lux made in
25 Aprile 2015   •   Snap Italy

Lux Made In & Food Made In: i nuovi portali del Made in Italy

«Con Lux Made in ecco i primi distretti digitali per gli orafi italiani under 45 e le eccellenze agroalimentari»

Lux Made In nasce dalla passione per il lusso Made in Italy e il mondo digitale di Filippo Maria Capitanio e Giorgio Isabella, che insieme hanno fondato una piattaforma digitale che riunisce tutte le micro – piccole – medie imprese di gioielleria e bigiotteria. Filippo, classe 1986, nato a Milano ma cresciuto nella capitale, laureato in International Management, inizia il suo percorso professionale incoraggiato dalle parole di un grande sognatore-imprenditore: “se puoi sognarlo, puoi farlo”. Non smette di sognare e supera tutte le difficoltà del fare impresa in Italia.

Giorgio Isabella, 30 anni, di Crotone, membro della quarta generazione di una delle famiglie di gioiellieri più antiche della città calabrese. Dopo esperienze nel marketing di Bulgari, Unilever e Sarah Lee e un Mba, dove ha conosciuto il suo socio Filippo Capitanio, decide di continuare l’attività orafa e insieme alla fine del 2012,  danno vita all’Associazione dei Giovani Gioiellieri d’Italia. L’Italia è il terzo paese produttore di oreficeria al mondo, dopo Cina e India. Il mercato mondiale della gioielleria è ancora oggi per l’80% unbranded. In Italia ci sono 40.000 imprese attive caratterizzate da una forte frammentazione e composte in media da solo 4 addetti. Il 90% esportano la propria produzione per un valore complessivo di 6 miliardi di euro, ma solo il 34% si promuove online attraverso un sito internet e soltanto il 13% utilizzando il canale di vendita online nonostante le opportunità digitali sono sempre maggiori. Nel 2013 le vendite di lusso online hanno raggiunto i 9.8 miliardi di euro e anche Google è in prima linea con il progetto Eccellenze in Digitale a sostegno del Made in Italy. L’esperienza di Lux Made In ha avuto talmente tanto successo, che li ha convinti a replicare, e cosi meno di un anno fa è nato Food Made In, il primo distretto digitale dell’eccellenza agroalimentare italiana.

L’intervista

Abbiamo intervistato Filippo Maria Capitanio, che ci ha parlato di Lux Made In e dei suoi progetti futuri

Come nasce l’Associazione dei Giovani Gioiellieri d’Italia e il progetto di Lux Made In?
Volevamo ampliare le nostre prospettive e con noi anche quelle dei tanti piccoli imprenditori italiani del settore gioiello.  Abbiamo deciso così di fare sistema e abbiamo fondato l’Associazione Giovani Gioiellieri d’Italia, una rete di artigiani, creativi, subfornitori e terzisti del settore, tutti sotto i 45 anni. Oggi oltre 300 soci, che contiamo di far arrivare a mille entro fine 2015. Con loro durante il progetto di Google Eccellenze in Digitale che ha visto coinvolto il mio socio Giorgio Isabella nel Distretto Orafo di Arezzo abbiamo dato vita al primo distretto digitale dedicato alla gioielleria “brandizzata” Made in Italy: Lux Made In (www.luxmadein.com). L’Associazione Giovani Gioiellieri d’Italia seleziona accuratamente e certifica i partner aderenti al Network, operando da garante nei confronti dei clienti finali, consumatori o altre imprese.

Come funziona il portale di Lux Made In? Cosa lo distingue dalle altre piattaforme di e-commerce?
Lux Made In è la risposta a chi cerca gioielli e accessori di lusso, di altissima qualità, prodotti artigianalmente in Italia. Il nostro è un portale multi-venditore, che accoglie produttori, orafi, artigiani, designer e rivenditori italiani selezionati e certificati. Desideriamo presentare l’eccellenza artigianale Made in Italy ai consumatori e alle imprese di tutto il mondo. Alle imprese offriamo la possibilità di vendere online prodotti di pregio senza intermediari, a costo zero e senza pensieri. Seguiamo infatti l’intero processo di vendita.

Qual è il profilo dei clienti che si rivolgono a voi per vendere i loro prodotti?
I nostri clienti sono principalmente coloro che amano l’Italia, i prodotti di eccellenza ma sopratutto il bello e il ben fatto del Made in Italy.

Ha frequentato un master alla Link Campus University, dove ha conosciuto il suo socio Giorgio Isabella. Ci parli di questa esperienza e di come ha influito sulla sua formazione.
Sono molto riconoscente alla Link Campus University. Ho vinto una borsa di studio per frequentare un MBA e li ho avuto modo non solo di conoscere il mio socio ma ho imparato una lezione importante: non basta avere buone idee, tenacia e un buon team. Per creare un’impresa servono competenze, capacità manageriali, studio e molto altro. Credo fortemente che avere un attitudine imprenditoriale non sia assolutamente sufficiente.

Che consigli darebbe ad un giovane che vuole fare impresa in Italia?
Immaginate di essere in un palazzo in fiamme, c’è chi si fa prendere dal panico e c’è chi ha la capacità di fermarsi, respirare il possibile e guardare quale sia la migliore strada per se stessi e forse per guidare qualcun’altro nella giusta direzione. Il mio consiglio è fermarsi, analizzare e prendere delle decisioni con perseveranza e determinazione. La perseveranza è importante. È facile essere motivati all’inizio della corsa, le migliori idee hanno bisogno di tempo e dell’impegno di tutti gli stakeholders.

Dai gioielli al cibo, rigorosamente Made in Italy. Come nasce l’idea di Food Made In?
Ad inizio 2014 ci siamo incontrati con i Giovani di Confagricoltura e ad Ottobre 2014 abbiamo dato vita a Food Made In. L’idea è piaciuta così tanto a Confagricoltura che ha deciso di inserirla tra le iniziative di “Expo… anch’io”, come vetrina per le aziende ed i prodotti italiani nel mondo. Ad oggi si sono iscritte al portale foodmadein.com 259 imprese italiane, ma le adesioni sono solo all’inizio.

Che altri progetti avete per il futuro?
Per il futuro vorremmo creare una linea chiamata Gioielli Dop, il primo brand di FoodJewelry Made in Italy. Gioielli Dop nasce da un’idea di Giovani Gioiellieri d’Italia che in vista dell’importante appuntamento di EXPO2015, ha voluto contribuire alla valorizzazione e promozione del patrimonio alimentare e culturale italiano presentando in maniera del tutto originale le 3B del Made in Italy: il Bello, il Buono e il Ben fatto.

Federica Mei