizione ancora da decifrare, che secondo gli studiosi potrebbe far spostarela data dell’eruzione dal 23-24 agosto, indicata da Plinio il Giovane nelle sue lettere a Publio Cornelio Tacito, al 24 ottobre. Pompei dunque continua a sorprendere e ancora tante sono le novità che potrebbero riguardare la città nei prossimi mesi, grazie al continuo lavoro degli archeologi alle prese con gli scavi: novità che aiuteranno a fare ulteriormente luce su un’epoca dal fascino unico.